Giro, girotondo, casca il mondo, casca la terra…

C’è pesantezza nel mondo, o cosa che provoca oppressione.
La terra appare come una pietra pesante o una mappa che si sfrangia in lacci rossi a cui si annodano sassi. Le figure sorreggono questi pesi senza il minimo sforzo nello sguardo, con gesti delicati e leggeri.
In una realtà che sembra aver perso tutte le coordinate di riferimento, in cui l’individualismo regna incontrastato e dove gli unici valori possibili sembrano essere la realizzazione sociale e materiale nasce un’ansia di leggerezza. C’è il bisogno di un gesto che liberi dalle umiliazioni, dal male, dalle guerre che ogni giorno appestano il mondo. Anche le preghiere si trasformano in un rosario di pietre posato sulla terra, mentre resta il desiderio di ritrovare noi stessi fuggendo da noi stessi, la speranza che l’uomo possa ancora essere migliore.