Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alessandro Molinari – Elogio della penombra. Le anime viventi di Federico Bonaldi
Profondamente coinvolto dalla lettura di un singolare testo di Junikiro Tanizaki (Elogio dell’ombra, Tokio 1935) Molinari fotografo adotta il valore semantico dell’ombra e della penombra per identificare e decodificare l’attività artistica di Federico Bonaldi, attualmente proposta in Museo civico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Apre in Chiesetta dell’Angelo una mostra dedicata ad una personale lavoro condotto sulle opere di Federico Bonaldi attraverso l’obiettivo fotografico.
Con la personale «Elogio della penombra. Le anime viventi di Federico Bonaldi» che si inaugurerà venerdì 18 settembre 2015 alle ore 18:30 Alessandro Molinari propone un originale lavoro.
Può una creazione artistica avere una vita propria? Secondo Molinari, che lavora principalmente come ritrattista, le opere di Federico Bonaldi sono “anime viventi”: se Bonaldi non trasformava la materia, ma le dava vita e significato, le sue opere arrivano a comunicare da sole e, pertanto, oltre al valore documentario e catalografico, l’obiettivo fotografico non dovrebbe avere altro compito. La sua intenzione, perciò, è, semmai, di riuscire a trasmettere pensiero e anima di chi ha creato l'opera, di ricostruire il processo creativo, di arrivare a di fotografare l'opera nella mente dell'artista.
Suggestiva l’ambientazione fotografica delle opere, volutamente collocate in ambienti disadorni e corrosi dal tempo. Il mondo segreto di Federico, ricco delle più suggestioni provenienti dalle culture fra loro più lontane nello spazio e nel tempo, dalla civiltà contadina veneta alle filosofie orientali, dalle tradizioni slave o incaiche, balcaniche e mediorientali viene indagato, penetrando tra le pieghe della penombra, dando, progressivamente, la possibilità di intuire, superando la pura razionalità, il senso del sacro, dell’arcano e del “mistero” dell’operare bonaldiano nel racconto della vita di un artista singolarissimo.
La Chiesetta dell’Angelo con le sue pietre e legni levigati dal tempo, con il suo spazio avvolgente, con la sua luce diffusa, si propone come lo spazio espositivo giusto per questa installazione a grandi pannelli fotografici disposti attraverso un percorso luministicamente invertito, da oriente a occidente. Nel percorso ellittico della chiesetta seicentesca, al centro, è ripreso il tema del sacro ispirato agli altari votivi della tradizione orientale con Animus del 1989; i pannelli laterali, in sequenza, propongono nuove opere inedite dagli anni settanta fino agli anni novanta ancora nei temi degli altari e degli ostensori, dello “Sciamano” e del “Villaggio globale” issato su base decorata a grafica cuneiforme.
Con la personale «Elogio della penombra. Le anime viventi di Federico Bonaldi» che si inaugurerà venerdì 18 settembre 2015 alle ore 18:30 Alessandro Molinari propone un originale lavoro.
Può una creazione artistica avere una vita propria? Secondo Molinari, che lavora principalmente come ritrattista, le opere di Federico Bonaldi sono “anime viventi”: se Bonaldi non trasformava la materia, ma le dava vita e significato, le sue opere arrivano a comunicare da sole e, pertanto, oltre al valore documentario e catalografico, l’obiettivo fotografico non dovrebbe avere altro compito. La sua intenzione, perciò, è, semmai, di riuscire a trasmettere pensiero e anima di chi ha creato l'opera, di ricostruire il processo creativo, di arrivare a di fotografare l'opera nella mente dell'artista.
Suggestiva l’ambientazione fotografica delle opere, volutamente collocate in ambienti disadorni e corrosi dal tempo. Il mondo segreto di Federico, ricco delle più suggestioni provenienti dalle culture fra loro più lontane nello spazio e nel tempo, dalla civiltà contadina veneta alle filosofie orientali, dalle tradizioni slave o incaiche, balcaniche e mediorientali viene indagato, penetrando tra le pieghe della penombra, dando, progressivamente, la possibilità di intuire, superando la pura razionalità, il senso del sacro, dell’arcano e del “mistero” dell’operare bonaldiano nel racconto della vita di un artista singolarissimo.
La Chiesetta dell’Angelo con le sue pietre e legni levigati dal tempo, con il suo spazio avvolgente, con la sua luce diffusa, si propone come lo spazio espositivo giusto per questa installazione a grandi pannelli fotografici disposti attraverso un percorso luministicamente invertito, da oriente a occidente. Nel percorso ellittico della chiesetta seicentesca, al centro, è ripreso il tema del sacro ispirato agli altari votivi della tradizione orientale con Animus del 1989; i pannelli laterali, in sequenza, propongono nuove opere inedite dagli anni settanta fino agli anni novanta ancora nei temi degli altari e degli ostensori, dello “Sciamano” e del “Villaggio globale” issato su base decorata a grafica cuneiforme.
18
settembre 2015
Alessandro Molinari – Elogio della penombra. Le anime viventi di Federico Bonaldi
Dal 18 settembre al 18 ottobre 2015
fotografia
Location
CHIESETTA DELL’ANGELO
Bassano Del Grappa, Via Roma, 80, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Via Roma, 80, (Vicenza)
Orario di apertura
sabato e domenica ore 16-20
Vernissage
18 Settembre 2015, ore 18.30
Autore
Curatore