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Anche la luce
mostra collettiva
Comunicato stampa
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Un film di animazione che vede protagonista Junel, una ragazza piena di immaginazione salvare un posto magico riportando la meraviglia di Wonderland. Come molti film di animazione diretti ai più piccoli Wonder Park tocca temi seri e offre messaggi positivi come l’assenza di qualcuno sia facilmente superabile tramite il ricordo, continuando a produrre un’influenza positiva. Contrapponendo la fantasia e l’immaginazione alla realtà il film offre una ventata di speranza ed è proprio seguendo questa scia che nasce un evento pronto a dimostrare come basti un po’ di fantasia e una matita per realizzare ciò che si desidera. Tre sonno gli artisti prescelti, Silvano Debernardi, Stefano Galli, Giorgio Roncon e anche da un rapido percorso in mostra vci si accorgerà subito che la fantasia a loro non manca affatto! Il titolo riporta alla prima ed ultima parola della citazione mostrando che come i parchi portano nella vita dei bimbi la magia, così anche l’arte può portare gioia dello stupore nella quotidianità. L’arte è spesso rifugio durante e dopo i momenti bui ed è per questo che si è deciso di abbinare questo film all’arte contemporanea. Opere dai toni entusiasmanti ed energici che affrontano anche tematiche attuali e che mostrano come tutto sia superabile con forza, tenacia e grinta e fantasia!
Istintivo, imbrattante, semplificatore dai gesti rapidi Debernardi, nella sua imprecisa definizione, approssima grandemente momenti della vita di ogni giorno presi da riviste, libri, quotidiani. Da questa diversità, così netta nella descrizione, si innesca un’assonanza visiva in cui le rime sono i toni e i gesti. Una sola opera, di grande formato, colori cupi su campo bianco delineano grossolanamente un sacco da cui emerge, in toni blu, evidenti e definiti la scritta ‘biscotti’. Non c’è solarità in questa opera scelta per l’esposizione, ma nulla è a caso poiché è il tratto d’unione di due mondi artistici puntuali ed attenti, meticolosi, inquadrati e squadrati, è l’unico che con la fantasia disfa l’ordine apportando un’altra visione della realtà.
Quella di Stefano Galli è un’arte in continua sperimentazione e approfondimento poichè l’artista persegue sempre l’intento di cercare qualcosa che non è ancora riuscito a trovare. Esasperato dalla figurazione consueta, dilata i protagonisti come risultato di vettori che, unendosi, creano componenti sempre diverse, dove anche la profondità viene accresciuta esageratamente. E come ben disse il noto e tanto caro ad artisti e colleghi Philippe Daverio ‘Stefano Galli è ingegnere e amministratore pubblico con la fantasia al potere. La fantasia ha mille punti di vista e Stefano Galli inventa quadri che si possono vedere da ogni punto di vista, quindi da ogni punto cardinale e lo fa con colori e personaggi da fumetto’.
Giorgio Roncon ha un’attività artistica in continua evoluzione tra toni fervidi, mai invadenti. Ispirandosi all’antichità, ma non solo, l’artista affronta diversi argomenti attraverso un’arte inquadrata e geometrica, lavorando con i colori attraverso un impulso intimo, conoscendo anche bene il piacere di mescolare i toni rendendoli sempre diversi. Le sue realtà ci pongono davanti a spazi di riflessione in cui i personaggi non hanno volti e tutto è perfettamente geometrico. Si assiste ad una realtà inafferabile in cui staticità e mutismo sono elementi definiti da subito, ambiente freddi, che non avvolgono l’osservatore, ma lo intrigano trattenendolo davanti all’opera per indagare, scrutare, riflettere. Una pittura che parla anche della realtà, ma che va oltre perché inquadra paesaggi con occhi diversi, approfondisce il silenzio di un soggiorno, rispolvera in chiave contemporanea quadri classici, dettaglia orizzonti, il tutto in un’aria silenziosa ed immobile secondo schemi già visti nella pittura metafisica, ma con uno slancio alla contemporaneità riuscendo a ‘farci apprezzare sempre la luce’.
[…]
Anche nei momenti più difficili si può diventare migliori.
I ricordi che ci portiamo dentro ci danno conforto, quindi vanno preservati.
L’oscurità fa parte della vita.
A ognuno di noi può capitare di attraversare momenti bui, più o meno lunghi.
Ma la presenza del buio è necessaria a farci apprezzare la luce.
Wonder Park, 2019, USA
Istintivo, imbrattante, semplificatore dai gesti rapidi Debernardi, nella sua imprecisa definizione, approssima grandemente momenti della vita di ogni giorno presi da riviste, libri, quotidiani. Da questa diversità, così netta nella descrizione, si innesca un’assonanza visiva in cui le rime sono i toni e i gesti. Una sola opera, di grande formato, colori cupi su campo bianco delineano grossolanamente un sacco da cui emerge, in toni blu, evidenti e definiti la scritta ‘biscotti’. Non c’è solarità in questa opera scelta per l’esposizione, ma nulla è a caso poiché è il tratto d’unione di due mondi artistici puntuali ed attenti, meticolosi, inquadrati e squadrati, è l’unico che con la fantasia disfa l’ordine apportando un’altra visione della realtà.
Quella di Stefano Galli è un’arte in continua sperimentazione e approfondimento poichè l’artista persegue sempre l’intento di cercare qualcosa che non è ancora riuscito a trovare. Esasperato dalla figurazione consueta, dilata i protagonisti come risultato di vettori che, unendosi, creano componenti sempre diverse, dove anche la profondità viene accresciuta esageratamente. E come ben disse il noto e tanto caro ad artisti e colleghi Philippe Daverio ‘Stefano Galli è ingegnere e amministratore pubblico con la fantasia al potere. La fantasia ha mille punti di vista e Stefano Galli inventa quadri che si possono vedere da ogni punto di vista, quindi da ogni punto cardinale e lo fa con colori e personaggi da fumetto’.
Giorgio Roncon ha un’attività artistica in continua evoluzione tra toni fervidi, mai invadenti. Ispirandosi all’antichità, ma non solo, l’artista affronta diversi argomenti attraverso un’arte inquadrata e geometrica, lavorando con i colori attraverso un impulso intimo, conoscendo anche bene il piacere di mescolare i toni rendendoli sempre diversi. Le sue realtà ci pongono davanti a spazi di riflessione in cui i personaggi non hanno volti e tutto è perfettamente geometrico. Si assiste ad una realtà inafferabile in cui staticità e mutismo sono elementi definiti da subito, ambiente freddi, che non avvolgono l’osservatore, ma lo intrigano trattenendolo davanti all’opera per indagare, scrutare, riflettere. Una pittura che parla anche della realtà, ma che va oltre perché inquadra paesaggi con occhi diversi, approfondisce il silenzio di un soggiorno, rispolvera in chiave contemporanea quadri classici, dettaglia orizzonti, il tutto in un’aria silenziosa ed immobile secondo schemi già visti nella pittura metafisica, ma con uno slancio alla contemporaneità riuscendo a ‘farci apprezzare sempre la luce’.
[…]
Anche nei momenti più difficili si può diventare migliori.
I ricordi che ci portiamo dentro ci danno conforto, quindi vanno preservati.
L’oscurità fa parte della vita.
A ognuno di noi può capitare di attraversare momenti bui, più o meno lunghi.
Ma la presenza del buio è necessaria a farci apprezzare la luce.
Wonder Park, 2019, USA
16
settembre 2020
Anche la luce
Dal 16 al 30 settembre 2020
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Orario di apertura
lun- ven. 17.30 - 20.00 sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso.
Vernissage
16 Settembre 2020, h 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Patrocini