Questa serie di lavori esplora, attraverso l’utilizzo di forme geometriche e del segno ‘meno’, il suono e il tempo: la loro essenza ed inerenza ad ogni cosa, sebbene inafferrabili.
Queste opere sono degli approfondimenti sul tema del tempo: il suo fluire come sottrazione costante del mio vissuto e della nostra quotidianità. 
Il segno meno esprime la mancanza, traccia il passato, racconta la memoria, sottraendo come se fosse un’assenza perpetua – si impone e non si ferma.
Considero questi sottili segni come calcoli del tempo: un percorso a ritroso nella Storia.
Simultaneamente cerco di catturare i suoni prodotti dai fenomeni naturali e dalle attività umane e di tradurli in colore e forma.
La necessità di trasformare stimoli sonori diversi, e talvolta contrastanti, in un universo per me esteticamente logico ed ordinato, si fa rigorosa espressione materica.
Tutto ruota intorno alla codificazione e trasformazione del mondo sonoro e del passare del tempo (-), mio e collettivo, in espressione visiva: allora il discorso sulla scienza, la Storia, la semplice quotidianità e la politica contemporanea si fondono in un’immagine coerente ed elegantemente lineare.

Ako Atikossie
Nato nel 1980 a Zalivé, in Togo, si forma come artista presso la bottega di Lomé del maestro Dabla Ayaovi Sessofia. Nel 2006 si trasferisce in Italia e si stabilisce a Milano dove continua da autodidatta la sua ricerca artistica e la sua produzione.

Dal 2010 espone sia con mostre personali che collettive a livello nazionale ed internazionale, tra le più recenti: le personali al Museo del Carcere “Le Nuove” a Torino, alla Supernova Gallery di Pavia e alla Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano e la partecipazione alla Biennale Arte & Industria a Labin, Croazia.