13 giugno 2001

Numero 334, Giugno 2001 Arte

 
In copertina: Venezia Biennale 2001 – L’anno della Tartaruga; Protagonisti: Arman, O’Keeffe, Bocklin, Pizzi Cannella; Mercato: ArtBasel la fiera da non perdere

di

Non può non parlarsi di Biennale nel nuovo numero di Arte. Introducono l’argomento le argute riflessioni di Argàno Brigante, che nella sua rubrica, Sussurri e Grida, si interroga circa l’improvvisa scomparsa di Jeff Koons dalla lista dei partecipanti alla edizione 2001 della Biennale di Venezia. Alessandro Riva e Maurizio Sciaccaluga dedicano un ampio articolo alla descrizione dell’evento, definito dal curatore Harald Szeemann “una mostra sui problemi sociali, sui temi ecologici, sui ritmi della vita quotidiana, sulle nuove tecnologie[…]”.
Licia Spagnesi ci racconta l’esperienza artistica di una singolare pittrice americana, Georgia O’Keeffe. Moglie di Alfred Stieglitz, fotografo e gallerista, affida al marito il compito di promuovere la sua arte e di vendere le sue opere. Abile e scaltro mercante, fingeva di essere restio a vendere i dipinti della sua galleria. L’acquirente oltre ad avere il denaro doveva dimostrare sensibilità, qualità morali ed estetiche. Verificate queste, l’opera poteva essere venduta e l’acquirente si sentiva nobilitato e soddisfatto dell’acquisto meritato.
Armand Fernandez, in arte Arman, è annoverato dalla critica francese tra i Nuovi realisti (Martial Raysse, Y. Klein, Tinguely, Spoerri). Nelle sue opere indaga la forza del volume. Accumula oggetti, li immerge nel cemento o nella pittura, creando immense costruzioni che poi distrugge e ricompone, ricercandone l’anima.magazzini
Cambia, eppure rimane coerente a se stessa, la pittura di Daniele Galliano, artista torinese. Non più scene trasgressive, forti, spesso sconvolgenti, nasce una pittura nuova, più mite, ma non meno incisiva. L’artista nega o ridimensiona l’importanza del soggetto. Si può ancora denunciare una realtà ritraendo volti comuni, focalizzando l’attenzione su situazioni generiche perseguendo lo scopo di mettere in luce i ruoli imposti dalla società, le attuali condizioni di vita.
Kathleen Gilje, restauratrice, è anche un’ottima pittrice. La sua formazione le consente di conoscere a fondo le antiche tecniche pittoriche. Copia con eccezionale abilità le opere dei più celebri esponenti della storia dell’arte, attualizzandoli. Non ci stupirà quindi di scoprire che la copia del Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, nella tela della Gilje, vede la sostituzione del ramarro con una siringa.
Emma Gravagnuolo, in occasione della retrospettiva, che si terrà fino al prossimo 26 agosto presso il Kunstmuseum di Basilea, ci illustra l’attività pittorica di questo affascinante artista simbolista. La sua pittura evocativa, misteriosa, ricca di immagini allegoriche costituisce un punto di riferimento indiscusso per gli artisti dell’art noveau e, più tardi, per la pittura metafisica e surrealista.

Sommario

Daniela Bruni




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