Un titolo ambiguo per una mostra da leggere con leggerezza.
La “lettura” di un'opera d'arte si serve della visione e, attraverso la percezione, giunge alla comprensione e - per chi lo desidera - all'emozione.
L'immagine d'insieme che ne esce è una soddisfacente sintesi di questi quattro passaggi.
Con i nuovi lavori di Aldo Spinelli la lettura va presa “alla lettera”. Le lettere alfabetiche si trasformano in forme, forme di nuove lettere alfabetiche che a loro volta formano un testo che si riferisce a sé stesso e alle lettere di cui è composto.
Gli elementi di questo apparente rompicapo sono stati tratti da La vita istruzioni per l'uso, il romanzo puzzle di Georges Perec. Proprio come in un puzzle, Aldo Spinelli ha ricostruito l'intero alfabeto ritagliandone alcune lettere (circa 6mila) dell'edizione italiana.
Come scrive Perec parlando del puzzle, questo alfabeto “non è una somma di elementi che bisognerebbe dapprima isolare e analizzare, ma un insieme, una forma cioè, una struttura: l'elemento non preesiste all'insieme non è più immediato né più antico, non sono gli elementi a determinare l'insieme ma l'insieme a determinare gli elementi: la conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell'insieme e della sua struttura, non è deducibile dalla conoscenza delle singole parti che lo compongono”.
Se le parole possono tessere un romanzo, le lettere - con le loro forme singolari - sono le tessere con cui giocare per costruire le parole.