Si apre a Jesi (An), il 1 dicembre 2008 ore 18,00, a Palazzo dei Convegni, la personale di pittura di Andrea Silicati. La mostra, organizzata con il patrocinio del Comune di Jesi, Assessorato alla Cultura e Circoscrizione Jesi centro, a cura di Roberto Gigli, rimarrà aperta fino al 7 dicembre.


Il giorno 3 dicembre, alle ore 18,00, nello stesso spazio espositivo della mostra, si terrà un interessante incontro dibattito con lo stesso titolo “Jesi, la città molteplice” che amplierà da altri punti di vista la ricerca dell’artista.

L’incontro, rivolto a tutti i cittadini, proporrà una stimolante rilettura dei luoghi e degli spazi della città. Interverranno sul tema, lo stesso Andrea Silicati, che illustrerà l’opera e la sua ricerca artistica, l’architetto Stefano Santini, che proporrà un collage di punti di vista di artisti e architetti sulla città a partire da fine Ottocento. Infine il professor Antonio Ramini affronterà l’argomento attraverso la storia di personaggi illustri e di potenti famiglie presenti a Jesi, che nel vivere o nell’imporre il proprio sviluppo, hanno evidentemente determinato anche quello economico, culturale e sociale della città nelle diverse epoche.

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“Jesi, la città molteplice” è una stimolante raccolta di opere frutto della ricerca dello jesino Silicati.

Un omaggio rivolto alla propria città e alle proprie radici.


La mano e la sensibilità dell'artista, attraverso tecnica e materiali misti, restituiscono con una matrice realistica e uno stile fedele e attento, gli elementi costitutivi e vitali, le forme, la storia ricca, intensamente vissuta e stratificata della città.


La mostra è realizzata con opere di diversa tecnica e tema.

La città viene osservata e ridipinta con occhi nuovi da Silicati, che realizza opere il cui formato è un multiplo o sottomultiplo dell'unità di misura collocata nel Cinquecento nella facciata di Palazzo della Signoria. Vengono trattati diversi temi, poiché diversi sono i modi di vivere i propri luoghi e di immaginarli.


“Jesi la città molteplice” è l’espressione nuova di un suo abitante che vive, sente, trasmette, ama la propria realtà e chi ha contribuito a crearla in un’osmosi cercata, praticata, trasfusa in immagine quotidiana, restituita dall’artista (volutamente imploso in una piccola realtà di provincia) attraverso il riemergere di un’energia creativa di rara efficacia.


L’opera di Silicati ridisegna i nostri paesaggi usuali, superandoli. Preconcetti o reali contraddizioni tra vecchio e nuovo, tra volumi architettonici storici e strutture moderne, icone di nuove esigenze abitative e commerciali, non sono l’increscioso o il provocatorio esasperato ostacolo al bello ma lo stimolo primario per l’artista.


Le radici restano il terreno di partenza di questo vissuto che diviene colore. Colore che scivola consapevole: il rosso verso il magenta, il giallo carico specchio del blu del cielo verso il limone, mentre il binomio forma/contenuto si rivela immediatamente riconoscibile, ma sempre nuovo e fresco, a volte spiazzante e giocoso, a volte sospeso, spesso familiare, ma mai visto così