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Aldo Grazzi – I fiorellini di Carla
Nei nuovi lavori, raccolti in questa esposizione sotto il titolo i fiorellini di Carla, quella ordinata distinzione, quella ragione che tutto accoglieva in forme concluse, ora tracima i propri argini dilatandosi in eteree e luminose consistenze che naturalmente ridisegnano insondabili confini.
Comunicato stampa
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Le opere di Aldo Grazzi si sono caratterizzate, negli ultimi anni, per una distinta ricerca di ordine, condotta attraverso complesse geometrie di figure e forme disegnate con virtuose tecniche, ritagliando reti, dipingendo o lavorando al telaio perline in pasta di vetro.
Nei nuovi lavori, raccolti in questa esposizione sotto il titolo i fiorellini di Carla, quella ordinata distinzione, quella ragione che tutto accoglieva in forme concluse, ora tracima i propri argini dilatandosi in eteree e luminose consistenze che naturalmente ridisegnano insondabili confini.
Sono lavori realizzati al telaio con un ordito di fili trasparenti appena trattenuti da piccole perline annodate che formano la più semplice figura di fiore. Smontata dal telaio, l'opera rinasce dispiegandosi in una rinnovata forma, come una farfalla dispiega le ali prendendo il volo dal bozzolo nel quale si era formata.
Con I fiorellini di Carla, Aldo Grazzi insegue l'essenza stessa di una forma, inseguendola fino all'ultimo profilo, al suo estremo limite, quando la materia si confonde nella gioiosa apparenza dell'anima.
Scrive Luca Massimo Barbero nell'introduzione del testo-dialogo Per la Costituzione di uno stato moderno, di cui la galleria sta curando la pubblicazione di una seconda edizione aggiornata per Campanotto Editore:
“Aldo Grazzi è un’artista che s’interroga sull’esistenza di un Mondo altrove, che ama i vaticini enigmatici delle particelle semplici, del Punto, del colore, delle associazioni matematiche o semplicemente ama indagare Mondi nuovi senza mai diventare esotico, mistico o peggio ancora “sociale”. Questo suo sguardo è capace di penetrare il fantastico come Realtà e quella Realtà proporla nelle opere con una semplicità così in apparenza evidente, poetica, lieve da essere più sconcertante di un mistero svelato, di una semplice provocazione. Questo compito semplice e fantastico al tempo stesso, lo sguardo svagato di chi sa con passo gentile mantenere saldi sempre nuovi orizzonti, questo raccontare in piccole dimensioni e il suo raccontare “piano”, con le trasparenze forate dall’aria o con colori che non chiedono altro se non il loro nome, mi hanno sempre fatto associare (e con il passare degli anni sempre più) il “modo” di far arte di Aldo a quello di Osvaldo Licini (vi dicevo che le associazioni sono semplici e paradossali). Nelle opere del mantovano (come scriverebbero), nel loro essere perline, punti disegnati, quadri e geometrie forate o transenne o rulli c’è il mondo di chi sa guardare e parlare poeticamente ed allo stesso tempo per chi sa vedere, c’è una felice irriverenza, una soprelevazione dal mondo ed una profonda ironia che non è mai distacco. Non vi sono angeli, amalassunte, ma vi è la capacità di racchiudere tanto pensiero, esperienza, libertà, un luogo magico che è, appunto, ai nostri occhi ubriachi dalla contemporaneità spiccia, quasi disarmante, anche perché talvolta fa sorridere.”
Aldo Grazzi è nato nel 1954 a Pomponesco (Mantova), vive e lavora a Perugia e Venezia. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna prende parte negli anni Ottanta a numerose manifestazioni espositive, fra le quali si segnalano alcune che egli stesso, o con altri, cura e progetta:
“Rapido fine” (ex calzaturificio Zenit Ferrara 1986), “Traviata” (Isola Boschina, sul Po di Ostiglia 1987), “Eleonora” (Palazzo Ducale, Mantova 1987), “La Regina degli U.F.O.” (Galleria Neon, Bologna 1988), “Perdòno” (Rotonda di S. Lorenzo, Mantova 1992).
Successive sono le esposizioni personali:
“Oppure” (Galleria Totem il Canale, Venezia 1989), “Bestiario” (Galleria Neon, Bologna 1990; catalogo a cura di L.M. Barbero), “Portafortuna” (Galleria Tag, Udine 1990; catalogo a cura di L.M. Barbero), “Storie di lupi” (Galleria Totem il Canale, Venezia 1991), “A caccia di farfalle” (Galleria Carasi, Mantova 1992; a cura di Aurora Fonda).
Alcuni viaggi in Africa (1987/93), dove realizza lavori con Maasai e Samburu, comportano nuove riflessioni sul sistema dell’arte dal quale si allontanerà lavorando ritirato ed elaborando una gestualità del fare, complessa e totalizzante, resa un vero e proprio esercizio spirituale.
Fra le recenti esposizioni cui partecipa vanno segnalate:
“Teatrum Artis” (a cura di Bruno Corà, Cassino 1995), “To the Brewery” (a cura di John O’Brien, Brewery Gallery, Los Angeles 1996), “De Amicitia” (l’esposizione è anche occasione della pubblicazione di una preziosa cartella, Danilo Montanari editore, a cura di Aldo Iori e componimenti di Bruno Corà, Studio Cavalieri, Bologna 1996), “Dislocata” (a cura di L.M. Barbero e S. Michelato, Vicenza 1997), “Eco” (con Tiziano Campi, a cura di Aldo Iori, chiesa di S. Carlo Studio 87 Spoleto 1997 esp. personale), “Fabbricato in Italia” (Perugia 1998), “Arte a Mantova 1950-1999” (a cura di Claudio Cerritelli Palazzo Ducale Mantova 2000), “delle cose mute” (a cura di Carlo Alberto Bucci, Temple Gallery Roma 2001), “Aerei” (a cura di Carlo Alberto Bucci d’AC Ciampino 2003), “Artisti fuori dal coro” (a cura di Lorenzo Carrara e Maurizio Coccia, Trevi Flash Art Museum 2004), “Intimamente” (a cura di Stefano Giovanazzi, Casa Legat per l’Arte, Volano TN 2004), “Ghimma” (a cura di Iride, Spazio Contemporaneo, Deruta 2004 esp. personale) “la caffettiera del masochista” (a cura di Cristiano Seganfreddo, Studio Albanese, Vicenza 2004). “Orange” (a cura di L.M. Barbero, galleria Galica, Milano 2005), “Sticchers” a cura di Cristiano Seganfreddo, Galleria Andrea Dosa, Vicenza 2005), “Temperaturambiente” (installazione realizzata con un gruppo di suoi studenti alla 51. Biennale di Venezia, spazio Controluce, giardino Scarpa, Padiglione Italia 2005.) “Alidada” con V. Mazzoni (a cura di A. Pazzaglia, vari luoghi Cannara 2005, galleria A+A Venezia 2005 ). “Il libro come opera d’Arte” (a cura di Maffei e M.Picciau. Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 2006). “Per la costituzione di uno stato moderno” (a cura di Antonio Pazzaglia, Centro per l'Arte contemporanea Trebisonda, Biblioteca Augusta, Accademia di Belle Arti, Rocca Paolina, Perugia 2007 esp. personale). “Gira e rigira” (Filippo Fettucciari Arte, Perugia 2007 esp. Personale). “Ritorno di fiamma” (Studio 87, Spoleto 2008). “L'altra lingua” (Edificio N, Treviso 2008 esp. personale)
Aldo Grazzi ha insegnato presso le Accademie di Belle Arti di Perugia, di Sassari e di Carrara; attualmente è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Nei nuovi lavori, raccolti in questa esposizione sotto il titolo i fiorellini di Carla, quella ordinata distinzione, quella ragione che tutto accoglieva in forme concluse, ora tracima i propri argini dilatandosi in eteree e luminose consistenze che naturalmente ridisegnano insondabili confini.
Sono lavori realizzati al telaio con un ordito di fili trasparenti appena trattenuti da piccole perline annodate che formano la più semplice figura di fiore. Smontata dal telaio, l'opera rinasce dispiegandosi in una rinnovata forma, come una farfalla dispiega le ali prendendo il volo dal bozzolo nel quale si era formata.
Con I fiorellini di Carla, Aldo Grazzi insegue l'essenza stessa di una forma, inseguendola fino all'ultimo profilo, al suo estremo limite, quando la materia si confonde nella gioiosa apparenza dell'anima.
Scrive Luca Massimo Barbero nell'introduzione del testo-dialogo Per la Costituzione di uno stato moderno, di cui la galleria sta curando la pubblicazione di una seconda edizione aggiornata per Campanotto Editore:
“Aldo Grazzi è un’artista che s’interroga sull’esistenza di un Mondo altrove, che ama i vaticini enigmatici delle particelle semplici, del Punto, del colore, delle associazioni matematiche o semplicemente ama indagare Mondi nuovi senza mai diventare esotico, mistico o peggio ancora “sociale”. Questo suo sguardo è capace di penetrare il fantastico come Realtà e quella Realtà proporla nelle opere con una semplicità così in apparenza evidente, poetica, lieve da essere più sconcertante di un mistero svelato, di una semplice provocazione. Questo compito semplice e fantastico al tempo stesso, lo sguardo svagato di chi sa con passo gentile mantenere saldi sempre nuovi orizzonti, questo raccontare in piccole dimensioni e il suo raccontare “piano”, con le trasparenze forate dall’aria o con colori che non chiedono altro se non il loro nome, mi hanno sempre fatto associare (e con il passare degli anni sempre più) il “modo” di far arte di Aldo a quello di Osvaldo Licini (vi dicevo che le associazioni sono semplici e paradossali). Nelle opere del mantovano (come scriverebbero), nel loro essere perline, punti disegnati, quadri e geometrie forate o transenne o rulli c’è il mondo di chi sa guardare e parlare poeticamente ed allo stesso tempo per chi sa vedere, c’è una felice irriverenza, una soprelevazione dal mondo ed una profonda ironia che non è mai distacco. Non vi sono angeli, amalassunte, ma vi è la capacità di racchiudere tanto pensiero, esperienza, libertà, un luogo magico che è, appunto, ai nostri occhi ubriachi dalla contemporaneità spiccia, quasi disarmante, anche perché talvolta fa sorridere.”
Aldo Grazzi è nato nel 1954 a Pomponesco (Mantova), vive e lavora a Perugia e Venezia. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna prende parte negli anni Ottanta a numerose manifestazioni espositive, fra le quali si segnalano alcune che egli stesso, o con altri, cura e progetta:
“Rapido fine” (ex calzaturificio Zenit Ferrara 1986), “Traviata” (Isola Boschina, sul Po di Ostiglia 1987), “Eleonora” (Palazzo Ducale, Mantova 1987), “La Regina degli U.F.O.” (Galleria Neon, Bologna 1988), “Perdòno” (Rotonda di S. Lorenzo, Mantova 1992).
Successive sono le esposizioni personali:
“Oppure” (Galleria Totem il Canale, Venezia 1989), “Bestiario” (Galleria Neon, Bologna 1990; catalogo a cura di L.M. Barbero), “Portafortuna” (Galleria Tag, Udine 1990; catalogo a cura di L.M. Barbero), “Storie di lupi” (Galleria Totem il Canale, Venezia 1991), “A caccia di farfalle” (Galleria Carasi, Mantova 1992; a cura di Aurora Fonda).
Alcuni viaggi in Africa (1987/93), dove realizza lavori con Maasai e Samburu, comportano nuove riflessioni sul sistema dell’arte dal quale si allontanerà lavorando ritirato ed elaborando una gestualità del fare, complessa e totalizzante, resa un vero e proprio esercizio spirituale.
Fra le recenti esposizioni cui partecipa vanno segnalate:
“Teatrum Artis” (a cura di Bruno Corà, Cassino 1995), “To the Brewery” (a cura di John O’Brien, Brewery Gallery, Los Angeles 1996), “De Amicitia” (l’esposizione è anche occasione della pubblicazione di una preziosa cartella, Danilo Montanari editore, a cura di Aldo Iori e componimenti di Bruno Corà, Studio Cavalieri, Bologna 1996), “Dislocata” (a cura di L.M. Barbero e S. Michelato, Vicenza 1997), “Eco” (con Tiziano Campi, a cura di Aldo Iori, chiesa di S. Carlo Studio 87 Spoleto 1997 esp. personale), “Fabbricato in Italia” (Perugia 1998), “Arte a Mantova 1950-1999” (a cura di Claudio Cerritelli Palazzo Ducale Mantova 2000), “delle cose mute” (a cura di Carlo Alberto Bucci, Temple Gallery Roma 2001), “Aerei” (a cura di Carlo Alberto Bucci d’AC Ciampino 2003), “Artisti fuori dal coro” (a cura di Lorenzo Carrara e Maurizio Coccia, Trevi Flash Art Museum 2004), “Intimamente” (a cura di Stefano Giovanazzi, Casa Legat per l’Arte, Volano TN 2004), “Ghimma” (a cura di Iride, Spazio Contemporaneo, Deruta 2004 esp. personale) “la caffettiera del masochista” (a cura di Cristiano Seganfreddo, Studio Albanese, Vicenza 2004). “Orange” (a cura di L.M. Barbero, galleria Galica, Milano 2005), “Sticchers” a cura di Cristiano Seganfreddo, Galleria Andrea Dosa, Vicenza 2005), “Temperaturambiente” (installazione realizzata con un gruppo di suoi studenti alla 51. Biennale di Venezia, spazio Controluce, giardino Scarpa, Padiglione Italia 2005.) “Alidada” con V. Mazzoni (a cura di A. Pazzaglia, vari luoghi Cannara 2005, galleria A+A Venezia 2005 ). “Il libro come opera d’Arte” (a cura di Maffei e M.Picciau. Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 2006). “Per la costituzione di uno stato moderno” (a cura di Antonio Pazzaglia, Centro per l'Arte contemporanea Trebisonda, Biblioteca Augusta, Accademia di Belle Arti, Rocca Paolina, Perugia 2007 esp. personale). “Gira e rigira” (Filippo Fettucciari Arte, Perugia 2007 esp. Personale). “Ritorno di fiamma” (Studio 87, Spoleto 2008). “L'altra lingua” (Edificio N, Treviso 2008 esp. personale)
Aldo Grazzi ha insegnato presso le Accademie di Belle Arti di Perugia, di Sassari e di Carrara; attualmente è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
12
dicembre 2009
Aldo Grazzi – I fiorellini di Carla
Dal 12 dicembre 2009 al 27 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
CATERINA TOGNON ARTE CONTEMPORANEA
Venezia, San Marco (Campo San Maurizio), 2746, (Venezia)
Venezia, San Marco (Campo San Maurizio), 2746, (Venezia)
Orario di apertura
mar/sab h. 10.00/13.00 - 15.00/19.30
Vernissage
12 Dicembre 2009, ore 18
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