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Alice Schivardi
Maja Arte Contemporanea inaugura il 19 febbraio 2025 la personale di Alice Schivardi, primo appuntamento di un ciclo di tre mostre. Le opere dell’artista esplorano emozioni e connessioni umane, intrecciando disegno e ricamo in un linguaggio visivo coinvolgente.
Comunicato stampa
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Maja Arte Contemporanea inaugura mercoledì 19 febbraio 2025 la personale di Alice Schivardi. L'esposizione è la prima di un ciclo di tre mostre — "Quando filo, colore, parola s'intrecciano" — a cura di Giovanna Dalla Chiesa, che mette a confronto il lavoro di tre artiste: Alice Schivardi, Luciana Pretta e Luisa Lanarca.
In mostra una selezione di opere che riflettono il linguaggio distintivo di Alice Schivardi, il suo interesse per la narrazione intima e la costruzione di legami attraverso il disegno e il ricamo.
Il percorso espositivo include "Coccinelle" (2010-2015), un'installazione composta da 32 ovali ricamati su carta da lucido, incorniciati in resina, che insieme formano un mosaico di memorie ed emozioni nascoste. Dalla serie "Amore incondizionato" e "Black Series", due opere ricamate su carta da lucido, in cui il filo diventa uno strumento per sondare le profondità dell'affettività e delle relazioni umane. In "Eco di Luce", un'ape si posa su una bocca, caricando di valenze simboliche e antropologiche la tensione tra silenzio e necessità di parola. Infine, un gruppo di api in volo (disegni a ricamo su carta da lucido, matita, filo di cotone, cornice in metallo): ognuna disegna la propria traiettoria e, nell'attesa di ricevere il nome da chi ne entrerà in possesso, suggerisce un'ulteriore riflessione sul possibile legame tra le due specie, quella umana e quella del regno animale.
Osserva Giovanna Dalla Chiesa: "Con il filo dei suoi 'disegni a ricamo', su carta trasparente, Alice Schivardi non ha soltanto raccontato storie che portano in primo piano l'intimità e l'assorta concentrazione del mondo femminile, ma ha gettato un ponte tra gli aspetti della rappresentazione artistica che tradizionalmente si astrae dalla realtà e quelli della vita. Di questa fanno parte, non solo figure eticamente o spiritualmente esemplari come il partigiano Mario Fiorentini o Santa Rita da Cascia - protagonisti di alcune spettacolari performance -, ma l'intero creato, fatto di insetti meravigliosi e sociali come le api, o di altri - cui si deve comunque rispetto, sino a dar loro sepoltura - del regno animale di cani e uccelli, con cui l'artista riesce a fondersi sino a una completa immedesimazione e di quello di tutte le differenze etniche, di genere o genetiche, come nel caso del suo recente lavoro con i non vedenti. Il filo di Alice Schivardi è quindi il filo del pensiero che in modo immateriale, ma persistente, raccontando storie severe o soavi, su superfici trasparenti che lo fanno librare nell'aria, attraversa i confini per porsi ogni volta in relazione, e trasformare all'occorrenza la storia, riunificando ciò che il pregiudizio umano ha separato. Questo filo sapiente, e sapienziale, esteticamente incantevole, si rivolge agli aspetti antropologici come a quelli politici, sociali o religiosi, su cui deve fondarsi la consapevolezza della nostra umanità, e da cui dipendono la possibilità e la necessità di un'armonica convivenza e sopravvivenza."
NOTE BIOGRAFICHE
Alice Schivardi (Erba (CO), 1976) ha frequentato il corso dell'artista Alberto Garutti all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano diplomandosi con una tesi su Louise Bourgeois. La frequentazione con diversi artisti le ha permesso di approfondire il disegno come metodo d'indagine e di sperimentare continuamente materiali e tecniche, accumulando una molteplicità di esperienze sia in ambito lavorativo che umano e sociale.
Ha partecipato a numerosi premi tra cui il Premio Cairo a Palazzo Reale (Milano), il Premio Maretti al Museo PAN (Napoli), e ha vinto nel 2008 il primo premio "Videominuto" al Museo Pecci (Prato).
Tra le mostre personali più recenti: "Corvi o colombe?" (performance), Nuvola di Fuksas, Roma, 2023; "Alice in Chains", Todi, 2023; "La vita è una ruota", Una Vetrina, Maxxi_the indipendent, Roma, 2019; "A suon di ali", Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, Ladispoli, 2019; "Ero figlia unica", Fondazione Pescheria - Centro Arti visive, Pesaro, 2015; "Wormholes", Museo del Los Sures, in collaborazione con I.S.C.P., New York, 2014.
Ha inoltre partecipato a mostre collettive presso il Museo Pecci di Prato, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Richard Saltoun Gallery di Londra, l'Auditorium Parco della Musica di Roma, Palazzo Trinci a Foligno e l'American Academy in Rome.
Ha preso parte a manifestazioni internazionali d'arte, tra cui "Manifesta 12", Palermo (2018), "I Martedì critici" a Roma e "TEDx women Navigli" a Milano (2021).
È presente nelle collezioni permanenti:
– Benetton Collection (2015)
– MU.SP.AC, Museo Sperimentale per l’Arte Contemporanea, Aquila (2011)
In mostra una selezione di opere che riflettono il linguaggio distintivo di Alice Schivardi, il suo interesse per la narrazione intima e la costruzione di legami attraverso il disegno e il ricamo.
Il percorso espositivo include "Coccinelle" (2010-2015), un'installazione composta da 32 ovali ricamati su carta da lucido, incorniciati in resina, che insieme formano un mosaico di memorie ed emozioni nascoste. Dalla serie "Amore incondizionato" e "Black Series", due opere ricamate su carta da lucido, in cui il filo diventa uno strumento per sondare le profondità dell'affettività e delle relazioni umane. In "Eco di Luce", un'ape si posa su una bocca, caricando di valenze simboliche e antropologiche la tensione tra silenzio e necessità di parola. Infine, un gruppo di api in volo (disegni a ricamo su carta da lucido, matita, filo di cotone, cornice in metallo): ognuna disegna la propria traiettoria e, nell'attesa di ricevere il nome da chi ne entrerà in possesso, suggerisce un'ulteriore riflessione sul possibile legame tra le due specie, quella umana e quella del regno animale.
Osserva Giovanna Dalla Chiesa: "Con il filo dei suoi 'disegni a ricamo', su carta trasparente, Alice Schivardi non ha soltanto raccontato storie che portano in primo piano l'intimità e l'assorta concentrazione del mondo femminile, ma ha gettato un ponte tra gli aspetti della rappresentazione artistica che tradizionalmente si astrae dalla realtà e quelli della vita. Di questa fanno parte, non solo figure eticamente o spiritualmente esemplari come il partigiano Mario Fiorentini o Santa Rita da Cascia - protagonisti di alcune spettacolari performance -, ma l'intero creato, fatto di insetti meravigliosi e sociali come le api, o di altri - cui si deve comunque rispetto, sino a dar loro sepoltura - del regno animale di cani e uccelli, con cui l'artista riesce a fondersi sino a una completa immedesimazione e di quello di tutte le differenze etniche, di genere o genetiche, come nel caso del suo recente lavoro con i non vedenti. Il filo di Alice Schivardi è quindi il filo del pensiero che in modo immateriale, ma persistente, raccontando storie severe o soavi, su superfici trasparenti che lo fanno librare nell'aria, attraversa i confini per porsi ogni volta in relazione, e trasformare all'occorrenza la storia, riunificando ciò che il pregiudizio umano ha separato. Questo filo sapiente, e sapienziale, esteticamente incantevole, si rivolge agli aspetti antropologici come a quelli politici, sociali o religiosi, su cui deve fondarsi la consapevolezza della nostra umanità, e da cui dipendono la possibilità e la necessità di un'armonica convivenza e sopravvivenza."
NOTE BIOGRAFICHE
Alice Schivardi (Erba (CO), 1976) ha frequentato il corso dell'artista Alberto Garutti all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano diplomandosi con una tesi su Louise Bourgeois. La frequentazione con diversi artisti le ha permesso di approfondire il disegno come metodo d'indagine e di sperimentare continuamente materiali e tecniche, accumulando una molteplicità di esperienze sia in ambito lavorativo che umano e sociale.
Ha partecipato a numerosi premi tra cui il Premio Cairo a Palazzo Reale (Milano), il Premio Maretti al Museo PAN (Napoli), e ha vinto nel 2008 il primo premio "Videominuto" al Museo Pecci (Prato).
Tra le mostre personali più recenti: "Corvi o colombe?" (performance), Nuvola di Fuksas, Roma, 2023; "Alice in Chains", Todi, 2023; "La vita è una ruota", Una Vetrina, Maxxi_the indipendent, Roma, 2019; "A suon di ali", Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, Ladispoli, 2019; "Ero figlia unica", Fondazione Pescheria - Centro Arti visive, Pesaro, 2015; "Wormholes", Museo del Los Sures, in collaborazione con I.S.C.P., New York, 2014.
Ha inoltre partecipato a mostre collettive presso il Museo Pecci di Prato, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Richard Saltoun Gallery di Londra, l'Auditorium Parco della Musica di Roma, Palazzo Trinci a Foligno e l'American Academy in Rome.
Ha preso parte a manifestazioni internazionali d'arte, tra cui "Manifesta 12", Palermo (2018), "I Martedì critici" a Roma e "TEDx women Navigli" a Milano (2021).
È presente nelle collezioni permanenti:
– Benetton Collection (2015)
– MU.SP.AC, Museo Sperimentale per l’Arte Contemporanea, Aquila (2011)
19
febbraio 2025
Alice Schivardi
Dal 19 febbraio all'otto marzo 2025
arte contemporanea
Location
Maja Arte Contemporanea
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Roma, Via Di Monserrato, 30, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15.30-19.30; sabato ore 11-13 e 15-19
Vernissage
19 Febbraio 2025, ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico