Il progetto della mostra, a cura di Consuelo Hernandez, nasce dall’idea di sette artiste venezuelane di approdare nel Vecchio Mondo per esportare la propria arte. Tutto ha inizio, nel 2007, nella città di Mérida (Venezuela) dove le artiste nel 2007 vincono un premio promosso dallo Stato di Mérida consistente in un viaggio premio in Italia nonché nell’esecuzione di un murales lungo la Strada Aquile Bianche, principale via di accesso allo stadio della città andina dove si sarebbero svolte alcune partite della Coppa America.

Sette modi di sentire l’arte che pur si mantiene legata ad una tradizione nazionale assai radicata, improntata su un minuzioso figurativismo ed un lavoro contrassegnato dallo studio del colore.

In tale direzione s’inseriscono: le donne-bambole di Maria Rosa Asaro, le pennellate dense di colore di Gladys Colmenares il figurativismo di Miraian Dàvila, l’iperrealismo di Carolina Salas, le sculture epiche di Nidya Castrillo, le lievi rappresentazioni naturalistiche negli acrilici di Lidda Molina e nelle ceramiche di Katerina Bohac.

Queste artiste incarnano la volontà delle menti venezuelane di uscire dal provincialismo per emergere e confrontarsi con situazioni sempre nuove e stimolanti.