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Alfonso Leoni – Tra sacro e profano
Opere a tema sacro realizzate dal più anticonformista degli artisti che la storia faentina possa vantare: sarà davvero un omaggio inaspettato e inedito al grande Alfonso Leoni la mostra d’arte che la Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese ha scelto di proporre, in collaborazione con la moglie Marta Leoni, presso la propria sede di corso Europa 85 a Faenza per le Festività 2013.
Comunicato stampa
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Opere a tema sacro realizzate dal più anticonformista degli artisti che la storia faentina possa vantare: sarà davvero un omaggio inaspettato e inedito al grande Alfonso Leoni la mostra d’arte che la Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese ha scelto di proporre, in collaborazione con la moglie Marta Leoni, presso la propria sede di corso Europa 85 a Faenza per le Festività 2013.
«Tra sacro e profano», a partire dall’inaugurazione di venerdì 29 novembre, permetterà quindi di scoprire un’inedita collezione di opere a carattere religioso realizzate dall’artista scomparso nel 1980, notoriamente dissidente, anticonformista, dissacratore e smaccatamente comunista. Saranno quindi esposti lavori vicini all'opera del suo principale maestro, quell’Angelo Biancini di cui è strato tra i più stretti collaboratori, ma anche invenzioni trasgressive e originali, presentate - ma capite solo tardivamente - al Concorso internazionale della Ceramica di Faenza.
I temi a carattere religioso non sono certo tra i soggetti più ricorrenti nell'operato di Leoni, che però non ha mai disdegnato di confrontarsi sul terreno del sacro, a dimostrazione che un artista è super partes quando viene messa in gioco la sua espressività, ma soprattutto, che l'arte è comunque un modo per avvicinarsi a qualcosa di più grande, che potrebbe chiamarsi anche Dio.
Classe 1941, Leoni prima studiò e poi ne divenne docente all’Istituto d’Arte Ballardini, dove conobbe e, negli anni, intensificò il sodalizio con Biancini. Alla città era legato da un rapporto di amore e odio: molti erano gli stimoli che riceveva dalla sua Faenza, avvertendone però al contempo anche i limiti, tanto da cercare collaborazioni artistiche all’estero, come nel caso della prestigiosa “Villeroy & Boch”. Ricerca di perfezione, di smalti esclusivi, di forme essenziali, di legami con la natura lo portavano a usare materiali di tutti i tipi, da ritagliare, strappare, assemblare e distruggere fino a mettere in gioco il proprio corpo: la sua attività fu un continuo ricercare nuovi stimoli e sperimentare linguaggi diversi.
Davvero inaspettata, quindi, la scelta di un soggetto così “accademico” come quello sacro: la mostra indaga questo mondo inedito dell’artista attraverso il confronto con altre sue opere più conosciute del medesimo periodo, evidenziandone la continuità di ricerca e sperimentazione. «Il percorso proposto - scrive Santa Cortesi - appare di grande interesse, fascino e suggestione, sia per le diverse tipologie delle opere selezionate sia per l’altissima qualità che le connota e consente di rivederne la ricerca perenne nel suo farsi evolutivo ricco di snodi, di interpretazioni originali e innovazioni». Non si tratta quindi solo di un omaggio all’artista, ma anche di «un’occasione - commenta Anna Tambini - per riflettere sull’attualità dell’arte sacra e sulla proposta di Leoni, che con coraggio si appropria della tradizione, ma piegandola alla sua personale sensibilità in cui si riflette l’ansia e la ricerca dell’uomo d’oggi».
«Tra sacro e profano», opere di Alfonso Leoni in mostra presso la filiale del Credito Cooperativo di Corso Europa 85 a Faenza. Inaugurazione venerdì 29 novembre alle 17.30, visitabile dal lunedì al venerdì fino al 15 gennaio 2014 negli orari di apertura della banca (8.20-13.20 e 14.30-16). Mostra e catalogo curati da Antonella Ravagli, con testi critici di Antonella Ravagli, Santa Cortesi e Anna Tambini. Info su www.alfonsoleoni.it
«Tra sacro e profano», a partire dall’inaugurazione di venerdì 29 novembre, permetterà quindi di scoprire un’inedita collezione di opere a carattere religioso realizzate dall’artista scomparso nel 1980, notoriamente dissidente, anticonformista, dissacratore e smaccatamente comunista. Saranno quindi esposti lavori vicini all'opera del suo principale maestro, quell’Angelo Biancini di cui è strato tra i più stretti collaboratori, ma anche invenzioni trasgressive e originali, presentate - ma capite solo tardivamente - al Concorso internazionale della Ceramica di Faenza.
I temi a carattere religioso non sono certo tra i soggetti più ricorrenti nell'operato di Leoni, che però non ha mai disdegnato di confrontarsi sul terreno del sacro, a dimostrazione che un artista è super partes quando viene messa in gioco la sua espressività, ma soprattutto, che l'arte è comunque un modo per avvicinarsi a qualcosa di più grande, che potrebbe chiamarsi anche Dio.
Classe 1941, Leoni prima studiò e poi ne divenne docente all’Istituto d’Arte Ballardini, dove conobbe e, negli anni, intensificò il sodalizio con Biancini. Alla città era legato da un rapporto di amore e odio: molti erano gli stimoli che riceveva dalla sua Faenza, avvertendone però al contempo anche i limiti, tanto da cercare collaborazioni artistiche all’estero, come nel caso della prestigiosa “Villeroy & Boch”. Ricerca di perfezione, di smalti esclusivi, di forme essenziali, di legami con la natura lo portavano a usare materiali di tutti i tipi, da ritagliare, strappare, assemblare e distruggere fino a mettere in gioco il proprio corpo: la sua attività fu un continuo ricercare nuovi stimoli e sperimentare linguaggi diversi.
Davvero inaspettata, quindi, la scelta di un soggetto così “accademico” come quello sacro: la mostra indaga questo mondo inedito dell’artista attraverso il confronto con altre sue opere più conosciute del medesimo periodo, evidenziandone la continuità di ricerca e sperimentazione. «Il percorso proposto - scrive Santa Cortesi - appare di grande interesse, fascino e suggestione, sia per le diverse tipologie delle opere selezionate sia per l’altissima qualità che le connota e consente di rivederne la ricerca perenne nel suo farsi evolutivo ricco di snodi, di interpretazioni originali e innovazioni». Non si tratta quindi solo di un omaggio all’artista, ma anche di «un’occasione - commenta Anna Tambini - per riflettere sull’attualità dell’arte sacra e sulla proposta di Leoni, che con coraggio si appropria della tradizione, ma piegandola alla sua personale sensibilità in cui si riflette l’ansia e la ricerca dell’uomo d’oggi».
«Tra sacro e profano», opere di Alfonso Leoni in mostra presso la filiale del Credito Cooperativo di Corso Europa 85 a Faenza. Inaugurazione venerdì 29 novembre alle 17.30, visitabile dal lunedì al venerdì fino al 15 gennaio 2014 negli orari di apertura della banca (8.20-13.20 e 14.30-16). Mostra e catalogo curati da Antonella Ravagli, con testi critici di Antonella Ravagli, Santa Cortesi e Anna Tambini. Info su www.alfonsoleoni.it
29
novembre 2013
Alfonso Leoni – Tra sacro e profano
Dal 29 novembre 2013 al 15 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Faenza
Faenza, (Ravenna)
Faenza, (Ravenna)
Orario di apertura
8.20-13.20 e 14.30-16
Sito web
www.alfonsoleoni.it
Autore
Curatore