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Alessandro Giordani – Sotto vuoto
L’artista parmigiano Alessandro Giordani presenta alla Galleria Aus 18, a Milano, una ricerca inedita nel panorama artistico italiano, incentrata sull’utilizzo del supporto plexiglass come filtro percettivo dell’opera
Comunicato stampa
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L’artista parmigiano Alessandro Giordani presenta alla Galleria Aus 18, a Milano, una ricerca inedita nel panorama artistico italiano, incentrata sull’utilizzo del supporto plexiglass come filtro percettivo dell’opera.
Il mondo di Giordani è attraversato dagli oggetti ludici dell’infanzia (bambolotti, coniglietti, burattini, personaggi delle favole) che assurgono a dimensione nobile, perché intrappolati e congelati nella loro gestualità da teche in plexiglass.
Si attua dunque una soglia, un limite nella fruizione dell’opera d’arte da parte dello spettatore perché plexiglass è confine separatore che protegge e nobilita gli oggetti, ma al tempo stesso li divide e allontana dal mondo. Altro confine strutturale del lavoro è costituito dal contorno bianco degli oggetti al di sopra del plexiglass che evidenzia maggiormente la sagoma e la protende verso lo spettatore.
Alessandro Giordani intende conferire alle sue composizioni una doppia valenza conoscitiva: da una parte una percezione puramente oggettiva delle figure e dall’altra una lettura stratificata dell’immagine, prodotta dall’interazione dei vari elementi che compongono l’opera, dal plexiglass al contorno bianco.
“Il titolo della mostra, Sotto vuoto, si riferisce in maniera esplicita al tema della conservazione, intesa sia in senso letterale - elementi e oggetti conservati sotto vuoto, dentro teche in plexiglass - sia in senso metaforico – la scatola riflettente come contenitore che intrappola e congela le immagini, preservandole in una fissità spazio-temporale indefinita. Le opere di Alessandro Giordani sono composte da livelli sovrapposti di elementi che si moltiplicano a determinare la complessità della struttura espressiva (Chiara Canali)".
Il mondo di Giordani è attraversato dagli oggetti ludici dell’infanzia (bambolotti, coniglietti, burattini, personaggi delle favole) che assurgono a dimensione nobile, perché intrappolati e congelati nella loro gestualità da teche in plexiglass.
Si attua dunque una soglia, un limite nella fruizione dell’opera d’arte da parte dello spettatore perché plexiglass è confine separatore che protegge e nobilita gli oggetti, ma al tempo stesso li divide e allontana dal mondo. Altro confine strutturale del lavoro è costituito dal contorno bianco degli oggetti al di sopra del plexiglass che evidenzia maggiormente la sagoma e la protende verso lo spettatore.
Alessandro Giordani intende conferire alle sue composizioni una doppia valenza conoscitiva: da una parte una percezione puramente oggettiva delle figure e dall’altra una lettura stratificata dell’immagine, prodotta dall’interazione dei vari elementi che compongono l’opera, dal plexiglass al contorno bianco.
“Il titolo della mostra, Sotto vuoto, si riferisce in maniera esplicita al tema della conservazione, intesa sia in senso letterale - elementi e oggetti conservati sotto vuoto, dentro teche in plexiglass - sia in senso metaforico – la scatola riflettente come contenitore che intrappola e congela le immagini, preservandole in una fissità spazio-temporale indefinita. Le opere di Alessandro Giordani sono composte da livelli sovrapposti di elementi che si moltiplicano a determinare la complessità della struttura espressiva (Chiara Canali)".
16
maggio 2006
Alessandro Giordani – Sotto vuoto
Dal 16 maggio al 16 giugno 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA AUS18
Milano, Via Ausonio, 18, (Milano)
Milano, Via Ausonio, 18, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10-13 e 15-19, sabato su appuntamento
Vernissage
16 Maggio 2006, ore 18.30
Autore
Curatore