L'Associazione Sincresis di Empoli presenta nei propri spazi il gruppo di artisti "And I Couldn't Say" provenienti da Israele nell'intento di creare una discussione aperta ed un confronto di idee sconfinando dai territori consueti per affrontare questioni relative all'interculturalità ed all'embricazione dei linguaggi.
Le opere proposte in mostra sono capaci di toccare le corde dell'animo e di alimentare riflessioni sulle relazioni umane universali.
“L’arte – scrive Amili Gelbman che ha proposto tale progetto come artista presso la nostra residenza e curatrice della mostra - è un modo familiare e accogliente, come un punto di partenza per la conservazione di una memoria.
La creazione artistica si sviluppa dalla volontà umana. Il singolo artista esprime la libertà di realizzare la sua vera identità personale negli eventi quotidiani e di riflettere sui suoi rapporti con gli altri esseri umani.
Le opere degli artisti in mostra si concentrano sulla rivelazione dei loro sentimenti interiori". Sono una cattedrale da contemplare, uniscono radici culturali e prendono vita dall'intuizione e dall'energia creativa che le alimenta. L'artista non dipinge necessariamente quello che vede di fronte a lui, ma soprattutto ciò che sente.
L'esistenza di ogni artista contemporaneo presenta ogni giorno dilemmi, che comportano di scegliere fra un percorso etico e la guida di leggi esterne.
Il mondo delle arti incoraggia i visitatori a contemplare come l'arte esige meraviglia, impartisce saggezza e colpisce tangibilmente la vita delle persone in tutto il mondo".
Questa mostra esplora ancora una volta l'importanza dell'arte e della creatività nel mondo contemporaneo e offre ai visitatori spunti relativi all’interpretazione simbolica e polisignificante dell’opera.
I diciannove artisti invitati esprimono una confluenza di talenti impegnati in una varietà di campi.