Se dopo il piacere ricevuto nel guardare i quadri di Anastasia ci venissero in mente delle domande sul come e sul perché sono stati realizzati con tanta cura gli acquarelli che vediamo esposti, ritornerebbero in mente i titoli delle altre mostre che in questi ultimi anni lei ha fatto: Diario di intime visioni (Roma 2015) e Impressioni di Montecatini Terme (2018).
Non solo, le riflessioni che l’artista ha fatto l’hanno portata a sondare nuovi concetti, culturalmente dirompenti rispetto a un pensiero unico sempre più predominante.
Sono le preesistenze dimenticate dalla nostra civiltà a incuriosire Anastasia sino a coinvolgerla in una ricerca di un passato che stranamente evoca problematiche attuali.
Come a proseguire il percorso iniziato nelle altre mostre, questa volta, ci troviamo a percorrere un Gran Tour ideale che rievoca architetture classiche, che per l’immaginario di Anastasia sono i baluardi di un mondo che fortunatamente stenta a scomparire, raccontato da lei come le fiabe dei grandi narratori. Citazioni visuali, scenografie di un mondo fiabesco lontano nel tempo che lo sguardo dell’artista rende per un attimo presente, “tangibile”.
Giovanni Lauricella