Una forma pittorica può avere anche valore di apparizione? L’organismo rigorosamente formale di pittura può contenere la leggerezza, il respiro di un'evocazione, l’improvviso soprassalto della memoria? Sono questi gli spunti che saranno al centro della mostra 'Afro Basaldella, l'inquetudine della forma' che si terrà alle Gallerie Benucci di Roma dal 17 dicembre 2015 al 15 febbraio 2016. Un omaggio a un grande un
pittore italiano, considerato tra i più importanti artisti del dopoguerra e tra i principali esponenti dell'Informale italiano
insieme ad Alberto Burri e a Lucio Fontana, appartenente negli anni Trenta anche alla Scuola Romana. L'inaugurazione della mostra è prevista giovedì 17 dicembre, dalle ore 18, sempre presso le Gallerie di via del Babuino, nel cuore della Capitale, a due passi da piazza di Spagna e piazza del Popolo. La mostra, che recherà un omaggio a Mirko Basaldella, è promossa da Gallerie Benucci - iArt Investments e dalla Fondazione Archivio Afro-L.I. Art (Laboratorio Incontri d'Arte). "Vorrei che la mia pittura recasse una allusione sempre più chiara a
un mondo percorso da passioni, e cominciasse a rivelare il profilo
sempre più nitido di un territorio aperto - ingenuamente - alle corse,
ai dolori, e alle feste umane. Penso di contribuire così all’idea di una pittura ove nella certezza della pura forma le sensazioni delle cose, i simboli della realtà che mai vennero meno, tornino a scaldarsi di un sentimento dimenticato", scriveva Afro Basaldella. Per scoprire la magia del suo mondo, le Gallerie Benucci hanno pensato a una mostra dove si potranno ammirare molte delle sue celebri opere e anche alcune meno note al grande pubblico.