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Anette Haas – Am fenster. C’è qualcuno in casa?
Le attività espositive realizzate alla Fenestella invitano a scoprire l’arte contemporanea tra le antiche strutture del centro storico
Comunicato stampa
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"C'è qualcuno alla finestra?"
Le attività espositive realizzate alla Fenestella invitano a scoprire l’arte contemporanea tra le antiche strutture del centro storico. Sotto il “profferlo” spellano, le installazioni inducono il passante a riflettere sui numerosi rapporti tra privacy, esibizionismo e voyeurismo culturale che si manifestano nel sistema dell’arte. Attratto e curioso il passante indugia, sbircia attraverso la Fenestella entro la volta a botte appena visibile, si sofferma a osservare. I visitatori più affezionati sanno che ivi è posta in mostra una privacy, anche la loro in realtà, e al gioco esibizionistico partecipano volentieri.
Anche quando l’abitazione è chiusa, essendo casa di weekend, è possibile vedere le opere dalla Fenestella illuminata. Alcuni artisti hanno enfatizzato tale difficoltà di visitazione occultando la finestra: “non c’è nessuno in casa…”. Altri artisti hanno tentato animazioni con l’uso di specchi, ventilazioni, lampade intermittenti, frammentazioni, in un inconscio desiderio di rendere la volta più frequentata: “in casa c’è qualcuno…”. Alcuni interventi hanno accentuato l’effetto di vissuto con l’uso del sonoro, e la notte fonda del vicolo è stata trasformata nel garrulo mattino di un bosco luminoso, accanto alle cascate, per la meraviglia dei passanti: “che ci sarà mai oggi in casa…?”
Anette Haas è rimasta colpita dalle cicliche trasformazioni della Fenestella, dal suo incessante spegnersi/rianimarsi. Haas studia con rigore le trasformazioni cicliche spazio-temporali, da quelle subitanee alle più lente. Anette vive a Berlino. A Roma come borsista dell’Accademia tedesca, ha studiato le evoluzioni interminabili degli uccelli sulla città, i voli degli stormi al loro ritiro serale, quando in pochi secondi evolvono in configurazioni affascinanti. Le opere di Haas sono spesso strutture di cera che variano sotto l’azione della forza di gravità, della temperatura, della pressione. I cicli modificativi ricordano la crosta terrestre con gli sfaldamenti subiti nei milioni di secoli. Anette Haas paragona il tutto alle modificazioni psicologiche superficiali o profonde, lente o violente, indotte da pochi segnali appena percepiti o sotto il limite di soglia: luci, colori, silhouette. Così parla della sua installazione: “… nascono delle ombre, che fanno riconoscere il contorno d’ una persona. A loro si aggiungono le ombre prodotte dai visitatori della Wunderkammern appena essi, coscientemente o inconsciamente, ne attraversano il raggio di luce […] Ombre reali, ombre fotografate? C’è veramente qualcuno a casa? Ci sta veramente qualcuno alla finestra?”
Franco Ottavianelli
Le attività espositive realizzate alla Fenestella invitano a scoprire l’arte contemporanea tra le antiche strutture del centro storico. Sotto il “profferlo” spellano, le installazioni inducono il passante a riflettere sui numerosi rapporti tra privacy, esibizionismo e voyeurismo culturale che si manifestano nel sistema dell’arte. Attratto e curioso il passante indugia, sbircia attraverso la Fenestella entro la volta a botte appena visibile, si sofferma a osservare. I visitatori più affezionati sanno che ivi è posta in mostra una privacy, anche la loro in realtà, e al gioco esibizionistico partecipano volentieri.
Anche quando l’abitazione è chiusa, essendo casa di weekend, è possibile vedere le opere dalla Fenestella illuminata. Alcuni artisti hanno enfatizzato tale difficoltà di visitazione occultando la finestra: “non c’è nessuno in casa…”. Altri artisti hanno tentato animazioni con l’uso di specchi, ventilazioni, lampade intermittenti, frammentazioni, in un inconscio desiderio di rendere la volta più frequentata: “in casa c’è qualcuno…”. Alcuni interventi hanno accentuato l’effetto di vissuto con l’uso del sonoro, e la notte fonda del vicolo è stata trasformata nel garrulo mattino di un bosco luminoso, accanto alle cascate, per la meraviglia dei passanti: “che ci sarà mai oggi in casa…?”
Anette Haas è rimasta colpita dalle cicliche trasformazioni della Fenestella, dal suo incessante spegnersi/rianimarsi. Haas studia con rigore le trasformazioni cicliche spazio-temporali, da quelle subitanee alle più lente. Anette vive a Berlino. A Roma come borsista dell’Accademia tedesca, ha studiato le evoluzioni interminabili degli uccelli sulla città, i voli degli stormi al loro ritiro serale, quando in pochi secondi evolvono in configurazioni affascinanti. Le opere di Haas sono spesso strutture di cera che variano sotto l’azione della forza di gravità, della temperatura, della pressione. I cicli modificativi ricordano la crosta terrestre con gli sfaldamenti subiti nei milioni di secoli. Anette Haas paragona il tutto alle modificazioni psicologiche superficiali o profonde, lente o violente, indotte da pochi segnali appena percepiti o sotto il limite di soglia: luci, colori, silhouette. Così parla della sua installazione: “… nascono delle ombre, che fanno riconoscere il contorno d’ una persona. A loro si aggiungono le ombre prodotte dai visitatori della Wunderkammern appena essi, coscientemente o inconsciamente, ne attraversano il raggio di luce […] Ombre reali, ombre fotografate? C’è veramente qualcuno a casa? Ci sta veramente qualcuno alla finestra?”
Franco Ottavianelli
04
giugno 2005
Anette Haas – Am fenster. C’è qualcuno in casa?
Dal 04 giugno al 23 luglio 2005
arte contemporanea
Location
WUNDERKAMMERN [Spello]
Spello, Piazza Delle Foglie III, 2, (Perugia)
Spello, Piazza Delle Foglie III, 2, (Perugia)
Vernissage
4 Giugno 2005, ore 15
Sito web
www.anette-haas.de
Autore