| Descrizione |
LA MIA PITTURA
La sensibilità artistica di Pasquale Varvicchio si traduce nelle sue opere in arte luccicante, aeree, impalpabili, attraenti, sensuali, eppure così reali, prepotentemente percettibili.
L’artista attinge dalla società dei consumi, sempre più globalizzata, amplificata e distribuita dai vari mezzi di comunicazione di massa, nel loro eterno rituale autocelebrativo.
I Padri della pop art da lui preferiti sono Roy Lichtenstein, Andy Warhol,Tom Wesselmann,e Robert indiana, continua fonte di ispirazione e formazione.
Il linguaggio espressivo utilizzato da Varvicchio è il fumetto. La sua è un’arte figurativa, decorativa. Comunicando per immagini egli trae una combinazione di slogan, citazioni ironiche, umorismo, critica ed omaggi.
I suoi soggetti preferiti, trasportati nel disegno e nella pittura sono estremamente vari ed attingono dall’universo iconografico del quotidiano, frammenti più banali della realtà, derivati dal seducente mondo dei media, dalla pubblicità, dalle confezioni dei prodotti di marca e dei loghi che li contradistingue, dal fascino della moda, dal glamour dei volti delle celebrità, dalla magia del cinema e del suo star system.
Varvicchio prende in prestito o rielabora in modo ossessivo alcuni elementi e canoni interpretativi della grafica dello stile dell’industria cinematografica e televisiva. Queste caratteristiche si sposano perfettamente con il fumetto, creando una sorta di ”cinefumetto”, con le sue trasposizioni di ”inquadrature cinematografiche ”.
Cattura l’attimo nel suo movimento, il suo fotogramma, recuperando e salvando quell’effetto statico che il fumetto tende a manifestare per natura, per poi poterlo replicare a piacimento, all’infinito.
Essi sono spunti di riflessione per l’artista, assorbiti in un contesto panoramico socio culturale specifico di appartenenza, quello locale urbano romano, città davvero stimolante per lui, capitale di continui fermenti e spunti creativi.
Nelle sue opere si evince chiaramente la preferenza dei colori della bandiera italiana, ed americana. Quella Italiana per la sua naturale consapevole estensione rappresentativa di richiamo nazionale, nel voler essere un prodotto riconoscibile da tutti, preferibilmente come un marchio, come un oggetto di consumo ”Made in Italy’’. Mantendo fedelmente integro il suo carattere originale, rivissuto e sviluppato secondo la sua sensibilità positiva e ottimista.
La bandiera Americana invece, per ovvie ragioni di notevole sviluppo della pop art, dopo la sua nascita in Inghilterra nei primi anni 50, è molto evidente nelle opere dell’artista, che ne prende in prestito i colori e la grafica delle stelle e delle strisce.
I colori arilici sono i più usati e da lui preferiti, in particolar modo quelli primari associati ai colori di tipo metallo come l’oro, l’argento, dai contrasti fortemente marcati di segno nero e bianco, in grado di concentrare meglio le forme isolate del soggetto pittorico.
Colori che vengono sovrapposti l’uno sull’altro con robuste pennellate, privi di sfumature,senza alcuna pretesa o ricerca di rifiniti dettagli particolari.
I caratteri calligrafici invece, presentano una gamma di aspetti eleganti ed estremamente raffinati, del genere comunemente impiegato nelle locandine cinematografiche della Golden Age of Hollywood e della comic art, fino alle pubblicità dei nostri giorni, a volte alternato con forme meno sobrie, con maggiore personalità, comuni nei lavori di design industriale o istituzionale.
Nelle opere di Varvicchio vengono spesso usati elementi di collage presi da ritagli di giornali, da rotocalchi, da riviste di spettacolo, rielaborate, ingrandite nei contorni, come la parola pop moltiplicata numerose volte, con l’uso della stampante su lamine di fogli color oro.
Varvicchio attraverso le sue creazioni ha manifestato solo un anteprima delle sue straordinarie potenzialità e capacità espressive, il suo emergente irrefrenabile entusiasmo e amore per l’Arte PoP è in continuo divenire.
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