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Alessandro Roma – The whisper of the peacock becomes a snake
Quartz Studio è lieto di presentare The whisper of the peacock becomes a snake, la prima personale a Torino di Alessandro Roma (Milano, 1977) con un testo critico di Irina Zucca Alessandrelli.
Comunicato stampa
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Lunedì 12 settembre 2022, alle ore 19:00, Quartz Studio è lieto di presentare The whisper of the peacock becomes a snake, la prima personale a Torino di Alessandro Roma (Milano, 1977) con un testo critico di Irina Zucca Alessandrelli.
Ricordo i nomi che da bambino davo alle erbe e ai fiori nascosti. Ricordo dove si trova il rospo e a che ora si svegliano d'estate gli uccelli e l'odore degli alberi e delle stagioni.
John Steinbeck, La valle dell’Eden
La personale di Alessandro Roma è un invito a smarrirsi per ritrovarsi, un inno alla rêverie in una natura sinuosa e animata. Un mondo vegetale in profonda simbiosi con quello animale, tanto da apparire inscindibile, accoglie il visitatore e lo avvia verso un immaginario floreale con piume di pavone. L’intera mostra, che si compone di due grandi tele, una ceramica e una stampa xilografica, si sofferma su forme mutanti da anfibi a volatili e viceversa.
Le tele senza telaio presentano una sorta di uroboro, un serpente che si trasforma, inglobando un pavone, simbolo di vita eterna e ricreandosi continuamente in una cosmogonia seducente dalle tinte violacee e verdastre.
Le due tele non hanno supporto in legno e sono appese come antichi arazzi rinascimentali che sembrano far parte di un unico mondo, solo momentaneamente diviso in due.
La stampa, una xilografia eseguita a mano da tre lastre incise su linoleum, e l’opera in ceramica, che sarebbe riduttivo definire vaso, sono del tutto coerenti con lo scenario pittorico da cui sembrano scaturire. La stampa in cui predominano i toni del giallo limone e del viola scuro, incorniciata su legno e ceramica colorata rimanda all’estetica delle avanguardie tedesche di inizio secolo scorso, ma in versione più morbida dai tratti curvilinei delicati. La ceramica è un’imponente scultura dagli stessi riferimenti cromatici delle altre opere ma in tono sfumato, più tenue. Come un tronco avviluppato da grandi foglie e fiori, questa scultura si staglia su un plinto circolare. Dal suo interno emergono frastagliati arbusti indaco che solleticano il tatto, tanto sono lisci e scintillanti nella loro corazza esterna arcobaleno. Su tutto regna una tale soave eleganza e armonia dei sensi da rimandare la mente al profumo di fresche selve fiorite, leggermente increspate dal vento.
Questa sinestetica composizione richiama un mondo di valori artistici reclamati a gran voce: l’amore per le tecniche artigianali e il sapere fare manuale che conosce la grana della carta e l’effetto della tempera sulla tela grezza e quello dello smalto sulla ceramica lattiginosa. Le tecniche usate da Alessandro Roma riecheggiano saperi dimenticati e tanto auspicabili per restituire all’occhio di chi guarda il godimento della mano che modella, dipinge e incide. Di fronte a questi lavori si percepisce il frusciare di un pavone tra i rami e si scorgono riverberi di luce tra le frasche, respirando la spirituale unità del creato di cui l’artista coglie l’essenza.
Alessandro Roma (Milano, Italia, 1977) vive e lavora tra Faenza e Londra. Roma si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Milano. La ricerca dell'artista è caratterizzata da un approccio pittorico predominante, frutto della sua formazione accademica e dell'attività giovanile. Di recente, Roma ha indagato diverse tecniche, esplorando la fusione, la stampa su tessuto, la ceramica e il collage. Ciò ha portato a un repertorio completamente nuovo di paesaggi interiori, derivanti sia da esperienze reali che da fonti letterarie, che trasforma la sua immaginazione su di lui in qualcosa di tangibile e accessibile allo spettatore. Tra le mostre personali selezionate: Keiko Yamamoto Rochaix gallery, Londra, UK (2022), Keiko Yamamoto Rochaix gallery, Londra, UK (2020),Fondazione Thalie, Bruxelles, Belgio (2019), MIC Museo della ceramica internazionale, Faenza (2018), Casa Museo Jorn, Albissola (2018), Z2o Sara Zanin, Roma (2018); Yamamoto Keiko Rochaix, Londra, UK (2017), Museo Villa Croce, Genova (2016); MAC Museo d’arte contemporanea, Lissone (2014); Paradise Row gallery, Londra, UK (2013),Brand New gallery, Milano (2012); MART museo d’arte contemporanea,Rovereto (2011), Galeria Alexandra Saheb, Berlino (2011); Scaramouche gallery, New York (2011). Tra le mostre collettive: Fittile, Triennale Milano (2021); Dentro/Fuori, Museo Carlo Zauli, Faenza, (2021); Chang-4, Casa Testori, Novate Milanese (2020), Museo archeologico Salinas, Palermo (2019); Biennale della ceramica internazionale Vallauris, Fr (2019); Drawing Room, London, UK (2015), Corvi Mora, Greengrassi, Londra, (2014), Artists Space, New York (2014), Marianne Boesky, New York (2012); Lorcan O’Neill, Rome, Italy (2012); Biennale di Praga (2009); Museo d’arte contemporanea, Castellon, (2007). L’artista è rappresentato da Yamamoto Keiko Rochaix, Londra.
Irina Zucca Alessandrelli è storica dell'arte e curatrice della Collezione Ramo, disegno italiano del XX e XXI secolo ed ha pubblicato Disegno Italiano del XX secolo, Milano 2018.
Quartz Studio ringrazia l’artista e la curatrice. Un ringraziamento speciale e La Vecchia Stamperia, Faenza. La mostra resterà aperta dal 12 settembre al 22 ottobre 2022, su appuntamento.
Ricordo i nomi che da bambino davo alle erbe e ai fiori nascosti. Ricordo dove si trova il rospo e a che ora si svegliano d'estate gli uccelli e l'odore degli alberi e delle stagioni.
John Steinbeck, La valle dell’Eden
La personale di Alessandro Roma è un invito a smarrirsi per ritrovarsi, un inno alla rêverie in una natura sinuosa e animata. Un mondo vegetale in profonda simbiosi con quello animale, tanto da apparire inscindibile, accoglie il visitatore e lo avvia verso un immaginario floreale con piume di pavone. L’intera mostra, che si compone di due grandi tele, una ceramica e una stampa xilografica, si sofferma su forme mutanti da anfibi a volatili e viceversa.
Le tele senza telaio presentano una sorta di uroboro, un serpente che si trasforma, inglobando un pavone, simbolo di vita eterna e ricreandosi continuamente in una cosmogonia seducente dalle tinte violacee e verdastre.
Le due tele non hanno supporto in legno e sono appese come antichi arazzi rinascimentali che sembrano far parte di un unico mondo, solo momentaneamente diviso in due.
La stampa, una xilografia eseguita a mano da tre lastre incise su linoleum, e l’opera in ceramica, che sarebbe riduttivo definire vaso, sono del tutto coerenti con lo scenario pittorico da cui sembrano scaturire. La stampa in cui predominano i toni del giallo limone e del viola scuro, incorniciata su legno e ceramica colorata rimanda all’estetica delle avanguardie tedesche di inizio secolo scorso, ma in versione più morbida dai tratti curvilinei delicati. La ceramica è un’imponente scultura dagli stessi riferimenti cromatici delle altre opere ma in tono sfumato, più tenue. Come un tronco avviluppato da grandi foglie e fiori, questa scultura si staglia su un plinto circolare. Dal suo interno emergono frastagliati arbusti indaco che solleticano il tatto, tanto sono lisci e scintillanti nella loro corazza esterna arcobaleno. Su tutto regna una tale soave eleganza e armonia dei sensi da rimandare la mente al profumo di fresche selve fiorite, leggermente increspate dal vento.
Questa sinestetica composizione richiama un mondo di valori artistici reclamati a gran voce: l’amore per le tecniche artigianali e il sapere fare manuale che conosce la grana della carta e l’effetto della tempera sulla tela grezza e quello dello smalto sulla ceramica lattiginosa. Le tecniche usate da Alessandro Roma riecheggiano saperi dimenticati e tanto auspicabili per restituire all’occhio di chi guarda il godimento della mano che modella, dipinge e incide. Di fronte a questi lavori si percepisce il frusciare di un pavone tra i rami e si scorgono riverberi di luce tra le frasche, respirando la spirituale unità del creato di cui l’artista coglie l’essenza.
Alessandro Roma (Milano, Italia, 1977) vive e lavora tra Faenza e Londra. Roma si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Milano. La ricerca dell'artista è caratterizzata da un approccio pittorico predominante, frutto della sua formazione accademica e dell'attività giovanile. Di recente, Roma ha indagato diverse tecniche, esplorando la fusione, la stampa su tessuto, la ceramica e il collage. Ciò ha portato a un repertorio completamente nuovo di paesaggi interiori, derivanti sia da esperienze reali che da fonti letterarie, che trasforma la sua immaginazione su di lui in qualcosa di tangibile e accessibile allo spettatore. Tra le mostre personali selezionate: Keiko Yamamoto Rochaix gallery, Londra, UK (2022), Keiko Yamamoto Rochaix gallery, Londra, UK (2020),Fondazione Thalie, Bruxelles, Belgio (2019), MIC Museo della ceramica internazionale, Faenza (2018), Casa Museo Jorn, Albissola (2018), Z2o Sara Zanin, Roma (2018); Yamamoto Keiko Rochaix, Londra, UK (2017), Museo Villa Croce, Genova (2016); MAC Museo d’arte contemporanea, Lissone (2014); Paradise Row gallery, Londra, UK (2013),Brand New gallery, Milano (2012); MART museo d’arte contemporanea,Rovereto (2011), Galeria Alexandra Saheb, Berlino (2011); Scaramouche gallery, New York (2011). Tra le mostre collettive: Fittile, Triennale Milano (2021); Dentro/Fuori, Museo Carlo Zauli, Faenza, (2021); Chang-4, Casa Testori, Novate Milanese (2020), Museo archeologico Salinas, Palermo (2019); Biennale della ceramica internazionale Vallauris, Fr (2019); Drawing Room, London, UK (2015), Corvi Mora, Greengrassi, Londra, (2014), Artists Space, New York (2014), Marianne Boesky, New York (2012); Lorcan O’Neill, Rome, Italy (2012); Biennale di Praga (2009); Museo d’arte contemporanea, Castellon, (2007). L’artista è rappresentato da Yamamoto Keiko Rochaix, Londra.
Irina Zucca Alessandrelli è storica dell'arte e curatrice della Collezione Ramo, disegno italiano del XX e XXI secolo ed ha pubblicato Disegno Italiano del XX secolo, Milano 2018.
Quartz Studio ringrazia l’artista e la curatrice. Un ringraziamento speciale e La Vecchia Stamperia, Faenza. La mostra resterà aperta dal 12 settembre al 22 ottobre 2022, su appuntamento.
12
settembre 2022
Alessandro Roma – The whisper of the peacock becomes a snake
Dal 12 settembre al 22 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
QUARTZ STUDIO
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Orario di apertura
su appuntamento
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Trasporti