"Come è avvenuto per il mondo dell’arte in generale, anche nel campo della scultura ed ormai da molto tempo, è in atto una grande evoluzione caratterizzata da un atteggiamento completamente aperto all’uso di materiali sempre più numerosi e diversi tra loro con una forte tendenza verso quelli più poveri e precari scelti sulla base degli orientamenti degli artisti o delle tradizioni delle zone geografiche di loro provenienza o di riferimento culturale. Anche le forme sono eterogenee e tutte assolutamente “legittime”, razionali ed astratte, informali, figurative e simboliche.
Dalla seconda metà del novecento sino ai giorni nostri ci si è mossi su questa linea; il “fil rouge” che tradizionalmente si ricerca come elemento di garanzia di “autenticità” di un particolare movimento artistico, di uno “stile” si è perso per strada. Gradualmente l’artista si orienta verso la realtà e le esperienze della vita, superando le limitazioni dell’oggetto che ha di fronte. Lucio Fontana ha dato un grande contributo in questo senso; la scultura con lui smette di essere statica e monumentale per diventare espressione di vita attraverso l’uso di materiali nuovi ed alternativi come il mosaico e le ceramiche, quasi ad azzerare le differenze tra pittura e scultura.
E la tridimensionalità? Quella rimane ma anche qui in forme e con modalità nuove, a volte abbastanza attenuata; d’altro canto, in campo pittorico, già da tempo e sulle tracce dell’arte primitiva e tribale, avevano fatto la loro parte Braque e Picasso e a seguire, i rappresentanti del neo-cubismo. La loro ispirazione nasce dall’analisi della scultura primitiva e dalla segmentazione dinamica delle immagini il cui sbocco porta verso l’astrazione pur in presenza del fattore “volume”.
Questo è il tema che Art art vuole affrontare con questa mostra, con la speranza che possa interessare e stimolare il visitatore, accostando a testimonianza di questa tendenza opere assai diverse tra loro che abbracciano un arco temporale che spazia dagli anni '30 ai nostri giorni, nel tentativo di ribadire che quello che veramente importa è trasmettere emozione." (Franco Riccardi)