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A Spagnoli, 1960-1970
“A Spagnoli, 1960-1970” è il titolo della personale dell’artista livornese Renato Spagnoli che aprirà sabato 15 marzo ( inaugurazione ore 17) nella grande Sala degli Archi della Fortezza Nuova di Livorno per rimanervi fino al 6 aprile.
Ventitre le opere in mostra, tra dipinti, sculture e installazioni realizzate nel decennio che va dal 1960 al 1970, “Alle origini dell’Arte” di Spagnoli , quando l’artista cominciò a maturare opere dominate dalla reiterata presenza della lettera A, quella lettera divenuta tra l’altro segno urbano nella città di Livorno grazie alla monumentale A realizzata per piazza Attias nel dicembre 2011.
Comunicato stampa
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“A Spagnoli, 1960-1970” è il titolo della personale dell’artista livornese Renato Spagnoli che aprirà sabato 15 marzo ( inaugurazione ore 17) nella grande Sala degli Archi della Fortezza Nuova di Livorno per rimanervi fino al 6 aprile.
Ventitre le opere in mostra, tra dipinti, sculture e installazioni realizzate nel decennio che va dal 1960 al 1970, “Alle origini dell’Arte” di Spagnoli , quando l’artista cominciò a maturare opere dominate dalla reiterata presenza della lettera A, quella lettera divenuta tra l’altro segno urbano nella città di Livorno grazie alla monumentale A realizzata per piazza Attias nel dicembre 2011.
“ A Spagnoli” – come commenta la curatrice dell’esposizione Antonella Capitanio – può essere una dedica, un omaggio che la città vuole rivolgere a questo concittadino, oggi ottantacinquenne, che con le sue “composizioni” astratte ha preso parte alle più prestigiose mostre d’avanguardia d’Europa, ma può essere anche l’evocazione dell’opera-segno costante della sua produzione, la A appunto, sin dagli anni Sessanta quando la sua passione per la pittura approda ad un linguaggio personale identitario e riconoscibile.
“ Nel decennio ‘60-‘ 70– afferma sempre la curatrice- la lettera A inizia con l’emergere come una sorta di ideogramma dall’incrocio di rotte geometrie fatte di ampi segni neri, fino a reiterarsi nelle sue variazioni tipografiche , astraendo dal suo essere segno significante per farsi pura forma visiva”.
Tutto questo, insieme a documenti coevi che testimoniano l’attenzione immediata per questa sua ricerca, sarà visibile nell’esposizione che rimarrà aperta fino al 6 aprile in orario 10-12 e 17-19 (tutti i giorni, escluso il lunedì). Ingresso gratuito.
La mostra “ A Spagnoli” viene inaugurata in occasione della riapertura della Fortezza Nuova, l’antico baluardo cinquecentesco chiuso al pubblico da gennaio 2009. Riapre sabato 15 marzo nella sua area a parco, dopo una serie di interventi di messa in sicurezza, offrendo alla città oltre 35 mila mq di aree a verde attrezzate che si affacciano su una delle parti più belle di Livorno. La Sala degli Archi che ospita la personale di Spagnoli si trova proprio all’ingresso del complesso monumentale.
· Biografia
unA vitA
1928
Renato Spagnoli nasce a Livorno nella popolare via Garibaldi.
1940
Inizia le scuole d'avviamento, dove gli unici buoni risultati sono in disegno, materia in cui ottiene quasi sempre 10 e l'esposizione dei lavori nelle mostre di fine anno.
1944
Dopo la guerra – che vede la sua famiglia sfollata e la casa distrutta dai bombardamenti – entra a lavorare in una cava a Montenero.
1946
Inizia a lavorare con una ditta di manutenzione al Deposito Locomotive di Livorno.
1948
Si iscrive al PCI, partecipando attivamente alle iniziative di cellula del rione Stazione.
1956
Inizia a dipingere dal vero.
Viene assunto nelle Ferrovie dello Stato come verniciatore.
1960
Si appassiona al jazz e alla letteratura nord-americana di autori come Henry Miller e Jack Kerouac.
Grazie all’amicizia con Giorgio Bartoli, ferroviere tornitore anarchico con cui visita la Biennale di Venezia, scopre l’arte contemporanea di ricerca.
1961
Abbandonata la figurazione, comincia a sperimentare una pittura astratta gestuale.
1963
Partecipa al Premio Arezzo.
Con Bartoli, Graziani e Lacquaniti fonda a Livorno, nella sede della Federazione Anarchica, il Gruppo Atoma.
1964
Col Gruppo Atoma espone a Firenze alla Galleria Numero di Fiamma Vigo, che ne pubblica il primo manifesto teorico sul depliant edito per l'occasione.
1965
Invitato col Gruppo Atoma al X Premio Termoli.
La rivista «MarcaTre» pubblica il secondo manifesto del gruppo.
1966
Realizza collage con lettere dell'alfabeto.
Il Gruppo Atoma, dopo una mostra alla Galleria Giraldi di Livorno, si scioglie.
1967
Le opere del Gruppo Atoma sono presenti nel Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea di Torino, nato da un'iniziativa di Eugenio Battisti.
1969
Partecipa all'attività del Centro Techne fondato a Firenze dal poeta visivo Eugenio Miccini.
1970
Espone insieme a Giovanni Campus alla Galleria AL2 Roma, con testi in catalogo di Bruno Munari e Lara Vinca Masini.
Partecipa a «New Multiples», mostra itinerante organizzata dall'Arts Council of Great Britain – London, Whitechapel Gallery.
1971 → ∞
Continua ad operare, fedele al suo ALFAbeto di un'unica lettera - prima reiterata in fitte sequenze, poi variata in anamorfosi e liberata nello spazio - riconosciuto protagonista del linguaggio contemporaneo in testi - tra gli altri - di Caramel, Di Genova o Accame e in mostre come «Arte italiana degli anni '60» tenutasi al Castello di Rivoli nel 1985: tra le sue tante A, ormai spezzate in più tele o dilatate fino a divenire installazioni-monumento, ricordiamo quella del 2007 al MART di Rovereto e quella dal 2011 in Piazza Attias a Livorno.
Ventitre le opere in mostra, tra dipinti, sculture e installazioni realizzate nel decennio che va dal 1960 al 1970, “Alle origini dell’Arte” di Spagnoli , quando l’artista cominciò a maturare opere dominate dalla reiterata presenza della lettera A, quella lettera divenuta tra l’altro segno urbano nella città di Livorno grazie alla monumentale A realizzata per piazza Attias nel dicembre 2011.
“ A Spagnoli” – come commenta la curatrice dell’esposizione Antonella Capitanio – può essere una dedica, un omaggio che la città vuole rivolgere a questo concittadino, oggi ottantacinquenne, che con le sue “composizioni” astratte ha preso parte alle più prestigiose mostre d’avanguardia d’Europa, ma può essere anche l’evocazione dell’opera-segno costante della sua produzione, la A appunto, sin dagli anni Sessanta quando la sua passione per la pittura approda ad un linguaggio personale identitario e riconoscibile.
“ Nel decennio ‘60-‘ 70– afferma sempre la curatrice- la lettera A inizia con l’emergere come una sorta di ideogramma dall’incrocio di rotte geometrie fatte di ampi segni neri, fino a reiterarsi nelle sue variazioni tipografiche , astraendo dal suo essere segno significante per farsi pura forma visiva”.
Tutto questo, insieme a documenti coevi che testimoniano l’attenzione immediata per questa sua ricerca, sarà visibile nell’esposizione che rimarrà aperta fino al 6 aprile in orario 10-12 e 17-19 (tutti i giorni, escluso il lunedì). Ingresso gratuito.
La mostra “ A Spagnoli” viene inaugurata in occasione della riapertura della Fortezza Nuova, l’antico baluardo cinquecentesco chiuso al pubblico da gennaio 2009. Riapre sabato 15 marzo nella sua area a parco, dopo una serie di interventi di messa in sicurezza, offrendo alla città oltre 35 mila mq di aree a verde attrezzate che si affacciano su una delle parti più belle di Livorno. La Sala degli Archi che ospita la personale di Spagnoli si trova proprio all’ingresso del complesso monumentale.
· Biografia
unA vitA
1928
Renato Spagnoli nasce a Livorno nella popolare via Garibaldi.
1940
Inizia le scuole d'avviamento, dove gli unici buoni risultati sono in disegno, materia in cui ottiene quasi sempre 10 e l'esposizione dei lavori nelle mostre di fine anno.
1944
Dopo la guerra – che vede la sua famiglia sfollata e la casa distrutta dai bombardamenti – entra a lavorare in una cava a Montenero.
1946
Inizia a lavorare con una ditta di manutenzione al Deposito Locomotive di Livorno.
1948
Si iscrive al PCI, partecipando attivamente alle iniziative di cellula del rione Stazione.
1956
Inizia a dipingere dal vero.
Viene assunto nelle Ferrovie dello Stato come verniciatore.
1960
Si appassiona al jazz e alla letteratura nord-americana di autori come Henry Miller e Jack Kerouac.
Grazie all’amicizia con Giorgio Bartoli, ferroviere tornitore anarchico con cui visita la Biennale di Venezia, scopre l’arte contemporanea di ricerca.
1961
Abbandonata la figurazione, comincia a sperimentare una pittura astratta gestuale.
1963
Partecipa al Premio Arezzo.
Con Bartoli, Graziani e Lacquaniti fonda a Livorno, nella sede della Federazione Anarchica, il Gruppo Atoma.
1964
Col Gruppo Atoma espone a Firenze alla Galleria Numero di Fiamma Vigo, che ne pubblica il primo manifesto teorico sul depliant edito per l'occasione.
1965
Invitato col Gruppo Atoma al X Premio Termoli.
La rivista «MarcaTre» pubblica il secondo manifesto del gruppo.
1966
Realizza collage con lettere dell'alfabeto.
Il Gruppo Atoma, dopo una mostra alla Galleria Giraldi di Livorno, si scioglie.
1967
Le opere del Gruppo Atoma sono presenti nel Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea di Torino, nato da un'iniziativa di Eugenio Battisti.
1969
Partecipa all'attività del Centro Techne fondato a Firenze dal poeta visivo Eugenio Miccini.
1970
Espone insieme a Giovanni Campus alla Galleria AL2 Roma, con testi in catalogo di Bruno Munari e Lara Vinca Masini.
Partecipa a «New Multiples», mostra itinerante organizzata dall'Arts Council of Great Britain – London, Whitechapel Gallery.
1971 → ∞
Continua ad operare, fedele al suo ALFAbeto di un'unica lettera - prima reiterata in fitte sequenze, poi variata in anamorfosi e liberata nello spazio - riconosciuto protagonista del linguaggio contemporaneo in testi - tra gli altri - di Caramel, Di Genova o Accame e in mostre come «Arte italiana degli anni '60» tenutasi al Castello di Rivoli nel 1985: tra le sue tante A, ormai spezzate in più tele o dilatate fino a divenire installazioni-monumento, ricordiamo quella del 2007 al MART di Rovereto e quella dal 2011 in Piazza Attias a Livorno.
15
marzo 2014
A Spagnoli, 1960-1970
Dal 15 marzo al 06 aprile 2014
arte contemporanea
Location
FORTEZZA NUOVA
Livorno, (Livorno)
Livorno, (Livorno)
Vernissage
15 Marzo 2014, h 17
Autore