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Alexander Rodchenko – Museum Series Portfolios
Cinquantotto fotografie – scattate tra il 1924 e il 1947 – per riportare in primo piano la figura di uno dei fondatori del Costruttivismo e della grafica russa
Comunicato stampa
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Lo Shenker Culture Club di Torino rende omaggio al grande artista costruttivista russo Alexander Rodchenko. Cinquantotto fotografie - scattate tra il 1924 e il 1947 - per riportare in primo piano la figura di uno dei fondatori del Costruttivismo e della grafica russa.
La mostra, che ha ricevuto il Patrocinio della Città di Torino, prosegue fino al 26 gennaio 2008.
L’ingresso è libero.
Alexander Rodchenko, uno dei più celebri artisti costruttivisti ad emergere dopo la Rivoluzione Russa, ha profondamente rivoluzionato lo “sguardo” dei suoi contemporanei. Artista dai multipli talenti - scultore, pittore, grafico, “designer” - è uno dei grandi pionieri della fotografia moderna. Con lui lo scatto si confronta con la composizione, le linee di fuga spingono lo sguardo verso prospettive audaci.
Prima di indirizzarsi verso la fotografia e il fotomontaggio, Rodchenko lavorò come pittore; poi, preso dall’entusiasmo futurista e dalla sperimentazione, passò alla grafica, al fotocollage e infine alla fotografia, riunendo talvolta le tre espressioni in un unico concetto artistico. Fu sostenitore dell’idea dell’arte come espressione della vita quotidiana.
Le opere di Rodchenko sono contraddistinte da un’estetica assolutamente moderna e dalla sperimentazione. Sono visioni metafisiche che vogliono stupire: i tagli dei ritratti sono inconsueti e le angolature - spesso dal basso verso l’alto o dall’alto fino a schiacciare al suolo la figura - volutamente fuori fuoco o oblique. Le immagini eliminano dettagli inutili, enfatizzando la composizione dinamica diagonale, e sono concentrate sul posizionamento e lo spostamento degli oggetti nello spazio.
Negli anni Trenta, con il cambiamento delle linee guida del Partito relative alle pratiche artistiche, Rodchenko si concentrò su ritratti in studio di personaggi del mondo culturale della sua epoca, tra i quali il poeta Vladimir Majakovskij, al fianco del quale lavorò in diversi progetti; dei parenti - famoso quello della madre- e degli amici costruttivisti (Osip e Lily Brik, Sergei Tretyakov, Alexander Shevchenko, ecc.).
Immagini-documentario dell’architettura di Mosca del primo ventennio del Novecento, nonché il fotogiornalismo che supportava la politica sociale staliniana (parate militari, eventi sportivi e altri movimenti coreografici, i ragazzi pionieri, la strada, la stazione), sono le tematiche più ricorrenti nei suoi lavori.
Allo Shenker Culture Club sono esposte le trenta fotografie del Portfolio Classic Images, pubblicato nel 1994, e ventotto fotografie della serie Portraits, Rodchenko and his Circle, pubblicate nel 1998. Le foto sono stampate dai negativi originali dal nipote Alexander Lavrientiev, nella camera oscura di Rodchenko a Mosca.
***
ALEXANDER RODCHENKO - NOTE BIOGRAFICHE
Nato nel 1891 a San Pietroburgo da una famiglia della classe operaia, Alexander Rodchenko iniziò molto presto a dedicarsi all’arte studiando all’Istituto d’Arte di Kazan, con Nikolai Feshin e Georgii Medvedev, e poi all’Istituto d’Arte Stroganov a Mosca. Nel 1915 fece i suoi primi disegni astratti, influenzati dal Suprematismo di Kazimir Malevich e dopo soli cinque anni fu nominato Direttore del Museum Bureau and Purchasing Fund dal governo bolscevico. Un anno dopo divenne membro del gruppo Produttivista, sostenitore del concetto di arte come espressione della vita quotidiana. Abbandonò la pittura per concentrarsi sulla grafica di manifesti, libri e film. Nel 1924 cominciò a praticare la fotografia, scattando ritratti di amici e parenti.
Le sue fotografie furono esposte per la prima volta nel 1927: fu l’inizio di una lunga serie di esposizioni, sia in Unione Sovietica che all’estero, tra cui da ricordare c’è la mostra “Dieci Anni di Fotografia Sovietica” a Mosca, nel 1928.
Dal 1923 al 1928 Rodchenko collaborò da vicino con Majakovskij. Rodchenko si unì al gruppo d'Ottobre, Oktiabr, come titolare della sezione fotografica, ma venne espulso dopo tre anni con l'accusa di eccessivo formalismo. Nel 1933 gli venne imposto dalle autorità l’obbligo di ritrarre esclusivamente eventi di Stato. Tornò alla pittura nei tardi anni Trenta, smettendo di fotografare nel 1942, e producendo lavori astratti espressionisti negli anni Quaranta. In questi anni continuò ad organizzare esposizioni fotografiche per il governo.
Morì a Mosca nel 1956.
La mostra, che ha ricevuto il Patrocinio della Città di Torino, prosegue fino al 26 gennaio 2008.
L’ingresso è libero.
Alexander Rodchenko, uno dei più celebri artisti costruttivisti ad emergere dopo la Rivoluzione Russa, ha profondamente rivoluzionato lo “sguardo” dei suoi contemporanei. Artista dai multipli talenti - scultore, pittore, grafico, “designer” - è uno dei grandi pionieri della fotografia moderna. Con lui lo scatto si confronta con la composizione, le linee di fuga spingono lo sguardo verso prospettive audaci.
Prima di indirizzarsi verso la fotografia e il fotomontaggio, Rodchenko lavorò come pittore; poi, preso dall’entusiasmo futurista e dalla sperimentazione, passò alla grafica, al fotocollage e infine alla fotografia, riunendo talvolta le tre espressioni in un unico concetto artistico. Fu sostenitore dell’idea dell’arte come espressione della vita quotidiana.
Le opere di Rodchenko sono contraddistinte da un’estetica assolutamente moderna e dalla sperimentazione. Sono visioni metafisiche che vogliono stupire: i tagli dei ritratti sono inconsueti e le angolature - spesso dal basso verso l’alto o dall’alto fino a schiacciare al suolo la figura - volutamente fuori fuoco o oblique. Le immagini eliminano dettagli inutili, enfatizzando la composizione dinamica diagonale, e sono concentrate sul posizionamento e lo spostamento degli oggetti nello spazio.
Negli anni Trenta, con il cambiamento delle linee guida del Partito relative alle pratiche artistiche, Rodchenko si concentrò su ritratti in studio di personaggi del mondo culturale della sua epoca, tra i quali il poeta Vladimir Majakovskij, al fianco del quale lavorò in diversi progetti; dei parenti - famoso quello della madre- e degli amici costruttivisti (Osip e Lily Brik, Sergei Tretyakov, Alexander Shevchenko, ecc.).
Immagini-documentario dell’architettura di Mosca del primo ventennio del Novecento, nonché il fotogiornalismo che supportava la politica sociale staliniana (parate militari, eventi sportivi e altri movimenti coreografici, i ragazzi pionieri, la strada, la stazione), sono le tematiche più ricorrenti nei suoi lavori.
Allo Shenker Culture Club sono esposte le trenta fotografie del Portfolio Classic Images, pubblicato nel 1994, e ventotto fotografie della serie Portraits, Rodchenko and his Circle, pubblicate nel 1998. Le foto sono stampate dai negativi originali dal nipote Alexander Lavrientiev, nella camera oscura di Rodchenko a Mosca.
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ALEXANDER RODCHENKO - NOTE BIOGRAFICHE
Nato nel 1891 a San Pietroburgo da una famiglia della classe operaia, Alexander Rodchenko iniziò molto presto a dedicarsi all’arte studiando all’Istituto d’Arte di Kazan, con Nikolai Feshin e Georgii Medvedev, e poi all’Istituto d’Arte Stroganov a Mosca. Nel 1915 fece i suoi primi disegni astratti, influenzati dal Suprematismo di Kazimir Malevich e dopo soli cinque anni fu nominato Direttore del Museum Bureau and Purchasing Fund dal governo bolscevico. Un anno dopo divenne membro del gruppo Produttivista, sostenitore del concetto di arte come espressione della vita quotidiana. Abbandonò la pittura per concentrarsi sulla grafica di manifesti, libri e film. Nel 1924 cominciò a praticare la fotografia, scattando ritratti di amici e parenti.
Le sue fotografie furono esposte per la prima volta nel 1927: fu l’inizio di una lunga serie di esposizioni, sia in Unione Sovietica che all’estero, tra cui da ricordare c’è la mostra “Dieci Anni di Fotografia Sovietica” a Mosca, nel 1928.
Dal 1923 al 1928 Rodchenko collaborò da vicino con Majakovskij. Rodchenko si unì al gruppo d'Ottobre, Oktiabr, come titolare della sezione fotografica, ma venne espulso dopo tre anni con l'accusa di eccessivo formalismo. Nel 1933 gli venne imposto dalle autorità l’obbligo di ritrarre esclusivamente eventi di Stato. Tornò alla pittura nei tardi anni Trenta, smettendo di fotografare nel 1942, e producendo lavori astratti espressionisti negli anni Quaranta. In questi anni continuò ad organizzare esposizioni fotografiche per il governo.
Morì a Mosca nel 1956.
06
dicembre 2007
Alexander Rodchenko – Museum Series Portfolios
Dal 06 dicembre 2007 al 26 gennaio 2008
fotografia
Location
SHENKER CULTURE CLUB
Torino, Piazza Solferino, 9, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 9, (Torino)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì 8.30 - 20.30 | sabato 8.30 - 13.00 | Chiuso domenica
Vernissage
6 Dicembre 2007, ore 18
Autore