ARTE PRIMADONNA NELL’ESTATE

DI PORTO SANTO STEFANO

Passerella speciale al chiaro di luna per l’Arte, che sbarca quest’estate all’Argentario, con folto seguito di artisti, ad animare le notti sul celebre Promontorio. La bellissima rada di Porto Santo Stefano farà infatti da cornice ad una insolita parata di arti visive, che si svolgerà dal 1 al 10 agosto.

Decine sono infatti i pittori, gli scultori e i fotografi, che parteciperanno con le loro opere alla prima edizione dell’ “Argentario Art Festival”, vetrina delle più disparate tendenze dell’arte contemporanea. Promosso dalla Pro loco di Porto Santo Stefano, con la direzione artistica di Gianni De Mattia, l’evento coinvolgerà l’intera cittadina balneare. Dalla Fortezza spagnola, attualmente museo di archeologia marina, dove sono previste importanti rassegne a tema, agli angoli del centro cittadino, che accoglieranno i colorati stand degli artisti. E’ in particolare lungo il corso Umberto I che sorgeranno le cosiddette “Isole dell’Arte” , contraddistinte con i nomi dell’arcipelago toscano, consistenti appunto in una serie di postazioni-pagode dove gli artisti esporranno le loro più recenti creazioni.

Ma il vero fulcro dell’Art Festival è costituito dalle mostre ospitate nelle sale della Fortezza Spagnola, la possente torre fortificata eretta a scopo di difesa agli inizi del sec. XVII, e che ora svetta sull’ampia insenatura del porto. Qui si potrà visitare, dal 2 al 12 agosto ( la serata ufficiale di presentazione, curata per la parte musicale da Studiolyra, è prevista però per il 6 agosto) anzitutto la mostra intitolata “Progetto per un’arca”, di Luca Giannini, talento emergente dell’arte italiana, vincitore del Premio internazionale “Massenzio Arte” di Roma (2007). Il titolo allude chiaramente alla grande utopia a cui l’uomo contemporaneo cerca di aggrapparsi, come ad una scialuppa, nel disperato tentativo di evitare la catastrofe ambientale. Di questa estrema possibilità di salvezza che all’uomo resta, l’autore si fa lucido veggente. Progettare un’arca, come fece Noè ai tempi del diluvio, sta a significare appunto la volontà di cambiare un distorto modello di sviluppo, di modificare il rapporto, ora puramente predatorio, che gli uomini intrattengono con il pianeta Terra. E soprattutto di ricostruire un mondo nuovo, ripartendo anche -come sembrano indicare le stesse opere, composte con materiali ferrosi ed eterocliti - dal recupero delle cose minimali, scartate con disinvolta insipienza, apparentemente inutili.

Dalle eco-utopie alla visione della pari dignità dei popoli. Visione che si esprime in maniera sublime mediante le arti e, in particolare, la musica. E’ questo il tema che fa da filo conduttore all’altra mostra, dal titolo “Angeli di ogni colore, in concerto”, una selezione di opere dell’artista umbro Valter Ambrosini, ispirate ai famosi affreschi di Luca Signorelli nel Giudizio universale del Duomo di Orvieto. Instaurando un divertente duetto con il grande artista del Rinascimento, Ambrosini ha posto gli Angeli musicanti del Cortonese di fronte ad altrettanti musicisti jazz, in gran parte di colore, ricavandone un originale contrappunto di sguardi e di accordi musicali.

Da segnalare anche l’altra mostra collaterale, nella quale si materializza quel desiderio inconscio di ritorno alle origini che ogni uomo nasconde in sé. “Enèrgheia” è infatti il titolo con cui Fiorella Cucciari presenta le sue tele intrise di astrattismo simbolico, dove flussi di colore si addensano in vortici sotto la spinta di misteriose forze. Rimettendo indietro le lancette del tempo, l’artista evoca così dalle sabbie dei millenni quello stato precosmico, nel quale aleggiava l’energia allo stato puro, in atto, l’enèrgheia appunto (così la definiva Aristotele) come grembo da cui sarebbe scaturita la vita.

Per info. 3392324829



Gianni De Mattia