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Aldo Schmid – Astrazioni cromatiche
La ricerca pittorica dell’artista trentino Aldo Schmid (Trento, 1935 – Monzumo, Bologna, 1978) rappresenta una delle esperienze più compiute e coerenti, all’interno del panorama culturale territoriale, dedicata squisitamente all’indagine sulle potenzialità espressive del colore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo
Aldo Schmid
Astrazioni cromatiche
A cura di Daniela Ferrari, Mart
Riva del Garda | Museo
12 aprile – 20 luglio 2014
Inaugurazione venerdì 11 aprile 2014 | ore 18
In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e
Rovereto
Con la mostra dedicata al pittore Aldo Schmid, il Museo Alto Garda prosegue il
suo progetto pluriennale dal titolo In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo,
iniziato nel 2013 con la personale di Claudio Olivieri Il colore disvelato, nell'ambito
del quale il MAG intende offrire un ciclo di approfondimenti e aggiornamenti sul
linguaggio contemporaneo, a partire dagli anni Settanta del Novecento. Da luogo di
conservazione di carattere storico-artistico, la Pinacoteca del Museo di Riva del Garda
apre dunque le sue finestre su una selezione di progetti espositivi che permettano di
documentare il più recente linguaggio figurativo.
La ricerca pittorica dell’artista trentino Aldo Schmid (Trento, 1935 - Monzumo, Bologna,
1978) rappresenta una delle esperienze più compiute e coerenti, all’interno del
panorama culturale territoriale, dedicata squisitamente all’indagine sulle potenzialità
espressive del colore.
Schmid aveva iniziato a occuparsi del problema del colore come elemento fondante
della sua poetica nel 1964, affidando la sua instancabile ricerca teorica - che lo
avvicina alle esperienze dello svizzero Itten - a una serie di manoscritti, pubblicazioni
nonché ad alcuni fondamentali cicli pittorici.
Nell’evolversi della sua ricerca, Schmid approfondisce la complessa fenomenologia
delle opposizioni e delle simultaneità cromatiche tramite comparazioni percettive,
seguendo pratiche metodologiche rigorosamente verificabili e studiate sul piano
teorico. Nel 1977, insieme ad altri artisti trentini, dà vita al Movimento di Astrazione
Oggettiva. Non ci è dato sapere quali esiti avrebbe raggiunto la sua pittura poiché,
come è noto, Schmid muore il 15 aprile 1978, vittima di un incidente ferroviario
avvenuto sulla linea Bologna-Firenze, a Monzumo.
Questa mostra vuole essere un omaggio alla sua arte condotta con rigore e dedizione
nell’alveo della pittura pura.
«Per Schmid il colore è necessario quanto il respiro. […]
Dopo una fase iniziale di carattere figurativo, nella quale si riconoscono i debiti stilistici
dovuti allo studio diretto dell’espressionismo tedesco, dell’astrattismo di Mondrian
e alla frequentazione dei corsi di Kokoschka alla Schule des Sehens di Salisburgo,
Schmid inizia a concentrare la propria attenzione sul problema del colore e della luce.
L’incontro con Virgilio Guidi è fondamentale e altrettanto importanti saranno i contatti
che stringerà negli anni sessanta con il milieu veneziano, in particolare con Deluigi,
Vedova e Tancredi e, negli anni settanta, con la temperie culturale milanese. […]
Ciò che Schmid aveva conquistato fin dai primi anni settanta era una sintesi perfetta
di padronanza tecnica e di ispirazione, quello “stato di grazia”, raro ed eccezionale,
che illumina l’atto creativo e conduce l’artista, consapevolmente o no, a non dipingere
più il colore ma a dipingere la Pittura. Questo esito straordinario si avverte nelle serie
dedicate a Eraclito e a Hegel, o nelle opere dove una lama di luce, ombra o colore,
taglia la campitura, che non è mai riempimento uniforme, saturo e piatto, ma è sempre,
invece, conquista di una profondità cromatica, risultato di velature e sovrapposizioni
impercettibili.
La via da seguire era già in nuce, in un suo pensiero del 1958 che recita: “Traduco
immagini in visioni di forme / e di colori, con una chiarezza facile e precisa. / Ogni
momento mi rassicura la verità / della mia decisione, del mio indirizzo”.
La teoria è talmente introiettata che diventa azione naturale: automatismo cosciente.
Questa forma di automatismo conduce a una vera e propria introspezione del colore
che si trasforma in visione nella mente dell’artista, resa visibile sulla tela. Prendono
così corpo le dissolvenze che appaiono come tuffi nel colore, percepito nella sua
purezza di pigmento, nella sua essenza, come entità, dove il colore appare come
epifania nel vano di una cornice inesistente perché ormai inutile».
(Dal testo critico della curatrice Daniela Ferrari, pubblicato nel catalogo dedicato alla
mostra Aldo Schmid. Astrazioni cromatiche nella collana del MAG In Pinacoteca.
Finestre sul contemporaneo)
Aldo Schmid
Astrazioni cromatiche
A cura di Daniela Ferrari, Mart
Riva del Garda | Museo
12 aprile – 20 luglio 2014
Inaugurazione venerdì 11 aprile 2014 | ore 18
In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e
Rovereto
Con la mostra dedicata al pittore Aldo Schmid, il Museo Alto Garda prosegue il
suo progetto pluriennale dal titolo In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo,
iniziato nel 2013 con la personale di Claudio Olivieri Il colore disvelato, nell'ambito
del quale il MAG intende offrire un ciclo di approfondimenti e aggiornamenti sul
linguaggio contemporaneo, a partire dagli anni Settanta del Novecento. Da luogo di
conservazione di carattere storico-artistico, la Pinacoteca del Museo di Riva del Garda
apre dunque le sue finestre su una selezione di progetti espositivi che permettano di
documentare il più recente linguaggio figurativo.
La ricerca pittorica dell’artista trentino Aldo Schmid (Trento, 1935 - Monzumo, Bologna,
1978) rappresenta una delle esperienze più compiute e coerenti, all’interno del
panorama culturale territoriale, dedicata squisitamente all’indagine sulle potenzialità
espressive del colore.
Schmid aveva iniziato a occuparsi del problema del colore come elemento fondante
della sua poetica nel 1964, affidando la sua instancabile ricerca teorica - che lo
avvicina alle esperienze dello svizzero Itten - a una serie di manoscritti, pubblicazioni
nonché ad alcuni fondamentali cicli pittorici.
Nell’evolversi della sua ricerca, Schmid approfondisce la complessa fenomenologia
delle opposizioni e delle simultaneità cromatiche tramite comparazioni percettive,
seguendo pratiche metodologiche rigorosamente verificabili e studiate sul piano
teorico. Nel 1977, insieme ad altri artisti trentini, dà vita al Movimento di Astrazione
Oggettiva. Non ci è dato sapere quali esiti avrebbe raggiunto la sua pittura poiché,
come è noto, Schmid muore il 15 aprile 1978, vittima di un incidente ferroviario
avvenuto sulla linea Bologna-Firenze, a Monzumo.
Questa mostra vuole essere un omaggio alla sua arte condotta con rigore e dedizione
nell’alveo della pittura pura.
«Per Schmid il colore è necessario quanto il respiro. […]
Dopo una fase iniziale di carattere figurativo, nella quale si riconoscono i debiti stilistici
dovuti allo studio diretto dell’espressionismo tedesco, dell’astrattismo di Mondrian
e alla frequentazione dei corsi di Kokoschka alla Schule des Sehens di Salisburgo,
Schmid inizia a concentrare la propria attenzione sul problema del colore e della luce.
L’incontro con Virgilio Guidi è fondamentale e altrettanto importanti saranno i contatti
che stringerà negli anni sessanta con il milieu veneziano, in particolare con Deluigi,
Vedova e Tancredi e, negli anni settanta, con la temperie culturale milanese. […]
Ciò che Schmid aveva conquistato fin dai primi anni settanta era una sintesi perfetta
di padronanza tecnica e di ispirazione, quello “stato di grazia”, raro ed eccezionale,
che illumina l’atto creativo e conduce l’artista, consapevolmente o no, a non dipingere
più il colore ma a dipingere la Pittura. Questo esito straordinario si avverte nelle serie
dedicate a Eraclito e a Hegel, o nelle opere dove una lama di luce, ombra o colore,
taglia la campitura, che non è mai riempimento uniforme, saturo e piatto, ma è sempre,
invece, conquista di una profondità cromatica, risultato di velature e sovrapposizioni
impercettibili.
La via da seguire era già in nuce, in un suo pensiero del 1958 che recita: “Traduco
immagini in visioni di forme / e di colori, con una chiarezza facile e precisa. / Ogni
momento mi rassicura la verità / della mia decisione, del mio indirizzo”.
La teoria è talmente introiettata che diventa azione naturale: automatismo cosciente.
Questa forma di automatismo conduce a una vera e propria introspezione del colore
che si trasforma in visione nella mente dell’artista, resa visibile sulla tela. Prendono
così corpo le dissolvenze che appaiono come tuffi nel colore, percepito nella sua
purezza di pigmento, nella sua essenza, come entità, dove il colore appare come
epifania nel vano di una cornice inesistente perché ormai inutile».
(Dal testo critico della curatrice Daniela Ferrari, pubblicato nel catalogo dedicato alla
mostra Aldo Schmid. Astrazioni cromatiche nella collana del MAG In Pinacoteca.
Finestre sul contemporaneo)
11
aprile 2014
Aldo Schmid – Astrazioni cromatiche
Dall'undici aprile al 20 luglio 2014
arte contemporanea
Location
MAG MUSEO ALTO GARDA – MUSEO RIVA DEL GARDA
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Biglietti
3 euro
Orario di apertura
Dal 21 marzo al 2 novembre: 10.00 – 18.00 (lunedì chiuso) Giugno, luglio, agosto e settembre: 10.00 – 18.00 (aperto tutti i giorni)
Vernissage
11 Aprile 2014, h 18
Autore
Curatore