Nelle sue opere, tele di grande formato serigrafate a getto di'inchiostro, compare evidente la necessità quasi ossessiva del confronto con i problemi etico-sociali più pressanti, più contemporanei, più drammaticamente urgenti. Il suo stesso percorso poetico si snoda, si evolve e prende vieppiù intensità, attraverso questo continuo confronto: la sua costante e persistente ricerca socio-culturale che si fonde con la poetica e l'eleganza formale delle sue opere. Nei lavori di Balzac la forma pittorica assume il significato di una segnaletica sociale, un medium possibile a un alter ego contemporaneo. Il colore non è presente per tradurre uno spazio o un'emozione, è la chiave per una codifica dell'intelletto. Lo scopo è un' efficacia visuale, che suggerisce brevi sequenze minimali: è un modo di interrogare l'occhio. Il colore, così, non solo si apre a una percezione pittorica, ma anche ad una lettura di codici e gerarchie. I suoi quadri vogliono essere "senza qualità", tutte le letture e i significati sono possibili e contenuti nell’opera. La sua espressione artistica crea una situazione in divenire, nella quale il senso sorge da una dialettica intersoggettiva e incrociata degli sguardi. Si tratta di coinvolgere lo spettatore in un gioco, che cerca di prendere in fallo la sua capacità discernitiva. Provoca sbalordimento e dubbio che trasportano lo spettatore stesso verso considerazioni di ordine estetico e socio-culturali.
Le sue sono fotografie stampate su tela, che fa da supporto alle parole e ai simboli a esse associate. L'interazione tra queste due entità etere crea un interstizio senza importanza. Le opere godono, attraverso le loro diverse materie, di una propria autonomia semantica, partecipando contemporaneamente al contenuto totale.




Alain Balzac è nato il 3 settembre 1957 ad Agen (Lot e Garonne, Francia), vive e lavora a Parigi.