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Afterimage. Rappresentazioni del conflitto
Il termine anglosassone “afterimage”(tradotto in italiano con “immagine postuma” o “immagine fantasma”) descrive quell’illusione ottica per cui un’immagine continua a rimanere impressa nella mente anche dopo aver smesso di osservarla.
Comunicato stampa
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Il termine anglosassone “afterimage”(tradotto in italiano con “immagine postuma” o “immagine
fantasma”) descrive quell’illusione ottica per cui un’immagine continua a rimanere impressa nella
mente anche dopo aver smesso di osservarla.
Dalle discusse fotografie del fotogiornalismo moderno agli scatti amatoriali, che grazie all’utilizzo
della tecnologia testimoniano in tempo reale fatti e avvenimenti su scala mondiale, la mostra vuole
essere un momento di riflessione sullo statuto e sulla produzione delle immagini che narrano la
guerra. Attraverso il lavoro di artisti lontani per età, provenienza culturale e geografica, Afterimage
abbraccia un ampio arco temporale che va dalla fine degli anni Trenta ai giorni nostri.
Il percorso si snoda tra video, fotografie e installazioni e prende le mosse da quella che può esse-
re definita una vera e propria rivoluzione della guerra moderna: a partire dal secolo scorso, infatti,
il teatro del conflitto si allarga e viene comunicato alle masse. Propaganda, radio, televisione e
web rendono la guerra reale, live; la narrazione visiva influenza l’opinione pubblica, costruisce il
consenso o il dissenso. Il potere persuasivo della rappresentazione acquista una portata scono-
sciuta ai secoli precedenti. Oggi, nell’epoca della cosiddetta “guerra permanente”, la circolazione
delle immagini e lo statuto di veridicità di ciò che viene mostrato assumono un ruolo decisivo
nello stabilire equilibri, disuguaglianze, esclusioni e inclusioni. In un momento storico in cui è
virtualmente possibile essere costantemente aggiornati su quanto accade nel mondo, la mostra si
interroga su quale sia il ruolo assunto dalle immagini nella percezione collettiva di una condizione
di pace o di guerra.
La ricerca artistica di Afterimage è tanto storica quanto attuale e risponde all’urgente necessità di
fornire gli strumenti critici per analizzare e comprendere una realtà sempre più complessa.
fantasma”) descrive quell’illusione ottica per cui un’immagine continua a rimanere impressa nella
mente anche dopo aver smesso di osservarla.
Dalle discusse fotografie del fotogiornalismo moderno agli scatti amatoriali, che grazie all’utilizzo
della tecnologia testimoniano in tempo reale fatti e avvenimenti su scala mondiale, la mostra vuole
essere un momento di riflessione sullo statuto e sulla produzione delle immagini che narrano la
guerra. Attraverso il lavoro di artisti lontani per età, provenienza culturale e geografica, Afterimage
abbraccia un ampio arco temporale che va dalla fine degli anni Trenta ai giorni nostri.
Il percorso si snoda tra video, fotografie e installazioni e prende le mosse da quella che può esse-
re definita una vera e propria rivoluzione della guerra moderna: a partire dal secolo scorso, infatti,
il teatro del conflitto si allarga e viene comunicato alle masse. Propaganda, radio, televisione e
web rendono la guerra reale, live; la narrazione visiva influenza l’opinione pubblica, costruisce il
consenso o il dissenso. Il potere persuasivo della rappresentazione acquista una portata scono-
sciuta ai secoli precedenti. Oggi, nell’epoca della cosiddetta “guerra permanente”, la circolazione
delle immagini e lo statuto di veridicità di ciò che viene mostrato assumono un ruolo decisivo
nello stabilire equilibri, disuguaglianze, esclusioni e inclusioni. In un momento storico in cui è
virtualmente possibile essere costantemente aggiornati su quanto accade nel mondo, la mostra si
interroga su quale sia il ruolo assunto dalle immagini nella percezione collettiva di una condizione
di pace o di guerra.
La ricerca artistica di Afterimage è tanto storica quanto attuale e risponde all’urgente necessità di
fornire gli strumenti critici per analizzare e comprendere una realtà sempre più complessa.
25
ottobre 2014
Afterimage. Rappresentazioni del conflitto
Dal 25 ottobre 2014 al primo febbraio 2015
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE GALLERIA CIVICA – CENTRO DI RICERCA SULLA CONTEMPORANEITA’ DI TRENTO
Trento, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 19, (Trento)
Trento, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 19, (Trento)
Orario di apertura
Mart - Dom 10-13 / 14-18
Vernissage
25 Ottobre 2014, h 18
Autore
Curatore