Alberto Casciano può essere considerato il primo grande fotografo di spazi visivi e mentali del nostro territorio. Il paesaggio e l’architettura contemporanea sono l’oggetto della sua ricerca fotografica. Artista, impegnato con lavori a sfondo umanistico e sociale fin dagli anni 90, accetta con convinzione che il “suo” paesaggio occupi progressivamente sempre più spazio nella sua fotografia. Alberto è una figura riservata e intima di cui nulla trapela se non attraverso lo scatto fotografico che trasforma in una immaginifica storia il suo modo di raccontare e raccontarsi all’infinito mondo che lo circonda.
Nel progetto espositivo Silente Paesaggio, curato da Costabile Guariglia, vengono presentate sette opere fotografiche manipolate e rielaborate in post produzione.
Opere tra classico e contemporaneo attraverso il racconto di quadri mentali e di percezioni visive come un buon maestro sa fare. Una mostra che non vuole essere una storia del paesaggio o dell’architettura ma solo dei racconti scritti e immaginati dall’artista che sa cogliere l’essenza di quell’attimo e ri-percorrere l’animo di quei luoghi mutanti come quelli di un uomo senza tempo.
L’artista si apre a un’indagine fotografica a tutto campo per approfondire alcuni aspetti del paesaggio visivo e mentale; va affondo esplorando l’intimità del territorio antropologico; coglie l’occasione per analizzare le caratteristiche di quei paesaggi frammentati, dati da cambiamenti simultanei con la loro natura e le loro architetture classiche, moderne e contemporanee, paesaggi antropizzati con le loro architetture di città rupestri.
Ogni fotografia è un episodio per continuare la sua storia, una storia basata sulla bellezza e sul progressivo mutamento.

BIOGRAFIA
Alberto Casciano nasce nel 1967 a Palomonte, in provincia di Salerno dove vive e lavora.
Negli anni ottanta svolge una breve attività triennale nell’ambito grafico di un officina tipografica dove si forma e sviluppa la passione naturale per la fotografia passando dall’analogico al digitale. Silente Paesaggio è la sua prima mostra personale pensata e progettata nel suo studio a Palomonte dove realizza le sue opere spaziando dalla fotografia sociale alla fotografia d’artista a sfondo paesaggistico.

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