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Andy Warhol – Ritratti
La mostra “Ritratti”, a cura di Gino Rossi, propone una selezione di serigrafie, per la prima volta a Roma e tutti pezzi unici, autenticate dalla Fondazione Andy Warhol
Comunicato stampa
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“Per essere un buon soggetto [per un articolo di giornale] bisogna fare qualcosa di diverso come sposarsi e avere un paio di bambini o prendere un po’ di droga o perdere qualche migliaio di dollari o morire”. Questo uno degli aforismi mai scritti di Andy Warhol, icona dei tempi moderni. E’ l’artista di cui si è più detto, criticato e chiacchierato e che più di ogni altro ha influenzato e cambiato il corso dell’arte nella seconda metà del secolo, tanto con la sua opera pittorica e cinematografica quanto con il suo stile di vita libero e spregiudicato. Non è un caso se ancora oggi intorno a Warhol gravita un mondo composto da prestigiose istituzioni e fondazioni, importanti musei, collezionisti internazionali, critici d’arte e aste battute nelle più prestigiose case d’aste del mondo.
Mercoledì 21 febbraio con la personale “Ritratti” la galleria Margutta 102 celebra a Roma la scomparsa di Andy Warhol. Venti anni fa, in seguito a un intervento chirurgico, moriva all’età di 59 anni il guru della Pop Art. Era il 22 febbraio 1987 e il protagonista indiscusso dell'arte americana degli ultimi decenni lasciava un vuoto profondo.
La genialità di Andy Warhol è stata costruire in maniera abilmente attenta una nuova identità intorno al concetto di artista, da intendersi come macchina di produzione seriale, che ripete all’infinito ogni operazione. Warhol sosteneva che “la ripetizione aumenta la reputazione” e che “la vita è una serie di immagini che cambiano solo nel modo di ripetersi”, questo per dire che nella realtà la ripetizione non esiste e tutto ciò che guardiamo è degno della nostra attenzione.
La mostra “Ritratti”, a cura di Gino Rossi, propone una selezione di serigrafie, per la prima volta a Roma e tutti pezzi unici, autenticate dalla Fondazione Andy Warhol.
I ritratti, stile copertina di Vogue, raffigurano personaggi più insoliti, ma non per questo meno interessanti, rispetto alle più abusate Marilyn, Jackie Kennedy, Liz Taylor o ancora ai volti celebri di quella mondanità newyorkese fin troppo conosciuta. Primo fra tutti il ritratto di Enzo Cucchi (1978), esponente della Transavanguardia italiana; quindi i ritratti di Jacques Bellini “Dandy” (1978), Renèe Rauschenbusch (1979), Jean Paul Barbier (1980), Mildred Sheel (1980) e Karen Kain (1981).
Negli anni Settanta e Ottanta Andy Warhol era già considerato uno dei ritrattisti più importanti della scena americana. Tra i suoi committenti si trovavano politici, industriali, attori, stilisti di moda, modelle e atleti.
Considerata la sua attenzione per tutti gli aspetti della società dei consumi di massa non ci si deve aspettare un tipo di ritratto intimista e psicologico, quanto la trasposizione visiva di un volto in posa pronto per essere divorato dalla curiosità dei mass media e del pubblico. Erano gli stessi committenti che fornivano a Warhol le fotografie dalle quali veniva fatto il ritratto e l’intervento dell’artista era ridotto il più possibile, come diceva Warhol stesso “il massimo del prodotto con il minimo di soggettività”. Questa qualità dell’immagine che rinuncia all’approfondimento psicologico è evidente nella frontalità perentoria del ritratto di Paul Barbier, nell’eleganza fredda di Karen Kain, nella sottigliezza della linea che disegna il volto di Jacques Bellini.
La mostra propone inoltre la serigrafia “Querelle” (1982), locandina realizzata da Warhol per l’ultimo film di R. W. Fassbinder “Querelle de Brest” del 1982, e le nature morte “Shoes” (1980) e “Fish” (1983).
Affiancano la mostra sette fotografie a tiratura limitata di Fabrizio Garghetti scattate il 22 gennaio 1987, un mese prima della morte improvvisa di Warhol, durante l’inaugurazione della mostra “Ultima Cena” (“Last Supper”) di Warhol, svoltasi a Milano presso Palazzo delle Stelline.
La Margutta 102 offre, a Roma, la possibilità non solo di ammirare, ma anche di acquistare le opere dell’artista che nel 2005, secondo la classifica di Artprice, è risultato secondo come fatturato solo a Pablo Ricasso.
Proprio due settimane fa a Londra, nelle aste di Sotheby’s e Christie’s, i quadri di Andy Warhol hanno avuto un apprezzamento sopra ogni aspettativa. Alcune opere dell’artista di Pittsburgh sono state battute a prezzi molto elevati. Un ritratto di Brigitte Bardot del 1974 stimato tra i 2 e i 3 milioni di euro è stato aggiudicato per 8,1 milioni. La serigrafia ‘Tre donne’ è stata battuta a 6 milioni di euro. Cento euro spesi nel ’97 su una sua opera valevano, nell’ottobre scorso, in media 350.
L’apertura della mostra “Ritratti” si terrà in Via Margutta 102 alle ore 18,00, quindi ci si sposterà in Via Margutta 3 dove saranno presentate le fotografie e i video di Fabrizio Garghetti, successivamente si assisterà alla performance “Tableaux Vivantes” di Jasmine Emanuela May & Paul Lahmiesc. Seguirà un aperitivo con degustazione di vino nobile di Montepulciano e prodotti della zona. La serata si concluderà con una cena ad inviti presso il RistorArte di Via Margutta 118. Presso il RistorArte saranno esposti i lavori dell’artista Gisella Gatto dal titolo “Aforismi di Andy Warhol”.
Mercoledì 21 febbraio con la personale “Ritratti” la galleria Margutta 102 celebra a Roma la scomparsa di Andy Warhol. Venti anni fa, in seguito a un intervento chirurgico, moriva all’età di 59 anni il guru della Pop Art. Era il 22 febbraio 1987 e il protagonista indiscusso dell'arte americana degli ultimi decenni lasciava un vuoto profondo.
La genialità di Andy Warhol è stata costruire in maniera abilmente attenta una nuova identità intorno al concetto di artista, da intendersi come macchina di produzione seriale, che ripete all’infinito ogni operazione. Warhol sosteneva che “la ripetizione aumenta la reputazione” e che “la vita è una serie di immagini che cambiano solo nel modo di ripetersi”, questo per dire che nella realtà la ripetizione non esiste e tutto ciò che guardiamo è degno della nostra attenzione.
La mostra “Ritratti”, a cura di Gino Rossi, propone una selezione di serigrafie, per la prima volta a Roma e tutti pezzi unici, autenticate dalla Fondazione Andy Warhol.
I ritratti, stile copertina di Vogue, raffigurano personaggi più insoliti, ma non per questo meno interessanti, rispetto alle più abusate Marilyn, Jackie Kennedy, Liz Taylor o ancora ai volti celebri di quella mondanità newyorkese fin troppo conosciuta. Primo fra tutti il ritratto di Enzo Cucchi (1978), esponente della Transavanguardia italiana; quindi i ritratti di Jacques Bellini “Dandy” (1978), Renèe Rauschenbusch (1979), Jean Paul Barbier (1980), Mildred Sheel (1980) e Karen Kain (1981).
Negli anni Settanta e Ottanta Andy Warhol era già considerato uno dei ritrattisti più importanti della scena americana. Tra i suoi committenti si trovavano politici, industriali, attori, stilisti di moda, modelle e atleti.
Considerata la sua attenzione per tutti gli aspetti della società dei consumi di massa non ci si deve aspettare un tipo di ritratto intimista e psicologico, quanto la trasposizione visiva di un volto in posa pronto per essere divorato dalla curiosità dei mass media e del pubblico. Erano gli stessi committenti che fornivano a Warhol le fotografie dalle quali veniva fatto il ritratto e l’intervento dell’artista era ridotto il più possibile, come diceva Warhol stesso “il massimo del prodotto con il minimo di soggettività”. Questa qualità dell’immagine che rinuncia all’approfondimento psicologico è evidente nella frontalità perentoria del ritratto di Paul Barbier, nell’eleganza fredda di Karen Kain, nella sottigliezza della linea che disegna il volto di Jacques Bellini.
La mostra propone inoltre la serigrafia “Querelle” (1982), locandina realizzata da Warhol per l’ultimo film di R. W. Fassbinder “Querelle de Brest” del 1982, e le nature morte “Shoes” (1980) e “Fish” (1983).
Affiancano la mostra sette fotografie a tiratura limitata di Fabrizio Garghetti scattate il 22 gennaio 1987, un mese prima della morte improvvisa di Warhol, durante l’inaugurazione della mostra “Ultima Cena” (“Last Supper”) di Warhol, svoltasi a Milano presso Palazzo delle Stelline.
La Margutta 102 offre, a Roma, la possibilità non solo di ammirare, ma anche di acquistare le opere dell’artista che nel 2005, secondo la classifica di Artprice, è risultato secondo come fatturato solo a Pablo Ricasso.
Proprio due settimane fa a Londra, nelle aste di Sotheby’s e Christie’s, i quadri di Andy Warhol hanno avuto un apprezzamento sopra ogni aspettativa. Alcune opere dell’artista di Pittsburgh sono state battute a prezzi molto elevati. Un ritratto di Brigitte Bardot del 1974 stimato tra i 2 e i 3 milioni di euro è stato aggiudicato per 8,1 milioni. La serigrafia ‘Tre donne’ è stata battuta a 6 milioni di euro. Cento euro spesi nel ’97 su una sua opera valevano, nell’ottobre scorso, in media 350.
L’apertura della mostra “Ritratti” si terrà in Via Margutta 102 alle ore 18,00, quindi ci si sposterà in Via Margutta 3 dove saranno presentate le fotografie e i video di Fabrizio Garghetti, successivamente si assisterà alla performance “Tableaux Vivantes” di Jasmine Emanuela May & Paul Lahmiesc. Seguirà un aperitivo con degustazione di vino nobile di Montepulciano e prodotti della zona. La serata si concluderà con una cena ad inviti presso il RistorArte di Via Margutta 118. Presso il RistorArte saranno esposti i lavori dell’artista Gisella Gatto dal titolo “Aforismi di Andy Warhol”.
21
febbraio 2007
Andy Warhol – Ritratti
Dal 21 febbraio al 21 marzo 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARGUTTA 102
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 15.30 - 20
Vernissage
21 Febbraio 2007, ore 18.30
Autore
Curatore