Schio, al Fogazzaro un omaggio all’Ortelli illustratore

Dopo la prima mostra antologica, allestita lo scorso anno e dedicata ai suoi dipinti, Schio rende nuovamente omaggio ad Alfredo Ortelli, con un'esposizione incentrata all’importante lavoro grafico del pittore scledense. La mostra, ospitata a Palazzo Fogazzaro, sarà inaugurata venerdì 13 maggio alle 18.30 e proporrà per la prima volta al pubblico una selezione di un centinaio dei lavori che hanno fatto di Ortelli uno dei grafici più significativi degli anni '20 del Novecento. Tra le opere esposte anche le copertine fatte per l’”Illustrazione del Popolo”. I lavori presenti al Fogazzaro appartengono a collezioni private o provengono da donazioni al Comune. La mostra nasce dal lavoro congiunto del Comune di Schio, CaféCinque, Anna Maria Checchia, Enrico dal Soglio e Pubblio dal Soglio. L’esposizione, che ha il patrocinio di Regione Veneto e Provincia di Vicenza, è visitabile fino al 12 giugno con i seguenti orari: venerdì 16.00 - 19.00, sabato e domenica 10.00 - 12.00 e 16.00 - 19.00.
La mostra ripercorre in particolare il periodo torinese dell'artista, con le commissioni per la grafica in vari campi, da quello cinematografico a quello pubblicitario, all'illustrazione di libri per ragazzi, per arrivare all'imponente rassegna di copertine originali del settimanale “L'Illustrazione del Popolo”. Circa 80 copertine saranno infatti esposte sia in ordine cronologico, per mostrare uno spaccato dei principali avvenimenti coperti dal settimanale negli anni in cui Ortelli vi lavorò, sia a temi così da permettere al pubblico di effettuare una lettura stilistica del disegno dell'autore e del suo taglio nell'affrontare vari problemi compositivi e di contenuto. In mostra è inoltre presente diverso materiale preparatorio - taccuini, disegni, schizzi e matrici per la stampa - che illustra il percorso concettuale e la tecnica dell'artista, nonché una modalità di lavoro artigianale. Una sala sarà poi dedicata ai disegni preparatori delle copertine dell'”Illustrazione del Popolo” realizzati in bianco e nero, ma con le prove di colore sul retro, così da simulare in trasparenza l'effetto definitivo della pagina stampata a colori. La mostra è un nuovo passo nel percorso intrapreso dall'Amministrazione Comunale per fare di Palazzo Fogazzaro un punto di attrazione per l'arte, ponendo il marchio del Fogazzaro ad esposizioni particolarmente significative e rafforzando così l'identità del Palazzo come casa dell'arte di Schio.
In mostra saranno disponibili due pubblicazioni: il catalogo realizzato da Cafècinque, dedicato specialmente ai disegni originali esposti in mostra, e il saggio di Pubblio Dal Soglio, “Alfredo Ortelli. Illustratore” che analizza le copertine dell’Illustrazione del Popolo.

Alfredo Ortelli – BiografiaOrtelli, nato a Schio nel 1889 e ivi morto nel 1963, lavorò come cartellonista, illustratore e pittore, a Padova, Torino. Fu amico e frequentatore di numerose personalità della cultura del tempotra cui Casorati, Spazzapan e Carlo Levi che, rientrato dal confino e trovando tutte le porte chiuse, ebbe rifugio e accoglienza nella casa torinese di Alfredo e della moglie Maria Dall’Amico.
A Torino Ortelli trovò impiego presso l'Atelier Butteri, una delle più rinomate stamperie di grafiche dell'epoca, dove realizzerà fra l'altro il famoso manifesto del 5° Prestito Nazionale. Lavorerà anche per la nascente industria cinematografica con varie affiches tra cui quella per l'unico film di Eleonora Duse, “Cenere”.
Dalla fine del 1921 inizia per Alfredo Ortelli l'importante collaborazione con la testata torinese “Illustrazione del Popolo”, settimanale nazionale nato nel settembre dello stesso anno come supplemento domenicale della “Gazzetta del Popolo”. Nei primi tempi Alfredo Ortelli si alterna con Gustavino (Gustavo Rosso) nella creazione della prima e ultima pagina della rivista, ma dopo circa un anno ne ottiene l'esclusiva, continuando ad illustrare ininterrottamente il periodico per quasi un decennio. All'inizio degli anni '30 le difficoltà legate all'avvento del fascismo faranno sì che questa esperienza si chiuda, anche per il desiderio di Ortelli di tornare a Schio e alla pittura “pura”.