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Alberto D’Amico – Botanico da marciapiede
Fotografie singole o composte in serie, colte distrattamente con lo smartphone e col piglio del dilettante, dove il processo di identificazione delle immagini subisce un ulteriore messa a fuoco rispetto alla percezione iniziale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra e il titolo prendono le mosse dalla visione baudleriana della cittàmoderna, dalla figura del flâneur che attraversa le vie e le piazze senza uno scopo preciso, colpito da suggestioni estetiche che dovrebbero restituire un senso allo spaesamento che lo affligge.
Rispetto a quella del flâneur, che ha lo sguardo orientato in alto, agli edifici, la visuale di Alberto D’Amico si volge in direzione opposta, verso il basso, facendo della strada, o meglio, del marciapiede il piano di proiezione delle sue fantasmagorie.
Le immagini mostrate, colte distrattamente con lo smartphone e col piglio del dilettante, sono un suggerimento per esercitare lo sguardo in modo inusuale, cogliendo nella casualità e frammentazione del manto stradale – su cui sono disseminati oggetti, scarti, deiezioni ed elementi naturali – barlumi di significato. Tali figure appaiono all’occhio, ma soprattutto sul display del cacciatore nella loro inafferrabilità e nella dimensione sfuggente e inquietante tipica del sogno. In questi termini, il marciapiede, nelle sue infinite tessiture cromatiche, che spaziano in tutti i campi tonali del grigio, offre lo sfondo ideale per il manifestarsi di immagini latenti per le quali l’autore, come un botanico, propone una classificazione secondo una propria personalissima e instabile tassonomia.
Tale tentativo è nella sede della mostra condiviso con il pubblico, invitato a confermare o meno le proposte di identificazione di quelle forme, alla ricerca di spettri personali suscitati dalle proprie paure e dai propri desideri.
In mostra saranno presenti fotografie singole o composte in serie, su parete; altre, di piccolo formato, raccolte in un nugolo sospeso; altre ancora, disposte confusamente su un tavolo. L’idea è di restituire una sorta di gerarchia privata dell’autore e allo stesso tempo rimandare al laboratorio del botanico, dove il processo di identificazione delle immagini subisce un ulteriore messa a fuoco rispetto alla percezione iniziale.
Accompagneranno gli scatti anche due brevi video realizzati con il montaggio di foto e riprese tratte dalle “battute di caccia” dell’autore per le strade della città.
Il 16 aprile alle ore 19:00 si terrà un reading dello scrittore Marco Giovenale che leggerà alcuni brani connessi al tema della mostra.
Rispetto a quella del flâneur, che ha lo sguardo orientato in alto, agli edifici, la visuale di Alberto D’Amico si volge in direzione opposta, verso il basso, facendo della strada, o meglio, del marciapiede il piano di proiezione delle sue fantasmagorie.
Le immagini mostrate, colte distrattamente con lo smartphone e col piglio del dilettante, sono un suggerimento per esercitare lo sguardo in modo inusuale, cogliendo nella casualità e frammentazione del manto stradale – su cui sono disseminati oggetti, scarti, deiezioni ed elementi naturali – barlumi di significato. Tali figure appaiono all’occhio, ma soprattutto sul display del cacciatore nella loro inafferrabilità e nella dimensione sfuggente e inquietante tipica del sogno. In questi termini, il marciapiede, nelle sue infinite tessiture cromatiche, che spaziano in tutti i campi tonali del grigio, offre lo sfondo ideale per il manifestarsi di immagini latenti per le quali l’autore, come un botanico, propone una classificazione secondo una propria personalissima e instabile tassonomia.
Tale tentativo è nella sede della mostra condiviso con il pubblico, invitato a confermare o meno le proposte di identificazione di quelle forme, alla ricerca di spettri personali suscitati dalle proprie paure e dai propri desideri.
In mostra saranno presenti fotografie singole o composte in serie, su parete; altre, di piccolo formato, raccolte in un nugolo sospeso; altre ancora, disposte confusamente su un tavolo. L’idea è di restituire una sorta di gerarchia privata dell’autore e allo stesso tempo rimandare al laboratorio del botanico, dove il processo di identificazione delle immagini subisce un ulteriore messa a fuoco rispetto alla percezione iniziale.
Accompagneranno gli scatti anche due brevi video realizzati con il montaggio di foto e riprese tratte dalle “battute di caccia” dell’autore per le strade della città.
Il 16 aprile alle ore 19:00 si terrà un reading dello scrittore Marco Giovenale che leggerà alcuni brani connessi al tema della mostra.
10
aprile 2019
Alberto D’Amico – Botanico da marciapiede
Dal 10 al 19 aprile 2019
fotografia
Location
MO.C.A.
Roma, Piazza Degli Zingari, 1, (Roma)
Roma, Piazza Degli Zingari, 1, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10:00-13:30 e 15:00-18:30
Vernissage
10 Aprile 2019, ore 19:00
Autore
Curatore