La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto (orario 21.00-24.00, chiusa il lunedì). Organizzata dal Comune di Livorno, insieme alla Fondazione Trossi Uberti e alla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, farà riscoprire un artista che ha messo al centro della propria attività l’uomo e la fatalità della vita.

Nato ad Alessandria d’Egitto, Ciucci ha vissuto e lavorato a Livorno dove è deceduto nel 2000. Allievo di Cafiero Filippelli, Ciucci ha coltivato in totale isolamento il culto per la pittura quasi con “monastica”, religiosa devozione, come spiega nel catalogo della mostra il critico Luigi Bernardi. < Il discorso può sembrare paradossale - continua Bernardi - se si pensa che sin dall’inizio Ciucci ci aveva abituato ad una sorta di generico impegno verso l’uomo: sia quando ritraeva realtà umane ben precise (la madre, la moglie, la modella), sia quando, a partire dagli anni Cinquanta puntò alla raffigurazione di un’umanità dolente colta nella sua tragedia esistenziale, grazie anche ad un registro improntato su gamme cromatiche di cupo tonalismo. Anche in seguito, a partire dagli anni Sessanta fino alla fine degli anni Ottanta, Ciucci ha continuato a mettere in scena l’uomo, ma in una dimensione progressivamente sempre più astratta e svincolata di riferimenti sociali o storici precisi…>

La mostra sarà inaugurata domani venerdi 29 luglio alle ore 19.00 in via Ravizza, 76 Livorno (Ardenza mare) presso la sede della Fondazione Culturale D’arte Trossi-Uberti, alla presenza dell’assessore comunale alle Culture Massimo Guantini, del presidente della Fondazione Trossi-Uberti Luigi Turtur , del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno Luciano Barsotti, dell’assessore alla cultura della Regione Toscana Mariella Zoppi e del vice presidente della Provincia di Livorno Monica Giuntini