07 settembre 2025

Venezia 82: Leone d’oro a Jim Jarmush, con la Palestina sullo sfondo

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La 82ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia si chiude con il Leone d’oro a Jim Jarmusch e con la Palestina evocata da Kaouther Ben Hania e dai discorsi dei protagonisti

La 82ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è chiusa con una cerimonia segnata da premi che hanno sorpreso e commosso e da discorsi che hanno intrecciato arte, politica e attualità. Il premio principale è andato a Jim Jarmusch che, con Father Mother Sister Brother, ha conquistato il Leone d’oro. Film minimalista e introspettivo sulle relazioni familiari, accolto con pareri contrastanti ma premiato per la sua radicale semplicità. «L’arte non deve necessariamente parlare di politica per essere politica. L’empatia è il primo passo per affrontare i problemi», ha dichiarato Jarmusch, salito sul palco con una spilla “Enough” contro il conflitto israelo-palestinese. Il regista ha anche annunciato che non consentirà la distribuzione del film con il sostegno del governo israeliano.

Leone d’argento e Coppe Volpi

Il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria è stato assegnato a The Voice of Hind Rajab della tunisina Kaouther Ben Hania, dedicato a una bambina palestinese uccisa durante la guerra. «Il cinema non può riportare indietro Hind, ma può custodirne la voce e la storia», ha dichiarato la regista in un applauditissimo discorso. Il premio alla regia è andato a Benny Safdie per The Smashing Machine, ritratto vibrante di corpi e resistenze.

La Coppa Volpi maschile ha incoronato Toni Servillo per La grazia di Paolo Sorrentino: «Ammirazione e gratitudine per chi ha deciso di mettersi in mare per raggiungere la Palestina», ha detto l’attore dal palco. La Coppa Volpi femminile è stata consegnata alla cinese Xin Zhilei per Ri Gua Zhong Tian (Il sole sorge per tutti) di Cai Shangjun. «Un sogno realizzato, oggi sono qui in rappresentanza del cinema cinese», ha commentato con emozione.

Italia in evidenza

Oltre a Servillo, l’Italia ha brillato con Gianfranco Rosi, che con Sotto le nuvole ha ottenuto il Premio speciale della giuria, e nella sezione Orizzonti, dove Benedetta Porcaroli (Il rapimento di Arabella) e Giacomo Covi (Un anno di scuola) hanno vinto i premi per le migliori interpretazioni. «Dedico questo riconoscimento ai colleghi della Global Sumud Flotilla, che ci ricordano il valore dell’umanità», ha detto Porcaroli.

Il Premio Marcello Mastroianni per attori emergenti è andato alla svizzera Luna Wedler per Silent Friend di Ildikó Enyedi. Il premio per la miglior sceneggiatura ha incoronato Valérie Donzelli e Gilles Marchand per À pied d’œuvre.

Altri riconoscimenti

La sezione Orizzonti ha visto trionfare En el camino di David Pablos (miglior film) e Songs of Forgotten Trees di Anuparna Roy (miglior regia). Il Premio del Pubblico Armani Beauty è andato a Calle Málaga di Maryam Touzani, accolto da una standing ovation dedicata a Giorgio Armani, ricordato come «Orgoglio italiano nel mondo» dalla conduttrice Emanuela Fanelli.

Un finale a sorpresa

A sorpresa, Nino D’Angelo ha portato sul palco la sua voce contro la guerra con il brano Odio e lacrime: «Quando si uccidono i bambini si uccide il futuro di tutti noi». La cerimonia si è chiusa con le parole del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che ha lanciato un appello a fermare il conflitto a Gaza e a ritrovare «Un linguaggio diverso» capace di aprire strade di pace.

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