La mostra prevede la presentazione di opere che appartengono all¹ultima fase dell¹attività artistica di Agenore Fabbri e che testimoniano quella tanto sorprendente quanto inattesa svolta alla pittura, realizzata a partire dal 1982.
Sono opere che scaturiscono dalla serena saggezza di un Fabbri già settantenne che commenta dicendo: ³Adesso vorrei manifestare la felicità dell¹uomo; per questo ,negli ultimi anni, dipingo con colori sereni e luminosi².
In un¹ebbrezza dionisiaca che si lascia alle spalle i drammi delle precedenti rappresentazioni scultoree, l¹artista esplode ora in una sfrenata gioia di sperimentazione degli strumenti pittorici e si concede tutto ciò che si era negato precedentemente: macchie di colori, spruzzi, velature, assemblaggi, astrazione e rappresentazione.
Sono opere enigmatiche e suggestive che invitano l¹osservatore al godimento dei ritmi e dei colori che contengono, lo trattengono a lungo, stimolando la ricerca di paesaggi immaginari, oggetti, personaggi più o meno nascosti e coinvolti in un processo di continua trasformazione.
A lungo rimaste inesplorate, meritano la stessa attenzione dei precedenti e più noti lavori scultorei.