Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alexander Calder
Calder è l’incarnazione della semplicità dei fanciulli, è l’innocenza che scaturisce da colori puri, intensi, pieni e da linee ferme e decise che avvolgono lo spazio e fanno risaltare la dinamicità delle forme
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ALEXANDER CALDER
Litografie originali a colori da Derrière le miroir
dal 3 aprile 2009
martedì, mercoledì, venerdì dalle 15 alle 19
giovedì, sabato dalle 10,30 alle 13, dalle 15 alle 19
in altri orari su appuntamento, lunedì chiuso
Inaugurazione mostra venerdì 3 aprile dalle ore 18
Nel centro storico e pulsante della città c’è una piccola galleria d’arte, specializzata in stampe e incisioni, dove si lavora con passione e si ricerca con intelligenza nel grande panorama dell’arte moderna.
Dal prossimo 3 aprile la galleria di Elena Salamon, presenta, insieme al nuovo catalogo di primavera, una nuova mostra di grande fascino il cui protagonista è il maestro americano Alexander Calder.
Calder è l’incarnazione della semplicità dei fanciulli, è l’innocenza che scaturisce da colori puri, intensi, pieni e da linee ferme e decise che avvolgono lo spazio e fanno risaltare la dinamicità delle forme.
Nasce vicino a Philadelphia, in Pennsylvania, nel 1898, da una famiglia di artisti di origini scozzesi. A 21 anni si laurea in ingegneria meccanica e per mantenersi inizia a fare molti mestieri: contabile, commesso, disegnatore. Dal 1923 al 1926 frequenta la Art Students League di New York, e nel 1925, come freelance per la National Police Gazette, passa due settimane in un circo facendo una serie di schizzi. Proprio in tale periodo prende consistenza il suo interesse per quel mondo. I suoi primi dipinti vengono esposti nel 1926 alla Artist’s Gallery di New York dove incontra gli artisti d’avanguardia dell’epoca, da Cocteau a Lèger, da Arp a Le Corbusier, da Hayter a Mirò con il quale comincia un'amicizia che durerà tutta la vita. Sono gli anni in cui espone al Salon des Independants e costruisce i suoi primi animaletti in filo di ferro e legno. In seguito divide il suo tempo tra la Francia e gli Stati Uniti: nel 1929 la Galerie Billiet organizza la prima personale a Parigi. Nello stesso anno visita l'atelier di Piet Mondrian e questo incontro sarà fondamentale per la sua poetica, tanto da fargli confidare a Marcel Duchamp “vorrei fare dei Mondrian che si muovono!”. In questo periodo esegue le prime sculture astratte e nel 1931-32 introduce nelle sue opere elementi mobili: sarà proprio Duchamp a chiamarli mobiles. Nel 1933 espone a Parigi con il gruppo Abstraction-Création e nel 1943 il Moma di New York allestisce una grande personale. Negli anni '50 viaggia molto e realizza Towers (mobiles da muro) e Gongs (mobiles sonori). Vince il Primo Premio per la Scultura alla Biennale di Venezia del 1952. Verso la fine degli anni '50 riceve diverse importanti commissioni pubbliche, e, ormai apprezzatissimo da pubblico e critica, si dedica alle più svariate attività, prepara scenografie, disegna gioielli, scolpisce, ma soprattutto prepara litografie grazie alla fruttuosa collaborazione con la galleria Aimè Maeght di Parigi.
Proprio nel momento di maggiore maturità artistica Calder si dedica all’incisione trovando in questa disciplina nuovi e coinvolgenti significati culturali. Il senso più profondo della stampa sta appunto nell’essere un mezzo per diffondere il pensiero, e, trattandosi di arte, questo mezzo deve essere originale, bello, coinvolgente, e possibilmente economico. Dal 1950 viene allestita ogni anno a Parigi una sua mostra personale e gli vengono dedicati numeri speciali della rivista Derrière le miroir, realizzati per far conoscere le sue litografie originali, che sono proprio i lavori presenti alla mostra della galleria di Elena Salamon.
Nel 1964-65 il Guggenheim Museum di New York allestisce una vasta retrospettiva e nel 1966 inizia i Totems e nel 1971 gli Animobiles, variazioni dei mobiles eretti. Nel 1976 tiene un'importante mostra al Whitney Museum of American Art di New York e, nello stesso anno, muore.
Le litografie originali presentate da Elena Salamon sono state realizzate per le edizioni Maeght e mirabilmente stampate con la collaborazione di Fernand Mourlot. In queste opere l’interpretazione di spazi, forme, segni e colori in movimento, suggerisce costantemente di liberare l’immaginazione. Calder regala al mondo le sue primordiali suggestioni: dopo, tocca a noi.
Durante l’inaugurazione, venerdì 3 aprile a partire dalle ore 18, si avrà la rara possibilità di vedere rare riprese di Calder al lavoro, sia mentre dipinge che mentre realizza i mobiles. Particolarmente interessanti poi immagini del circo: sculturine realizzate in filo di ferro e legno, primissimi esperimenti artistici dell’artista. In occasione della mostra la galleria propone anche delle riproduzioni dei mobiles, autenticamente false e di grandissimo impatto.
Litografie originali a colori da Derrière le miroir
dal 3 aprile 2009
martedì, mercoledì, venerdì dalle 15 alle 19
giovedì, sabato dalle 10,30 alle 13, dalle 15 alle 19
in altri orari su appuntamento, lunedì chiuso
Inaugurazione mostra venerdì 3 aprile dalle ore 18
Nel centro storico e pulsante della città c’è una piccola galleria d’arte, specializzata in stampe e incisioni, dove si lavora con passione e si ricerca con intelligenza nel grande panorama dell’arte moderna.
Dal prossimo 3 aprile la galleria di Elena Salamon, presenta, insieme al nuovo catalogo di primavera, una nuova mostra di grande fascino il cui protagonista è il maestro americano Alexander Calder.
Calder è l’incarnazione della semplicità dei fanciulli, è l’innocenza che scaturisce da colori puri, intensi, pieni e da linee ferme e decise che avvolgono lo spazio e fanno risaltare la dinamicità delle forme.
Nasce vicino a Philadelphia, in Pennsylvania, nel 1898, da una famiglia di artisti di origini scozzesi. A 21 anni si laurea in ingegneria meccanica e per mantenersi inizia a fare molti mestieri: contabile, commesso, disegnatore. Dal 1923 al 1926 frequenta la Art Students League di New York, e nel 1925, come freelance per la National Police Gazette, passa due settimane in un circo facendo una serie di schizzi. Proprio in tale periodo prende consistenza il suo interesse per quel mondo. I suoi primi dipinti vengono esposti nel 1926 alla Artist’s Gallery di New York dove incontra gli artisti d’avanguardia dell’epoca, da Cocteau a Lèger, da Arp a Le Corbusier, da Hayter a Mirò con il quale comincia un'amicizia che durerà tutta la vita. Sono gli anni in cui espone al Salon des Independants e costruisce i suoi primi animaletti in filo di ferro e legno. In seguito divide il suo tempo tra la Francia e gli Stati Uniti: nel 1929 la Galerie Billiet organizza la prima personale a Parigi. Nello stesso anno visita l'atelier di Piet Mondrian e questo incontro sarà fondamentale per la sua poetica, tanto da fargli confidare a Marcel Duchamp “vorrei fare dei Mondrian che si muovono!”. In questo periodo esegue le prime sculture astratte e nel 1931-32 introduce nelle sue opere elementi mobili: sarà proprio Duchamp a chiamarli mobiles. Nel 1933 espone a Parigi con il gruppo Abstraction-Création e nel 1943 il Moma di New York allestisce una grande personale. Negli anni '50 viaggia molto e realizza Towers (mobiles da muro) e Gongs (mobiles sonori). Vince il Primo Premio per la Scultura alla Biennale di Venezia del 1952. Verso la fine degli anni '50 riceve diverse importanti commissioni pubbliche, e, ormai apprezzatissimo da pubblico e critica, si dedica alle più svariate attività, prepara scenografie, disegna gioielli, scolpisce, ma soprattutto prepara litografie grazie alla fruttuosa collaborazione con la galleria Aimè Maeght di Parigi.
Proprio nel momento di maggiore maturità artistica Calder si dedica all’incisione trovando in questa disciplina nuovi e coinvolgenti significati culturali. Il senso più profondo della stampa sta appunto nell’essere un mezzo per diffondere il pensiero, e, trattandosi di arte, questo mezzo deve essere originale, bello, coinvolgente, e possibilmente economico. Dal 1950 viene allestita ogni anno a Parigi una sua mostra personale e gli vengono dedicati numeri speciali della rivista Derrière le miroir, realizzati per far conoscere le sue litografie originali, che sono proprio i lavori presenti alla mostra della galleria di Elena Salamon.
Nel 1964-65 il Guggenheim Museum di New York allestisce una vasta retrospettiva e nel 1966 inizia i Totems e nel 1971 gli Animobiles, variazioni dei mobiles eretti. Nel 1976 tiene un'importante mostra al Whitney Museum of American Art di New York e, nello stesso anno, muore.
Le litografie originali presentate da Elena Salamon sono state realizzate per le edizioni Maeght e mirabilmente stampate con la collaborazione di Fernand Mourlot. In queste opere l’interpretazione di spazi, forme, segni e colori in movimento, suggerisce costantemente di liberare l’immaginazione. Calder regala al mondo le sue primordiali suggestioni: dopo, tocca a noi.
Durante l’inaugurazione, venerdì 3 aprile a partire dalle ore 18, si avrà la rara possibilità di vedere rare riprese di Calder al lavoro, sia mentre dipinge che mentre realizza i mobiles. Particolarmente interessanti poi immagini del circo: sculturine realizzate in filo di ferro e legno, primissimi esperimenti artistici dell’artista. In occasione della mostra la galleria propone anche delle riproduzioni dei mobiles, autenticamente false e di grandissimo impatto.
03
aprile 2009
Alexander Calder
Dal 03 aprile al 03 maggio 2009
disegno e grafica
Location
ELENA SALAMON ARTE MODERNA
Torino, Via Torquato Tasso, 10, (Torino)
Torino, Via Torquato Tasso, 10, (Torino)
Orario di apertura
martedì, mercoledì, venerdì dalle 15 alle 19, giovedì, sabato dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 19, in altri orari su appuntamento, lunedì chiuso
Vernissage
3 Aprile 2009, ore 18
Sito web
www.adfarm.it