In occasione della pubblicazione di La forma aperta in architettura per i tipi di Libria, una indagine sulle manifestazioni di un’idea che si manifesta nell’architettura in varie forme a partire dal ‘900, Alberto Iacovoni presenta una mostra in forma di illustrazione autobiografica del libro. Sullo sfondo delle sue 174 pagine una serie di immagini provenienti da progetti recenti e altre sperimentazioni costruiscono un sistema di rimandi e relazioni tra i temi e le aspirazioni che animano il lavoro dell’architetto, mettendo insieme “i pezzi di un rompicapo per poi vedere se, messi tutti insieme, emerge una figura compiuta, un terreno comune, un discorso coerente sulla forma aperta in architettura, ponendoci a una distanza tale, come scrive Jeff Wall, da distaccarci dalla complessità dei singoli casi, ma non troppo da perdere l'abilità di distinguerli come agenti in un quadro d'insieme”.

Alberto Iacovoni è architetto, fondatore di ma0 studio d'architettura e dal 2000 al 2004 parte di Stalker / Osservatorio Nomade. Ha insegnato in varie università, quali Cornell in Rome, Syracuse in Florence, Virginia Commonwealth University in Qatar, ed è stato direttore della sede romana dello IED dove attualmente è Coordinatore della scuola Postgrad. La dimen-sione pubblica, interattiva e processuale dell'architettura è stata indagata attraverso i pro-getti con ma0 e in testi quali Game Zone, playgrounds between virtual scenarios and reality (Birkhauser 2003), Playscape (Libria 2010), Il Libretto Rosa di ma0 (Libria 2017) e Borderli-nes (Damdi 2008), la monografia dedicata al lavoro dello studio.