L’acqua, come soggetto e come materia, è il mezzo che Valeria Brunelli usa. I suoi acquerelli trattano, oltre che il mare, la montagna. Maria Lepkowska usa matasse di fili di cotone, più o meno sottili e colorati, per parlarci dei suoi lievi sogni con opere leggere e trasparenti che vibrano ad ogni alito di vento. La carta ovvero i collages, realizzati con variopinti pezzi di giornali e di rotocalchi, sono creati da Laura Prina, con una maestria che la fa entrare di forza tra gli artisti più creativi che usano questa tecnica. La terra, forgiata a raku, antica tecnica giapponese nata nella dinastia dei Ming, è usata da Maria Grazia Stoppa per creare sculture e bassorilievi che rappresentano animali, figure e composizioni quasi musicali. Un singolare e solido impasto polimaterico, usato da Coral Torrents, ci porge l’occasione di meditare sul tema spesso trattato da questa valida artista: il cosmo e i misteri dell’universo. Si tratta di una mostra viva e piena di spunti per ripensare all’arte e alle sue variegate e imprevedibili realizzazioni tecniche. Tra sorpresa e lieta scoperta.