Con l’animo del viandante solitario Katsoukis si è, infatti, sospinto verso nuove strade, portando con se solo l’essenziale: un importante bagaglio formativo intimamente acquisito, improntato alla più alta tradizione, ed una sensibilità da rabdomante, indirizzata a captare aneliti nascosti di vita, a percepire il respiro atavico del tempo, il suono del silenzio, gli echi della memoria ancestrale.

Uno spirito contemplativo, quindi, quello di Katsoukis che, spogliatosi di ogni ordinaria concezione d’orientamento spaziale, si propone di rintracciare la bellezza nella semplicità dei luoghi dimessi e dismessi, nelle cose minime, nei gesti consueti, nelle azioni abituali e nella naturale sensualità del corpo femminile.

Così procedendo, sul piano stilistico la sua pittura ha acquistato maggiore autenticità e freschezza. La pennellata, infatti, si è fatta sciolta e scorrevole, e la trama coloristica palpitante di vibrazioni luministiche mobili e fortemente persuasive.