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Anagrammi
Mostra Fotografica e di Arte Multimediale. L’arte come un anagramma ricompone frammenti dati con un nuovo ordine, proiettando l’osservatore oltre la soglia mentale del quotidiano verso lo spazio immaginario.
Comunicato stampa
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Eudaimonia Event
presenta
Michele Baruffetty Cristina Eidel Konstantinos Papaioannou
ANAGRAMMI
Mostra Fotografica e di Arte Multimediale
a cura di Oriana Picciolini
L'arte come un anagramma ricompone frammenti dati con un nuovo ordine, proiettando l'osservatore oltre la soglia mentale del quotidiano verso lo spazio immaginario.
I lavori di Michele Barruffety, Cristina Eidel e Kostantinos Papaioannou invitano, ognuno con il proprio linguaggio espressivo, a una riflessione sul significato di abbandono, assenza e incuria di luoghi. Le immagini non sono semplicemente commemorative. Il frammento catturato ha una vita propria, che ci invita a rileggerlo, per scoprire nuovi significati.
L'orologio della mensa, rimasto fermo a mezzogiorno e un quarto del 1977, ultimo giorno di lavoro nelle antiche miniere di Lavrion riflette la vulnerabilità dell’essere. Le fabbriche e le periferie di Roma, nelle stampe in bianco e nero del giornalista e fotografo greco, diventano frammenti narrativi, sospesi tra un passato e un futuro imponderabile, tra realtà e immaginazione. I luoghi ritratti ci rivelano un'inaspettata bellezza, segnata dalle persone, che vi hanno vissuto, transitato e lavorato, lasciandoci traccia della loro identità.
Medianica è un'opera composta da tre filmati multimediali e nasce da piccole improvvisazioni con strumentazione a batteria, fatti in posti casuali di Roma o nei boschi realizzata da Michele Baruffetty, i video sono accessibili al visitatore attraverso un ascolto privato, il QrCode. Le cuffie e il telefono/tablet isolano lo spettatore nello spazio espositivo, e lo invitano a porsi in un altrove immaginifico. L’opera per volere dell'artista sarà visibile per l'ultima volta in occasione di questa mostra. Medianica è più di una esplorazione urbana o di una denuncia ambientalista. Le musiche sono state registrate nei posti filmati, cercando di convertire le immagini in suoni e i suoni in immagini. Lo spazio reale così trasposto diviene un luogo immaginario. I paesaggi si estendono oltre l’inquadratura e suggeriscono altri spazi, accennati e non descritti, che possono esser costruiti o ricostruiti dall’osservatore.
Cristina Eidel, grafica e fotografa, con il suo ciclo di fotografie in bianco e nero “Object Trouvé” racconta un luogo non luogo. Il Granaio di Santa Prassede, magazzino del grano nell'Ottocento, trasformato in abitazioni prima, in albergo poi. Il suo fascino austero è ripreso attraverso una sequenza di dettagli fotografici, che fanno solamente intuire attraverso minime tracce l'edificio nel suo insieme. Frammenti temporali minori, sono sinonimi del non colto, dell’indefinito, e dell’inespresso fotografico di cui paradossalmente lo scatto si è appropriato.
Ogni immagine è unica e assoluta e al tempo stesso parte di un'insieme, che si può scomporre e ricomporre, come le lettere in un anagramma.
presenta
Michele Baruffetty Cristina Eidel Konstantinos Papaioannou
ANAGRAMMI
Mostra Fotografica e di Arte Multimediale
a cura di Oriana Picciolini
L'arte come un anagramma ricompone frammenti dati con un nuovo ordine, proiettando l'osservatore oltre la soglia mentale del quotidiano verso lo spazio immaginario.
I lavori di Michele Barruffety, Cristina Eidel e Kostantinos Papaioannou invitano, ognuno con il proprio linguaggio espressivo, a una riflessione sul significato di abbandono, assenza e incuria di luoghi. Le immagini non sono semplicemente commemorative. Il frammento catturato ha una vita propria, che ci invita a rileggerlo, per scoprire nuovi significati.
L'orologio della mensa, rimasto fermo a mezzogiorno e un quarto del 1977, ultimo giorno di lavoro nelle antiche miniere di Lavrion riflette la vulnerabilità dell’essere. Le fabbriche e le periferie di Roma, nelle stampe in bianco e nero del giornalista e fotografo greco, diventano frammenti narrativi, sospesi tra un passato e un futuro imponderabile, tra realtà e immaginazione. I luoghi ritratti ci rivelano un'inaspettata bellezza, segnata dalle persone, che vi hanno vissuto, transitato e lavorato, lasciandoci traccia della loro identità.
Medianica è un'opera composta da tre filmati multimediali e nasce da piccole improvvisazioni con strumentazione a batteria, fatti in posti casuali di Roma o nei boschi realizzata da Michele Baruffetty, i video sono accessibili al visitatore attraverso un ascolto privato, il QrCode. Le cuffie e il telefono/tablet isolano lo spettatore nello spazio espositivo, e lo invitano a porsi in un altrove immaginifico. L’opera per volere dell'artista sarà visibile per l'ultima volta in occasione di questa mostra. Medianica è più di una esplorazione urbana o di una denuncia ambientalista. Le musiche sono state registrate nei posti filmati, cercando di convertire le immagini in suoni e i suoni in immagini. Lo spazio reale così trasposto diviene un luogo immaginario. I paesaggi si estendono oltre l’inquadratura e suggeriscono altri spazi, accennati e non descritti, che possono esser costruiti o ricostruiti dall’osservatore.
Cristina Eidel, grafica e fotografa, con il suo ciclo di fotografie in bianco e nero “Object Trouvé” racconta un luogo non luogo. Il Granaio di Santa Prassede, magazzino del grano nell'Ottocento, trasformato in abitazioni prima, in albergo poi. Il suo fascino austero è ripreso attraverso una sequenza di dettagli fotografici, che fanno solamente intuire attraverso minime tracce l'edificio nel suo insieme. Frammenti temporali minori, sono sinonimi del non colto, dell’indefinito, e dell’inespresso fotografico di cui paradossalmente lo scatto si è appropriato.
Ogni immagine è unica e assoluta e al tempo stesso parte di un'insieme, che si può scomporre e ricomporre, come le lettere in un anagramma.
21
novembre 2018
Anagrammi
Dal 21 al 27 novembre 2018
fotografia
Location
DOMUS ROMANA GALLERY
Roma, Via Delle Quattro Fontane, 113, (Roma)
Roma, Via Delle Quattro Fontane, 113, (Roma)
Orario di apertura
16 - 21
Vernissage
21 Novembre 2018, h 18.30
Autore
Curatore