“To die, to sleep--to sleep--perchance to dream: ay, there’s the rub, for in that sleep of death what dreams may come when we have shuffled off this mortal coil, must give us pause.”
W. Shakespeare

La partenza verso nuovi modi di pensare ed agire è ricerca spontanea di novità, l'unica via percorribile rimasta. Una volta privati di un terreno stabile, l’imbarco è obbligato: spetta a chi lo percorre decidere se il viaggio sia di disperazione o speranza. La meta è il Terzo paesaggio, luogo dove convivono civiltà e natura, distruzione e creazione, dove ritrovare, attraverso l'arte, relazioni empatiche dimenticate.
Se nel mondo non ci fossero più terre sulle quali approdare la partenza sarebbe verso il nulla e l'esodo infinito.
In un esodo ci si imbarca, ma non si sa verso cosa.
L’esodo come metafora della vita e della morte. Le sculture effimere omologhe al ciclo di vita: nascita, metamorfosi e morte naturale.
Ciononostante,
i rami di salice continuano a crescere, anche una volta tagliati.

Alice Zacchi
Laureanda presso l'Accademia delle Belle Arti di Ravenna, ha partecipato al workshop "Percorsi d'arte nella natura" presso Villa Smeraldi. E' stata selezionata dla "Musae 2010" per un evento espositivo in Puglia