Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Angelo Muriotto – riflessi|oni
Autodidatta ed interessato alle sperimentazioni, profondo ed appassionato conoscitore della storia dell’arte del Novecento, l’artista dà vita a personali esperienze artistiche legate allo studio dei materiali e alle loro infinite combinazioni, ottenendo risultati la cui bellezza estetica rimanda direttamente ed inevitabilmente a più alti e concettuali livelli di fruizione e di analisi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Angelo Muriotto
riflessi|oni
a cura di
Gaetano Salerno e Telemaco Rendine
Riapre sabato 03 dicembre 2011 il nuovo spazio espositivo Box.e Gallery di Mestre (Via
Caneve 73/b), con la mostra riflessi|oni, personale dell’artista Angelo Muriotto.
Lo spazio espositivo nasce dalla collaborazione tra la FONDAZIONE CULTURALE
ARTEVISION di Torino, presente da qualche tempo in città e SEGNOPERENNE, agenzia di
organizzazione e promozione eventi culturali, da anni attiva sul territorio veneziano.
Dopo la mostra inaugurale del pittore Fabrizio Vatta (Anime e Corpi, novembre 2011), il
mese di dicembre sarà dedicato all’artista Angelo Muriotto, foggiano di nascita ma da sempre
residente ed attivo in provincia di Venezia.
Autodidatta ed interessato alle sperimentazioni, profondo ed appassionato conoscitore della
storia dell’arte del Novecento, l’artista dà vita a personali esperienze artistiche legate allo
studio dei materiali e alle loro infinite combinazioni, ottenendo risultati la cui bellezza estetica
rimanda direttamente ed inevitabilmente a più alti e concettuali livelli di fruizione e di analisi.
Il percorso che conduce Angelo Muriotto alla realizzazione delle opere qui esposte (una
selezione di piccolo e medio formato a testimonianza di una produzione in fieri copiosa ed
articolata, frutto di un’applicazione giornaliera condotta con curiosità e creatività) nasce
recentemente, nel 2010, con la realizzazione di sculture dal sapore volutamente kitsch,
ottenute dall’assemblaggio di sagome di plexiglass sulle quali vengono collocati oggetti di
vetro “ritrovati” in magazzino (elefantini, fiori, pesci, gatti, etc.); il tutto terminato poi con
l’aggiunta di sfere di varie dimensioni, canne di vetro e specchi.
Successivamente inizia ad utilizzare pannelli in compensato come supporto (alla stregua
di tele pittoriche) sui quali posiziona parallelepipedi dipinti usando colori primari, sassi,
canne di vetro ed altri elementi di recupero o riutilizzati in un nuovo ed inusuale contesto
applicativo. La sperimentazione continua poi con l’utilizzo di altri materiali quali la fibra di
carbonio abbinata a sagome di lamiera di acciaio inox.
Più recente invece l’intromissione di specchi nel lavoro dell’artista (intesi, in alcuni casi,
come cornici dei nuovi lavori), granulato e canne di vetro (divenuto ormai refrain del lavoro
dell’artista), lamiere di alluminio forate e bugnate antisdrucciolo (successivamente brillantate
o verniciate a polveri), per approdare infine alle lamiere di rame antichizzate con diversi
mordenti e lavorate a bulino.
Fedele a materiali estrapolati dai loro contesti abituali e più evidenti, riproposti nella loro
integrità – acutizzandone addirittura la bellezza intrinseca – l’artista ha realizzato ad oggi più
di cento lavori, ciascuno allusivo di un pensiero o di uno stato dell’essere, ciascuno corredato
da una cortina di canne di vetro colorate che frapponendosi tra l’osservatore e l’opera diventa
talvolta elemento disturbante, più spesso momento riflessivo sull’opera stessa. Dice a tal
proposito Angelo Muriotto che “le canne di vetro amovibili consentono a chi guarda l’opera di
interagire con essa, avendo la facoltà di limitarne il numero o di eliminarle completamente. La
doppia faccia del quadro può dunque suggerire riflessioni sulla concezione che ciascuno ha del
sé in relazione a come gli altri lo vedono o la percepiscono”.
Fondamentale dunque nel percorso artistico ed espressivo di Angelo Muriotto la ricerca,
condotta nel solco della luce e dello spazio sfruttando (e pilotando) abilmente, come un pittore
dirige le possibilità espressive dei pigmenti, i riflessi e le trasparenze che la materia vitrea
consente di ottenere, fino ai massimi livelli di luminosità.
Superata la prima e immediata lettura dell’opera, il passaggio ad implicazioni più profonde
da scorgere oltre la raffinata bellezze delle lucenti superfici, è dunque breve quanto
necessario, evidenziando uno scarto diretto dal mondo delle cose al mondo delle idee, laddove
il fare è attività successiva e secondaria al pensare, l’agire conseguenza diretta del riflettere.
Nella disarmonia dei materiali all’armonia della loro ricomposizione, nella forma illogica di
un linguaggio privo di grammatica all’equilibrio dell’atto assemblativo dell’ordine ricostituito
Angelo Muriotto intravede e persegue principi di ordine e di euritmia, “espressione pura al di
là della rappresentazione stessa”.
Muovendo dalla lezione avanguardista di Mondrian e di Malevič e trovando poi
nell’astrattismo geometrico i propri codici di riferimento, l’artista racchiude nelle sue
creazioni logiche costruttive e principi creazionistici che riportano nell’opera i rigorosi
percorsi mentali di un pensiero primordiale. Le ossature portanti, date dall’intersecarsi
blando e razionale di linee verticali, orizzontali e oblique, sfalsano ripetutamente i piani
compositivi, concedendo consistenza tridimensionale ad un vocabolario in cui le scansioni
cromatiche si alternano ritmicamente ai vuoti di materia, in cui la bellezza, concetto fluido e in
divenire, tradotto da segni grafici vibratili e musicali sull’asse delle ascisse e delle ordinate, è
pura essenza luminescente e metaforica.
La forma acquista consistenza, il riflesso dell’oggetto diventa riflessione sull’oggetto,
espandendone le volumetrie nello spazio, oltre la piattezza pittorica – complice il gioco dei
riverberi – per suggerire inaspettati copioni narrativi ermetici basati sui contrasti locali di
colori primari e dei loro complementari, sui ritmi spezzati degli oggetti e delle loro tonalità
che invadono aree pure ed inviolabili, determinando azioni intellettuali complesse, di pensiero
e di parola.
Nell’intensa parabola artistica di Angelo Muriotto, superato il labile confine tra generi
artistici, ogni azione serba il fascino empirico della scoperta, la ricerca e l’utilizzo di materiali
sempre nuovi traducono la freschezza di intuizioni espressive che individuano la bellezza nel
materiale stesso, travalicando la sfera del decorativismo, fino a riempire ogni contenitore
di luci e di emozioni e a riscoprire, nei nostri occhi riflessi dalle sue superfici specchianti, il
rapporto biunivoco che imprescindibilmente lega l’arte alla vita.
La mostra sarà visitabile fino al 17 dicembre 2011, da lunedì a sabato, secondo gli orari di
apertura dello spazio espositivo o su appuntamento (vedi scheda evento).
L’attività di Box.e Gallery proseguirà poi con una serie di appuntamenti monografici dedicati
ad artisti locali e ad artisti ospitati all’interno di un intenso programma di scambi culturali
con altre realtà culturali, italiane ed estere.
Nella giornata di sabato 03 dicembre 2011, in occasione della riapertura dello spazio
espositivo, vi aspettiamo dalle ore 15.30 alle ore 19.30 per un brindisi e per conoscere le opere
di Angelo Muriotto, presente in galleria dalle 17.30 in poi.
SCHEDA EVENTO
artista: Angelo Muriotto
titolo: riflessi|oni
a cura di: Gaetano Salerno e Telemaco Rendine
apertura
sabato 03 dicembre 2011, ore 15.30 – 19.30
da sabato 03 dicembre a sabato 17 dicembre 2011
lunedì | sabato 15.30 – 19.30
altri orari su appuntamento
dove
box.e gallery
Via Caneve 73/b
Mestre | Venezia
ingresso libero
organizzazione, comunicazione e allestimento
Fondazione Artèvision
Segnoperenne
www.segnoperenne.it | info@segnoperenne.it | +39 348 54 43 851
www.artevision.it | info@artevision.it | +39 347 17 20 819
box.e-gallery@libero.it
riflessi|oni
a cura di
Gaetano Salerno e Telemaco Rendine
Riapre sabato 03 dicembre 2011 il nuovo spazio espositivo Box.e Gallery di Mestre (Via
Caneve 73/b), con la mostra riflessi|oni, personale dell’artista Angelo Muriotto.
Lo spazio espositivo nasce dalla collaborazione tra la FONDAZIONE CULTURALE
ARTEVISION di Torino, presente da qualche tempo in città e SEGNOPERENNE, agenzia di
organizzazione e promozione eventi culturali, da anni attiva sul territorio veneziano.
Dopo la mostra inaugurale del pittore Fabrizio Vatta (Anime e Corpi, novembre 2011), il
mese di dicembre sarà dedicato all’artista Angelo Muriotto, foggiano di nascita ma da sempre
residente ed attivo in provincia di Venezia.
Autodidatta ed interessato alle sperimentazioni, profondo ed appassionato conoscitore della
storia dell’arte del Novecento, l’artista dà vita a personali esperienze artistiche legate allo
studio dei materiali e alle loro infinite combinazioni, ottenendo risultati la cui bellezza estetica
rimanda direttamente ed inevitabilmente a più alti e concettuali livelli di fruizione e di analisi.
Il percorso che conduce Angelo Muriotto alla realizzazione delle opere qui esposte (una
selezione di piccolo e medio formato a testimonianza di una produzione in fieri copiosa ed
articolata, frutto di un’applicazione giornaliera condotta con curiosità e creatività) nasce
recentemente, nel 2010, con la realizzazione di sculture dal sapore volutamente kitsch,
ottenute dall’assemblaggio di sagome di plexiglass sulle quali vengono collocati oggetti di
vetro “ritrovati” in magazzino (elefantini, fiori, pesci, gatti, etc.); il tutto terminato poi con
l’aggiunta di sfere di varie dimensioni, canne di vetro e specchi.
Successivamente inizia ad utilizzare pannelli in compensato come supporto (alla stregua
di tele pittoriche) sui quali posiziona parallelepipedi dipinti usando colori primari, sassi,
canne di vetro ed altri elementi di recupero o riutilizzati in un nuovo ed inusuale contesto
applicativo. La sperimentazione continua poi con l’utilizzo di altri materiali quali la fibra di
carbonio abbinata a sagome di lamiera di acciaio inox.
Più recente invece l’intromissione di specchi nel lavoro dell’artista (intesi, in alcuni casi,
come cornici dei nuovi lavori), granulato e canne di vetro (divenuto ormai refrain del lavoro
dell’artista), lamiere di alluminio forate e bugnate antisdrucciolo (successivamente brillantate
o verniciate a polveri), per approdare infine alle lamiere di rame antichizzate con diversi
mordenti e lavorate a bulino.
Fedele a materiali estrapolati dai loro contesti abituali e più evidenti, riproposti nella loro
integrità – acutizzandone addirittura la bellezza intrinseca – l’artista ha realizzato ad oggi più
di cento lavori, ciascuno allusivo di un pensiero o di uno stato dell’essere, ciascuno corredato
da una cortina di canne di vetro colorate che frapponendosi tra l’osservatore e l’opera diventa
talvolta elemento disturbante, più spesso momento riflessivo sull’opera stessa. Dice a tal
proposito Angelo Muriotto che “le canne di vetro amovibili consentono a chi guarda l’opera di
interagire con essa, avendo la facoltà di limitarne il numero o di eliminarle completamente. La
doppia faccia del quadro può dunque suggerire riflessioni sulla concezione che ciascuno ha del
sé in relazione a come gli altri lo vedono o la percepiscono”.
Fondamentale dunque nel percorso artistico ed espressivo di Angelo Muriotto la ricerca,
condotta nel solco della luce e dello spazio sfruttando (e pilotando) abilmente, come un pittore
dirige le possibilità espressive dei pigmenti, i riflessi e le trasparenze che la materia vitrea
consente di ottenere, fino ai massimi livelli di luminosità.
Superata la prima e immediata lettura dell’opera, il passaggio ad implicazioni più profonde
da scorgere oltre la raffinata bellezze delle lucenti superfici, è dunque breve quanto
necessario, evidenziando uno scarto diretto dal mondo delle cose al mondo delle idee, laddove
il fare è attività successiva e secondaria al pensare, l’agire conseguenza diretta del riflettere.
Nella disarmonia dei materiali all’armonia della loro ricomposizione, nella forma illogica di
un linguaggio privo di grammatica all’equilibrio dell’atto assemblativo dell’ordine ricostituito
Angelo Muriotto intravede e persegue principi di ordine e di euritmia, “espressione pura al di
là della rappresentazione stessa”.
Muovendo dalla lezione avanguardista di Mondrian e di Malevič e trovando poi
nell’astrattismo geometrico i propri codici di riferimento, l’artista racchiude nelle sue
creazioni logiche costruttive e principi creazionistici che riportano nell’opera i rigorosi
percorsi mentali di un pensiero primordiale. Le ossature portanti, date dall’intersecarsi
blando e razionale di linee verticali, orizzontali e oblique, sfalsano ripetutamente i piani
compositivi, concedendo consistenza tridimensionale ad un vocabolario in cui le scansioni
cromatiche si alternano ritmicamente ai vuoti di materia, in cui la bellezza, concetto fluido e in
divenire, tradotto da segni grafici vibratili e musicali sull’asse delle ascisse e delle ordinate, è
pura essenza luminescente e metaforica.
La forma acquista consistenza, il riflesso dell’oggetto diventa riflessione sull’oggetto,
espandendone le volumetrie nello spazio, oltre la piattezza pittorica – complice il gioco dei
riverberi – per suggerire inaspettati copioni narrativi ermetici basati sui contrasti locali di
colori primari e dei loro complementari, sui ritmi spezzati degli oggetti e delle loro tonalità
che invadono aree pure ed inviolabili, determinando azioni intellettuali complesse, di pensiero
e di parola.
Nell’intensa parabola artistica di Angelo Muriotto, superato il labile confine tra generi
artistici, ogni azione serba il fascino empirico della scoperta, la ricerca e l’utilizzo di materiali
sempre nuovi traducono la freschezza di intuizioni espressive che individuano la bellezza nel
materiale stesso, travalicando la sfera del decorativismo, fino a riempire ogni contenitore
di luci e di emozioni e a riscoprire, nei nostri occhi riflessi dalle sue superfici specchianti, il
rapporto biunivoco che imprescindibilmente lega l’arte alla vita.
La mostra sarà visitabile fino al 17 dicembre 2011, da lunedì a sabato, secondo gli orari di
apertura dello spazio espositivo o su appuntamento (vedi scheda evento).
L’attività di Box.e Gallery proseguirà poi con una serie di appuntamenti monografici dedicati
ad artisti locali e ad artisti ospitati all’interno di un intenso programma di scambi culturali
con altre realtà culturali, italiane ed estere.
Nella giornata di sabato 03 dicembre 2011, in occasione della riapertura dello spazio
espositivo, vi aspettiamo dalle ore 15.30 alle ore 19.30 per un brindisi e per conoscere le opere
di Angelo Muriotto, presente in galleria dalle 17.30 in poi.
SCHEDA EVENTO
artista: Angelo Muriotto
titolo: riflessi|oni
a cura di: Gaetano Salerno e Telemaco Rendine
apertura
sabato 03 dicembre 2011, ore 15.30 – 19.30
da sabato 03 dicembre a sabato 17 dicembre 2011
lunedì | sabato 15.30 – 19.30
altri orari su appuntamento
dove
box.e gallery
Via Caneve 73/b
Mestre | Venezia
ingresso libero
organizzazione, comunicazione e allestimento
Fondazione Artèvision
Segnoperenne
www.segnoperenne.it | info@segnoperenne.it | +39 348 54 43 851
www.artevision.it | info@artevision.it | +39 347 17 20 819
box.e-gallery@libero.it
03
dicembre 2011
Angelo Muriotto – riflessi|oni
Dal 03 al 17 dicembre 2011
arte contemporanea
Location
BOX.E GALLERY
Venezia, Via Caneve, 73/b, (Venezia)
Venezia, Via Caneve, 73/b, (Venezia)
Orario di apertura
lunedì | sabato 15.30 – 19.30 altri orari su appuntamento
Vernissage
3 Dicembre 2011, ore 15.30
Sito web
www.segnoperenne.it
Autore
Curatore