I lavori che Raiola espone in questa mostra non sono altro che figurazioni di nodi.

E parrebbe cosa banale, se la rappresentazione che ne fa l'autore non avesse la capacità di tramutarli in "forme" spaziali.

Intriga innanzitutto il metodo della lavorazione, dove Raiola non traccia in prima stesura il "percorso"del segno dandogli in seguito spessore e consistenza, ma al contrario lavora "a togliere" e a modellare,quasi il segno fosse già contenuto nella materia.

Sicché la scultura è prima "massa" informe, poi "forma" mentale e alla fine "segno" armonico che si

muove nello spazio. Ma niente hanno a che vedere con i "nodi" delle sofferenze esistenziali, degli intrighi dell'anima o peggio delle riflessioni freudiane sulla problematicità della vita e quant'altro (come abbiamo letto altrove).

I nodi di Raiola hanno a che fare con l'affascinante astrazione geometrico / matematica di Moebius e contemporaneamente con la giocosa concretezza dei nodi marinari.

Come nel nastro di Moebius non è possibile definire il lato "interno" da quello "esterno", così i nodi di Raiola si "intrecciano" in un modo tale da ricordare gli inganni visivi dei "disegni impossibili" e le altrettanto impossibili figurazioni di Hescher .



La mostra sarà anticipata da una performance dell’autore che avrà luogo nello spazio esterno del Centro d’Arte “Riflessi”

Una performance sul tema del fuoco. e, come una sorta di omaggio ai "campi ardenti"

Il fuoco ormai noto come uno degli elementi che caratterizzano da sempre la storia, il

mito e l'immaginario del territorio flegreo.

Raiola utilizza il fuoco come "materia" per creare una forma

e per realizzare un'opera "effimera" che durerà il tempo della sua combustione.

Non una forma che brucia, ma una forma creata dal fuoco, nel fuoco e percepibile

attraverso il fuoco.



Sabato 11 febbraio ore 19.00

Spazio esterno del Centro d’Arte Riflessi

Performance di Alfredo Raiola "La forma del fuoco"



Venerdì 17 febbraio ore 19

Centro d'Arte Riflessi

Inaugurazione mostra di Alfredo Raiola

"Le forme impossibili"