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Alessandro Beluardo – Dove l’acqua s’inchina
Dalla forma quasi umana, impalpabili come garza, gli esseri, creati da Beluardo, appartengono ad un mondo fatto di acqua e inchiostro.
Comunicato stampa
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Circa una ventina i lavori presentati: tutti disegni a china su carta cuciti su pannelli di forex e posizionati lungo il vecchio muro di mattoni che ne definisce i contorni. Dalla forma quasi umana, impalpabili come garza, gli esseri, creati da Beluardo, appartengono ad un mondo fatto di acqua e inchiostro che, mescolandosi. danno vita a forme sinuose diverse, ombre scure ed inquietanti che, imprigionate sulla carta, vivono in un'altra dimensione, in una piega dello spazio-tempo. Come guardiani sono in attesa di un segnale per poter varcare il confine tra passato e presente che li separa dallo spettatore. In realtà, entrando nella legnaia del castello, per ammirare i lavori dell’artista, non ci troviamo semplicemente all’interno di una galleria espositiva, ma varchiamo un portale che unisce due mondi: il nostro e quello apparentemente statico ed oscuro che collega noi agli altri.
Come ci spiega l’artista: “Provo un senso di freddo mentre osservo il muro che sembra segnare il confine tra passato e presente. Vedo ombre scure ed inquietanti che mi costringono a riflettere su cose a cui non voglio pensare. La location non è stata scelta a caso: è come essere immersi in un'altra dimensione, in una piega dello spazio-tempo. Le forme che ho davanti sono vaghe impressioni nate dall'incontro tra acqua e china e sono impalpabili, stanno lì ferme, immobili, osservano ciò che c'è intorno in attesa di qualcosa che le permetta di muoversi. Volgo lo sguardo altrove per ammirare i soffitti del posto con le sue vecchie volte, ma quando riporto lo sguardo sui disegni rimango catturato da una visione innaturale. Ho una sensazione strana: guardo per terra e vedo del liquido scuro che tocca le punta delle mie scarpe, mi guardo intorno e come preso in un vortice, noto che le figure dipinte sulle carte appese si stanno sciogliendo, si stanno scolorando e le figure perdono la loro forma diventando liquide.”
Come ci spiega l’artista: “Provo un senso di freddo mentre osservo il muro che sembra segnare il confine tra passato e presente. Vedo ombre scure ed inquietanti che mi costringono a riflettere su cose a cui non voglio pensare. La location non è stata scelta a caso: è come essere immersi in un'altra dimensione, in una piega dello spazio-tempo. Le forme che ho davanti sono vaghe impressioni nate dall'incontro tra acqua e china e sono impalpabili, stanno lì ferme, immobili, osservano ciò che c'è intorno in attesa di qualcosa che le permetta di muoversi. Volgo lo sguardo altrove per ammirare i soffitti del posto con le sue vecchie volte, ma quando riporto lo sguardo sui disegni rimango catturato da una visione innaturale. Ho una sensazione strana: guardo per terra e vedo del liquido scuro che tocca le punta delle mie scarpe, mi guardo intorno e come preso in un vortice, noto che le figure dipinte sulle carte appese si stanno sciogliendo, si stanno scolorando e le figure perdono la loro forma diventando liquide.”
10
maggio 2015
Alessandro Beluardo – Dove l’acqua s’inchina
Dal 10 al 31 maggio 2015
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI SANNAZZARO
Giarole, Via Roma, 5, (Alessandria)
Giarole, Via Roma, 5, (Alessandria)
Orario di apertura
sabato 15/18 domenica 10/12 – 15/18 altri giorni su appuntamento
Vernissage
10 Maggio 2015, ore 17.00
Autore