Bianco-Valente/Mass
Self Organizing Structures
CD-DVD Set | Dsp Recordings 2004

Eva Gerd
Un incontro intimo
performance

La Palma Club
Via Giuseppe Mirri, 35 Roma
Sabato 18 marzo 2006 ore 23.00

www.lapalmaclub.it info@lapalmaclub.it
+39 06.43599029 â€" +39 06.43566581

olivia.spatola@tin.it +39 335 6463636
clarissawelshman@yahoo.it +39 348 5688913

press: Patrizia Morici, Fabiana Manuelli
press@contaminazionisonore.com

Action in media e'una rassegna artistica, che si svolge nell'ambito di re::life. L'evento si tiene una volta al mese (18 marzo – 15 aprile – 20 maggio) dalle ore 23.00 fino alla chiusura del club.

Verranno presentati interventi artistici multimediali rappresentativi delle nuove tendenze artistiche italiane in cui l'azione, come metodologia conoscitiva e consapevole, si traduce in un approccio attivo al mezzo artistico, in un innesco reattivo alle evidenze sensibili della realta'.

Nei Media si manifesta l'urgenza del pensiero che vincola l'opera all'essenzialita' del presente; tale urgenza si concretizza nell'appuntamento del 18 marzo nel lavoro di Bianco-Valente in collaborazione con Mass e nella performance di Eva Gerd.



BIANCO-VALENTE

La creazione artistica è da sempre frutto di un interscambio con la tecnologia della propria epoca ed oggi come non mai l'arte rispecchia i mutamenti culturali indotti dallo sviluppo tecnologico e dall' influenza delle nuove discipline come la biotecnologia, la nanotecnologia.
Nella contaminazione tra arte e scienza il digitale ha avuto un ruolo chiave nella creazione di uno spazio virtuale "immersivo" dalla forte componenete emozionale. Nel lavoro di Bianco-Valente l'opera si fa evento multimediale per immergere lo spettatore in una dimensione mentale in cui lo spazio onirico si carica di valenze profonde frutto d'elaborazioni concettuali derivanti da problematiche connesse all'evoluzione biologica, al codice genetico ed i suoi "errori di sistema", al rapporto tra il naturale e l'artificiale.

Eva Gerd

Eva Gerd, artista danese poliedrica, lavora spaziando dalla performance alla fotografia, dalla scultura al video. La creazione di strutture biomorfe in tessuto viene investita di nuove valenze grazie all'atto performativo. Questi essere antropomorfi assimilabili ad organi umani assumono un'identità autonoma divenendo creature indifese, inermi, oggetto dell'atto performativo.

L'artista, vittima e carnefice, infligge la sua sevizia con l'imperscrutabile sacralità di un gesto mitico in un rituale catartico della catastrofe umana.
L'alieno, il subumano, l'essere mutato incarna una diversità con cui l'artista instaura una serie di rapporti che ne alterano le valenze: da protesi a mutazione, da vittima sacrificale a partner sessuale, da partenogenesi a parto.