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Adeline Christin / Daniele Scarpa Kos – Matrioske
La mostra è da leggere come un percorso di immagini poste una nell’altra similmente alle bamboline matrioske, serie di oggetti allineati in una prospettiva che trova punti di fuga all’interno, creando un illusorio scorcio rovesciato.
Comunicato stampa
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La mostra è da leggere come un percorso di immagini poste una nell’altra similmente alle bamboline matrioske, serie di oggetti allineati in una prospettiva che trova punti di fuga interni, creando un illusorio scorcio rovesciato.
Gli oli di Christin rappresentano volti e frammenti di corpi femminili ritratti in pose simmetriche, frontali, costruiti attraverso un uso analitico del dettaglio pittorico. Presenze che il lento procedere della pittura trasforma in mute suggeritrici che invitano lo spettatore ad un incontro di sguardi.
E’ lo stesso occhio notturno e inquieto che pare generare le sirene di terra, le grandi madri scheletriche di Scarpa Kos. Alla matrioska dell’icona-volto-donna ne segue una seconda che frantuma l’identità femminile in un teatrino popolato da gotiche creature intente a inscenare pantomime: la grande madre scheletrica contiene una risata dai molti seni, la sirena anfibia cerca di sollevarsi da terra sbattendo le alette atrofizzate. Eppure nei loro sorrisi ironici ritroviamo la dissacrante nudità del quotidiano.
Un’altra matrioska è aperta.
Il femminile contenitivo che crea e prevede la pluralità dei generi è svolto matrioska dopo matrioska, collocato in sequenza sulle pareti quasi a voler affermare, nella catena logica delle associazioni, una discendenza matrilineare dell’immagine.
Maurizio Torcinovich
Gli oli di Christin rappresentano volti e frammenti di corpi femminili ritratti in pose simmetriche, frontali, costruiti attraverso un uso analitico del dettaglio pittorico. Presenze che il lento procedere della pittura trasforma in mute suggeritrici che invitano lo spettatore ad un incontro di sguardi.
E’ lo stesso occhio notturno e inquieto che pare generare le sirene di terra, le grandi madri scheletriche di Scarpa Kos. Alla matrioska dell’icona-volto-donna ne segue una seconda che frantuma l’identità femminile in un teatrino popolato da gotiche creature intente a inscenare pantomime: la grande madre scheletrica contiene una risata dai molti seni, la sirena anfibia cerca di sollevarsi da terra sbattendo le alette atrofizzate. Eppure nei loro sorrisi ironici ritroviamo la dissacrante nudità del quotidiano.
Un’altra matrioska è aperta.
Il femminile contenitivo che crea e prevede la pluralità dei generi è svolto matrioska dopo matrioska, collocato in sequenza sulle pareti quasi a voler affermare, nella catena logica delle associazioni, una discendenza matrilineare dell’immagine.
Maurizio Torcinovich
22
settembre 2004
Adeline Christin / Daniele Scarpa Kos – Matrioske
Dal 22 settembre al 22 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIO PONTE DELLE LATTE
Venezia, Fondamenta Rio Marin, 2427A, (Venezia)
Venezia, Fondamenta Rio Marin, 2427A, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni tranne la domenica dalle 21.30 alle 23.30 ma a volte l'apertura si protrae fino alle due di notte e oltre
Vernissage
22 Settembre 2004, ore 22