“Nel sapore di un sogno sono condensate la tenacia, la resistenza e la volontà, per costruirlo ogni giorno e mantenerlo vivo. Quel sapore inconfondibile è il collante che tiene assieme tutti, nessuno escluso.”

L’esposizione consiste in una selezione tratta da una parte delle immagini dell’archivio di Inches, realizzate tra 2014 e 2015, seguendo alcuni tra i protagonisti del football americano in Italia. Un corpus nel suo insieme piuttosto ampio che raccoglie uno spaccato dello spirito di riscatto personale e sociale che anima il campionato italiano non professionisti, e in particolare, i dieci anni di storia travagliata di una squadra locale nata e rinata di anno in anno e ancora qui, STEEL HERE.

Terni, la città delle acciaierie fa da sfondo e ben si presta ad alimentare il gusto per un certo stile americano -niente a che fare con una moda vintage-, ma tracciando un ponte immaginario con i Pittsburgh Steelers in Pennsylvania.

Una realtà quella del football italiano collegata fin dalle origini alla presenza americana sul territorio, le prime partite risalgono, infatti, al 1944 tra squadre militari statunitensi, che non solo influenzarono ma da quel momento allenarono e si misurarono con le squadre che nascevano sul territorio italiano. Non a caso, tra i volti ritratti in questo recente lavoro fotografico, alcune giovani promesse, che oggi sono entrate per merito in campus statunitensi.

ALESSANDRO INCHES, tra fotografia documentaria e autoriale

Alla ricerca di una propria identità autoriale Alessandro Inches, si occupa di fotografia documentaria e reportagistica, affrontando temi di volta in volta mutuati dai contesti in cui vive. Il coinvolgimento emotivo, frutto talvolta di collaborazioni talvolta delle esperienze che hanno segnato la sua esistenza, diventano pregnanti ed emergono costantemente nei suoi lavori, realizzati con supporti diversi, analogici e digitali, indifferentemente.
Attualmente Inches, fotografo ternano, sta svolgendo i suoi progetti tra l’Italia e l’Albania, e fa base a Tirana. I suoi lavori più recenti sono stati esposti in Albania e Repubblica Ceca.

E. Biagi