Andrey Bartenev e' un artista, performer, designer, icona di stile, curatore e autore.
Tutto nella sua storia, nel suo lavoro e nel suo personaggio e' ricco di fascino, a partire dal suo luogo di nascita, Noriskl, Circolo Artico, una delle localita' abitate piu' a Nord del pianeta.
La produzione di questo artista non si puo' raccontare in poche righe, e' infatti talmente ampio il suo raggio di azione, che ogni definizione risulterebbe errata o riduttiva. Invece e' semplice dire cio' che la sua arte non e': di certo le opere e le performances di Andrey non si riconoscono nella tendenza che negli ultimi anni sta caratterizzando la produzione artistica russa, ovvero quella di allinearsi parametri occidentali qui ormai metabolizzati, che troppo spesso riducono l'opera a semplice prodotto per fiere, gallerie ed aste.
La ricerca di Andrey e', fortunatamente, andata oltre, o tornata indietro, a seconda del punto di vista, perche' al centro delle sue creazioni c'e' sempre un'idea, un messaggio, una lezione, mascherata dai colori sgargianti dei suoi costumi o dei suoi outfits, racchiusa in scatole luminose e collages talmente pop da essere piu' pop del pop. La mente lucida e acutissima di Andrey Bartenev sa cogliere gioie e dolori del mondo contemporaneo e ce li serve alla sua maniera, ovvero abbagliandoci e trascinandoci in un'avventura caleidoscopica che ci lascia storditi, ma che ci offre, se sappiamo coglierli, numerosi e stimolanti spunti di riflessione.
Andrey Bartenev, dopo il grande successo di "Connection lost, a field of lonely hearts", l'installazione presentata nel padiglione Russia durante la 52ª Biennale di Venezia, torna in Italia per la sua prima personale, un'occasione imperdibile per approfondire la conscenza con il lavoro di questo artista le cui mostre e perfomances hanno conquistato un posto di rilievo nel cuore del pubblico internazionale.