Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Andrea Pacanowski – All’infuori di me
Le immagini raccontano la dimensione collettiva della religiosità nell’epoca globale e mediatizzata
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Comunicato stampa
ALL’INFUORI DI ME
La folla e l’esperienza religiosa. Un percorso per immagini
Dal 2 marzo al 22 aprile al Museo di Roma in Trastevere 40 immagini
del fotografo romano Andrea Pacanowski raccontano la dimensione collettiva della religiosità
Sono immagini scattate girando tra le “città sante” delle religioni monoteistiche, che raccontano
la dimensione collettiva della religiosità nell’epoca globale e mediatizzata attraverso
elaborati giochi di riflessi creati prima dello scatto fotografico. Un percorso di ricerca innovativo che
il romano Andrea Pacanowski porta al Museo di Roma in Trastevere dal 2 marzo al 22 aprile con
la mostra All’infuori di me. La folla e l’esperienza religiosa: una selezione di 40 fotografie,
a cura di Diego Mormorio, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico –
Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. Organizzazione 4busy , supporto organizzativo
e servizi museali Zètema Progetto Cultura.
Pacanowski non usa post-produzione sulle sue immagini ma agisce sui soggetti prescelti con un
uso straordinario delle fonti luminose e delle aperture di diaframma e con effetti creati da vetri e
superfici riflettenti. In questo modo supera il criterio di verosimiglianza avvicinandosi alla
pittura astratta e le masse di uomini diventano macchie di colore. Osservando le sue fotografie
da una certa distanza si coglie la loro natura figurativa, mentre avvicinandosi ci si immerge in un
alveare di macchie di colore che lasciano l’impressione cromatica.
È, questo, un approccio artisticamente originale e creativamente ricco al tema della religione come
fatto sociale e mediatico. Oggi i momenti di aggregazione religiosa non sono più solo un’esperienza
limitata ai partecipanti, ma si fanno immagini, video, materiali destinati a essere scomposti e
ricomposti nell’universo mediatico globale. Ma, rispetto a un lungo passato in cui la religione
dominava lo spazio pubblico e definiva anche i tempi del lavoro e della festa, oggi si combatte una
battaglia per la visibilità. L’uomo religioso deve lottare per affermare la specificità del messaggio
di cui si fa portatore. In questa sfida, la qualità e il potere delle immagini, la maestosità delle
cerimonie, l’aspetto dell’aggregazione delle masse, la festa collettiva sono delle risorse strategiche
chiave che le grandi religioni monoteiste (in particolare il cristianesimo e l’islamismo) hanno a
disposizione per marcare la loro capacità di differenziarsi dai nuovi culti à la carte e per affermare
la potenza dei numeri giganteschi delle loro schiere di fedeli.
Fotografo per educazione e pittore per vocazione – come scrive il curatore Diego Mormorio
- Andrea Pacanowski conduce la luce per vie traverse, usando tele, colori e molti accorgimenti,
al fine di creare fotografie che vanno al di là dell’ordinarietà della fotografia. Per essere, invece,
scatti poggiati su pitture che sono reti dove vengono intrappolate le immagini al loro passaggio
attraverso l’otturatore della macchina fotografica. Egli è pittore in quanto fotografo e fotografo
in quanto pittore: autore di immagini che non sono né fotografie né pitture, ma metapitture
fotografiche e fotografie metapittoriche. […] Le immagini di Andrea Pacanowski sono il segno di
un’idea poetica dell’esistenza, trasfigurata dal gesto creativo, che ha la forza di portare al di là
dello specchio, dove Alice attende di essere raggiunta.
Sono immagini che vivono nell’incanto originato dalla trasformazione che le cose subiscono
lungo la via del rispecchiamento che, come tutte le vie è, in realtà, sempre e fondamentalmente,
cammino della trasfigurazione. Il mondo, infatti, è momentaneità fisica osservata da un occhio
esso stesso momentaneo, il quale, nella volontà di chi veramente vuole percepire la realtà, aspira
a vedere allo stesso tempo l’eternità e l’attimo. […]
Le immagini che Pacanowski offre al nostro sguardo sono come un fiume che scorre placido e sul
quale scivolano le più variegate ombre. Dobbiamo solo guardarle, accarezzare i colori e sentirci da
essi accarezzati. Tutto il resto è inutile, e forse anche dannoso.
Il catalogo è a cura di Angelo Mellone e Diego Mormorio e raccoglie saggi di: Diego Mormorio,
Critico e Storico della fotografia; Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento di Comunicazione
e Ricerca Sociale Sapienza Università di Roma; Angelo Mellone, giornalista e scrittore, dirigente
di Radio Rai; Mons. Giangiulio Radivo; Omar Camilletti, giornalista e scrittore; Cesare Terracina,
Studioso d'estetica; Julie Kogler, critica d'Arte.
Il 12 aprile alle ore 17.30 presso il Museo di Roma in Trastevere si terrà un incontro dal titolo La
folla e l’esperienza religiosa.
Biografia Andrea Pacanowski nasce a Roma in una famiglia di artisti: padre architetto, zia pittrice
dell’Ecole de Paris, nonna scultrice. Su queste basi costruirà la sua formazione: diplomato al liceo
artistico, inizia la gavetta nello studio di Alberta Tiburzi, fotografa italiana di fama internazionale.
È fotografo di moda da oltre 20 anni. Ha lavorato in Italia e all’estero, specialmente in Canada e
negli Stati Uniti, con collaborazioni editoriali, pubblicazioni e campagne pubblicitarie.
Attualmente vive e lavora a Roma.
Nel 2008, dalla continua sperimentazione e dialogo con le nuove tendenze artistiche originano
un’evoluzione e una ricerca tecnica in cui la fotografia si mescolai alla pittura in un connubio
inedito. Il linguaggio fotografico viene così esasperato fino alla creazione di immagini pittoriche
tridimensionali. Grazie all’utilizzo di una tecnica innovativa, che lascia la fotografia priva di alcun
intervento di post-produzione, l’immagine diventa quadro. Tale tecnica fotografica, già complessa
ed elaborata, è stata ripresa e sviluppata nella sua trasposizione audiovisiva con il valore aggiunto
del movimento, della dinamicità e del suono, in “Acquario”, la video-installazione che ad oggi
riassume la sua carica innovativa artistica e fotografica.
ALL’INFUORI DI ME
La folla e l’esperienza religiosa. Un percorso per immagini
Dal 2 marzo al 22 aprile al Museo di Roma in Trastevere 40 immagini
del fotografo romano Andrea Pacanowski raccontano la dimensione collettiva della religiosità
Sono immagini scattate girando tra le “città sante” delle religioni monoteistiche, che raccontano
la dimensione collettiva della religiosità nell’epoca globale e mediatizzata attraverso
elaborati giochi di riflessi creati prima dello scatto fotografico. Un percorso di ricerca innovativo che
il romano Andrea Pacanowski porta al Museo di Roma in Trastevere dal 2 marzo al 22 aprile con
la mostra All’infuori di me. La folla e l’esperienza religiosa: una selezione di 40 fotografie,
a cura di Diego Mormorio, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico –
Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. Organizzazione 4busy , supporto organizzativo
e servizi museali Zètema Progetto Cultura.
Pacanowski non usa post-produzione sulle sue immagini ma agisce sui soggetti prescelti con un
uso straordinario delle fonti luminose e delle aperture di diaframma e con effetti creati da vetri e
superfici riflettenti. In questo modo supera il criterio di verosimiglianza avvicinandosi alla
pittura astratta e le masse di uomini diventano macchie di colore. Osservando le sue fotografie
da una certa distanza si coglie la loro natura figurativa, mentre avvicinandosi ci si immerge in un
alveare di macchie di colore che lasciano l’impressione cromatica.
È, questo, un approccio artisticamente originale e creativamente ricco al tema della religione come
fatto sociale e mediatico. Oggi i momenti di aggregazione religiosa non sono più solo un’esperienza
limitata ai partecipanti, ma si fanno immagini, video, materiali destinati a essere scomposti e
ricomposti nell’universo mediatico globale. Ma, rispetto a un lungo passato in cui la religione
dominava lo spazio pubblico e definiva anche i tempi del lavoro e della festa, oggi si combatte una
battaglia per la visibilità. L’uomo religioso deve lottare per affermare la specificità del messaggio
di cui si fa portatore. In questa sfida, la qualità e il potere delle immagini, la maestosità delle
cerimonie, l’aspetto dell’aggregazione delle masse, la festa collettiva sono delle risorse strategiche
chiave che le grandi religioni monoteiste (in particolare il cristianesimo e l’islamismo) hanno a
disposizione per marcare la loro capacità di differenziarsi dai nuovi culti à la carte e per affermare
la potenza dei numeri giganteschi delle loro schiere di fedeli.
Fotografo per educazione e pittore per vocazione – come scrive il curatore Diego Mormorio
- Andrea Pacanowski conduce la luce per vie traverse, usando tele, colori e molti accorgimenti,
al fine di creare fotografie che vanno al di là dell’ordinarietà della fotografia. Per essere, invece,
scatti poggiati su pitture che sono reti dove vengono intrappolate le immagini al loro passaggio
attraverso l’otturatore della macchina fotografica. Egli è pittore in quanto fotografo e fotografo
in quanto pittore: autore di immagini che non sono né fotografie né pitture, ma metapitture
fotografiche e fotografie metapittoriche. […] Le immagini di Andrea Pacanowski sono il segno di
un’idea poetica dell’esistenza, trasfigurata dal gesto creativo, che ha la forza di portare al di là
dello specchio, dove Alice attende di essere raggiunta.
Sono immagini che vivono nell’incanto originato dalla trasformazione che le cose subiscono
lungo la via del rispecchiamento che, come tutte le vie è, in realtà, sempre e fondamentalmente,
cammino della trasfigurazione. Il mondo, infatti, è momentaneità fisica osservata da un occhio
esso stesso momentaneo, il quale, nella volontà di chi veramente vuole percepire la realtà, aspira
a vedere allo stesso tempo l’eternità e l’attimo. […]
Le immagini che Pacanowski offre al nostro sguardo sono come un fiume che scorre placido e sul
quale scivolano le più variegate ombre. Dobbiamo solo guardarle, accarezzare i colori e sentirci da
essi accarezzati. Tutto il resto è inutile, e forse anche dannoso.
Il catalogo è a cura di Angelo Mellone e Diego Mormorio e raccoglie saggi di: Diego Mormorio,
Critico e Storico della fotografia; Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento di Comunicazione
e Ricerca Sociale Sapienza Università di Roma; Angelo Mellone, giornalista e scrittore, dirigente
di Radio Rai; Mons. Giangiulio Radivo; Omar Camilletti, giornalista e scrittore; Cesare Terracina,
Studioso d'estetica; Julie Kogler, critica d'Arte.
Il 12 aprile alle ore 17.30 presso il Museo di Roma in Trastevere si terrà un incontro dal titolo La
folla e l’esperienza religiosa.
Biografia Andrea Pacanowski nasce a Roma in una famiglia di artisti: padre architetto, zia pittrice
dell’Ecole de Paris, nonna scultrice. Su queste basi costruirà la sua formazione: diplomato al liceo
artistico, inizia la gavetta nello studio di Alberta Tiburzi, fotografa italiana di fama internazionale.
È fotografo di moda da oltre 20 anni. Ha lavorato in Italia e all’estero, specialmente in Canada e
negli Stati Uniti, con collaborazioni editoriali, pubblicazioni e campagne pubblicitarie.
Attualmente vive e lavora a Roma.
Nel 2008, dalla continua sperimentazione e dialogo con le nuove tendenze artistiche originano
un’evoluzione e una ricerca tecnica in cui la fotografia si mescolai alla pittura in un connubio
inedito. Il linguaggio fotografico viene così esasperato fino alla creazione di immagini pittoriche
tridimensionali. Grazie all’utilizzo di una tecnica innovativa, che lascia la fotografia priva di alcun
intervento di post-produzione, l’immagine diventa quadro. Tale tecnica fotografica, già complessa
ed elaborata, è stata ripresa e sviluppata nella sua trasposizione audiovisiva con il valore aggiunto
del movimento, della dinamicità e del suono, in “Acquario”, la video-installazione che ad oggi
riassume la sua carica innovativa artistica e fotografica.
01
marzo 2012
Andrea Pacanowski – All’infuori di me
Dal primo marzo al 22 aprile 2012
fotografia
Location
MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Biglietti
€ 6,50 intero, € 5,50 ridotto; gratuito per le categorie previste
dalla tariffazione vigente
Orario di apertura
Martedì-domenica 10.00-20. La Biglietteria chiude un’ora prima
Vernissage
1 Marzo 2012, ore 18
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore