La curatrice, Francesca Giovanelli, presenta così il progetto:
«Si tratta di trentasei immagini, scattate in analogico e stampate con procedure digitali su supporti di diverse tipologie e formati a comporre un percorso visivo, articolato e coerente, in cui l’osservatore attento e sensibile riconosce scorci e vedute del comprensorio spezzino, dal mare all’entroterra. Andrea Piotto non propone luoghi-simbolo, ma personali e libere interpretazioni di un paesaggio mutevole, talvolta vere e proprie apparizioni che si sovrappongono, compenetrandosi. Da qui la scelta del titolo, che contiene un esplicito riferimento sia alla modalità di lavoro con macchine fotogra che a pellicola, sia alla duplice esposizione, nonché al prevalere del formato quadrato negli scatti presenti in mostra e nella generale impostazione compositiva dell’allestimento».