Andy Warhol. Un mito americano

La mostra, che è accompagnata da un catalogo con testi di Achille Bonito Oliva e Ada Masoero, edito da Mazzotta, costituisce un esauriente omaggio al personaggio Andrew Warhola (Pittsburgh 1928-New York 1987) che divenne, per una voluta abbreviazione del nome, lo yankee Andy Warhol, il grande vate della società dei consumi americana degli anni Sessanta. Società della massificazione e della produzione in serie, che sono le prerogative stesse del lavoro dell’artista, per lo più incentrato sulla serigrafia. Il consumo frenetico di immagini coinvolge infatti anche l’arte la quale, tuttavia, pur emulandone le leggi, riesce ad evidenziare i meccanismi di ricezione passiva. Immagini positive della pubblicità o negative della cronaca vengono decontestualizzate e ricreate da Warhol con interventi di colore abbagliante e si presentano allo spettatore con prepotente allegria e sottile inquietudine.
L’opera grafica di Warhol assume un’importanza decisiva all’interno della sua produzione a partire dall’inizio degli anni Sessanta, quando l’artista adotta la tecnica serigrafica. Ma in questo modo Warhol diventa anche il più autentico rappresentante della pop art, con scelte che mirano dritto al cuore dell’immaginario collettivo. Dal barattolo della Campbell’s Soup, che è parte del vissuto quotidiano di ogni americano, al volto di Marilyn Monroe, incarnazione del sogno e dell’ideale femminile del grande pubblico, imposto anch’esso ai media, al pari di ogni altro prodotto commerciale

 
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Andy Warhol. Un mito americano

Fino al 29 giugno 2003
Location
PALAZZO MARTINENGO
Brescia, Via Dei Musei, 30, (Brescia)
Orario di apertura
9.30 – 19.30 ch lun

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