L’arte è convenzione di un’espressione. La pittura si configura come libera da ogni intendimento, da ogni messaggio, nel senso di un piacere immediato dell’oggetto pittorico alla maniera della vita di un’intelligenza angelica priva di una missione, cioè di un’annunciazione. Se anche la rosa non fosse mai nata, la rosa comunque sarebbe stata dipinta lo stesso. La questione non è l’attrazione rappresentativa delle cose ma il rispetto della legge contemplativa, anche sprovvista di realtà. La Natura è lasciata indietro, la sfera dell’arte non si raggiunge in progressione continuando a salire nei gradi della Natura. Tra la sfera naturale e quella artista non ci sono continuità e progresso. Quando la pittura non è la Natura, può lasciare indietro la Natura, in modo che, per quanto si elevi, la Natura non raggiungerà mai più l’arte. (dalla presentazione di Gianni Garrera)