Durante le ultime installazioni la Fenestella di Spello è stata sottoposta a cure davvero singolari. Il piccolo diaframma è stato imbellettato, trafitto, mimetizzato, schermato, ingabbiato, colpito, allagato, sonorizzato. Azioni rituali?

Negli interventi sono state alternativamente evidenziate due funzioni apparentemente opposte, quella di congiungere e quella di dividere il dentro e il fuori, la volta e la strada. Una Wunderkammer è una raccolta di meraviglie che combina in uno spazio e in un tempo ciò che era separato dalla natura contingente.

La installazione di Andrea De Carvalho incrementa ancora il tema della separazione, insistendo sui concetti del dimezzamento e del doppio.



Il fuori e il dentro.

Ingabbiati da uno spazio o liberi in una gabbia.

Sdoppiamento di persona e di lingua.

Coscienza del passato e intuizione, o timore, del futuro. "L’uomo cadrà nella trappola che lui stesso ha preparato".



Quale dunque il fine del rituale? Andrea De Carvalho è di origine brasiliana. Enrico Mascelloni a proposito della sua arte ha citato il “Candomblè, fusione tutta brasiliana tra culti africani e suggestioni cattoliche”. De Carvalho percepisce e sottintende nella Fenestella la funzione di amalgama. Ha forse velato ma non mascherato un suo personalissimo rituale di salvazione?

Franco Ottavianelli